Le Tavole Palatine

Tavole Palatine

by Nemo

Le Tavole Palatine: un mistero italiano

OK, mi spiego meglio: quando parlo di mistero non mi riferisco a questo meraviglioso tempio dorico dedicato alla dea Hera, ma al fatto che una simile magnificenza, conservata e mantenuta benissimo, sia totalmente fruibile in modo gratuito sul bordo di una strada.

Intendiamoci, un patito dell’open source come me non può che essere contento che l’arte venga vissuta e ammirata da tutti, ma proprio tutti. E credo anche che l’ingresso libero porti molta più gente ad avvicinarsi, anche solo per curiosità. Sarà che di templi e colonne, ne abbiamo da riempire il magazzino di un palafiera, ma non posso non pensare che in altri posti, in altre nazioni, un tempio così ben conservato e scenografico sarebbe stata una fonte di guadagno e di speculazione.
Un punto per noi!

Una passeggiata in un altro tempo

Dal piccolo parcheggio a bordo strada, si imbocca un cancelletto da cui parte un sentiero lastricato tra siepi, alberi e prati ben curati. L’effetto “WOW” si realizza quando dalla siepe alta di fronte a te, per effetto della prospettiva, vedi sporgere i primi capitelli dorici del colonnato.

Quando finalmente superi le siepi e accedi alla spianata che ospita il tempio, è come se entrassi in un altro tempo, un momento del passato in cui quel tempio, dedicato alla dea Hera, raggiungeva il massimo del suo splendore.
La forma originale ci viene mostrata grazie a un disegno posto su un pannello trasparente che permette di sovrapporre la prospettiva a ciò che resta del tempio.

Tempio di Hera

Che il tempio fosse dedicato alla dea Hera, lo si sa grazie a dediche votive ritrovate sui reperti durante gli scavi.

La dea Hera (o Era) era la figlia di Crono e Rea (lo so che il nome e il verbo di seguito suonano male, ma provateci voi a comporre una frase più armonica in queste condizioni!). 
Appena nata, fu ingoiata da Crono con tutti i fratelli, ma riuscì a liberarsi e venne allevata prima nella casa di Oceano e Teti, e poi nel giardino delle Esperidi. Lì, sposò suo fratello Zeus. 
Era regina di tutti gli dei, riconosciuta per la sua bellezza. Venerata come dea del matrimonio, della fedeltà coniugale e del parto.
I suoi simboli sono la vacca e il pavone.
Ebbe tre figli: Ares, il dio della guerra, Efesto, il dio delle armi, ed Ebe, la personificazione della gioventù.

Nella religione romana il suo alter-ego è Giunone.

Il recinto, o peristasi, era composto da 36 colonne (2 file da 12 sul lato lungo e 2 file da 6 sul lato corto). Di queste ne restano una fila da 10 da un lato e una da 5 sull’altro. Come già detto, le colonne e i capitelli sono in stile dorico.

Lo stato di erosione del tempio è dovuto al materiale con cui è stato realizzati, e cioè calcare.

Al centro del tempio si può ancora vedere l’adyton, lo spazio riservato agli officianti per le funzioni religiose, il cui nome, in greco, richiama il “luogo in cui non è possibile entrare“. L’adyton era parte della cella del tempio, ovvero la sua parte interna che, in questo caso, misurava circa 17 x 8 metri.
Normalmente, la statua della divinità venerata nel tempio era posta nella cella oppure nell’adyton.

Statua della dea Hera
Statua della dea Hera

Come arrivare

Per orientarvi, le Tavole Palatine sono nella Piana di Metaponto, a circa 3 km dall’antica città di Metaponto, sulla sponda destra del fiume Bradano.

Ma siccome non credo che ci arriverete in canoa risalendo la corrente del Bradano, ipotizzo che sarete comodamente seduti nella vostra auto lungo la Strada Statale 106 Jonica e, giunti quasi al confine tra Basilicata e Puglia (o “superato il confine” se venite dalla Puglia), prendete la strada laterale seguendo le indicazioni per “Tavole Palatine”.

Non potete sbagliare!
Non di molto, almeno!

Se, come ho fatto io, vi aspettate un grande ingresso con negozio di souvenir, guide in attesa di accaparrarsi i gruppi in visita e grandi bacheche del Ministero delle Belle Arti… come ho fatto io supererete – senza accorgervene – l’anonimo ingresso con parcheggio.

Poi vedrete le colonne spuntare nello specchietto retrovisore, farete manovra di inversione occupando l’intera corsia, e imboccherete la strada sbagliata sulla sinistra… finché finalmente un ampio cartello moderno a colori vivaci, in 4 lingue, caratteri chiari e illuminazione a led vi indicherà la via:

Indicazione stradale per il sito archeologico delle Tavole Palatine

Indicazione stradale per il sito archeologico delle Tavole Palatine

Alcune immagini del Tempio di Hera

Tempio di Hera
Tempio di Hera
Tempio di Hera
Tempio di Hera
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