Marta

MARTA – Museo Nazionale Archeologico di Taranto

by Nemo

Museo Archeologico Nazionale di Taranto – MArTa

Mi sbilancio nel dire che il MARTA deve essere una tappa fissa per chi viene a Taranto: lo collocherei tranquillamente nelle eccellenze italiane per quel che riguarda patrimonio storico e bellezza dell’esposizione.

Gli ambienti ampi e curati sono caratterizzati dalla luce: vetrine e pareti bianche esaltano i contenuti e ogni pezzo è spiegato nei particolari dai testi a corredo. C’è così tanto da vedere, che il tempo scorre velocemente!

Informazioni utili

Dal 1887 trovate il MArTa in Corso Umberto I, 42 nell’edificio dell’ex convento di San Pasquale di Baylon (XVIII secolo).
non vi consiglio di andare direttamente alla biglietteria, ma di munirvi anticipatamente di biglietto e orario di ingresso: questo vi risparmierà fastidiose attese nella hall.

Il sito ufficiale del museo è:

museotaranto.beniculturali.it

I biglietti possono essere acquistati sul sito:

shopmuseomarta.it

In particolari giorni e orari, nel biglietto d’ingresso è inclusa la visita guidata, quindi verificate la disponibilità online.

I percorsi

L’esposizione si articola in 4 percorsi principali, più alcune collezioni.

Preistoria e Prostoria

Nello studio dei reperti di Taranto, dal Paleolitico all’Età del Bronzo, passando per il Neolitico, non c’è solo la storia di questo territorio, ma di tutta l’Italia in quanto riguardano l’evoluzione stessa di tutta Italia.
Le Veneri di Parabita, per fare un esempio di eccellenza, sono figure femminili risalenti a 20.000 anni fa (18.000 a.C. circa).

Taranto dalla fondazione alla conquista romana

Per saperne di più sulla tradizione relativa alla fondazione di Taranto, vi rimando all’articolo su Taras e Falanto, ma se volete avere testimonianze dirette della versione storica, questo è il percorso che non potete perdere: i reperti e i manufatti non fanno che testimoniare un tempo glorioso di guerrieri e sognatori, che finiscono per imprimere sulle tantissime monete l’effige di un ragazzo col tridente a cavallo di un delfino!

Taranto dalla conquista romana

In questa sezione possiamo vedere come la storia di Taranto si sia incrociata con quella romana e di come Roma abbia influito sulla bellezza e sulla grandezza della città: nel 43 a.C., Ottaviano veniva eletto patronus della città e nel 37 a.C. lo stesso imperatore incontrò Marco Antonio proprio a Taranto. In questo periodo nascono edifici pubblici e templi. Nel II secolo d.C., inoltre, furono costruite le più grandi terme della città, conosciute come “terme pentascinensi”.
Tra i rinvenimenti più significativi a testimonianza di questo periodo storico, c’è la necropoli romana che fi rinvenuta nella località “Piazza d’Armi” nei primi anni del ‘900.

La città tardoantica e altomedievale (IV-XI sec. d.C.)

A partire dalla metà del IV secolo d.C. fino all’alto Medioevo Taranto comincia ad comincia ad assumere un nuovo assetto con sviluppi urbani nell’area dell’antica acropoli e nel quartiere orientale. Sono relativi a questo periodo splendidi mosaici, spesso adibiti a pavimentazione, e gli ipogei che hanno regalato diverse testimonianze di arte.
I popoli che hanno attraversato la regione, tra guerre, conquiste e rotte commerciali, come i bizantini, i longobardi e gli arabi hanno dato vita a un crocevia di culture e ciascuna ha lasciato le proprie testimonianze e la propria influenza sull’architettura e sull’arte.

Lallero.it

Un museo ben fatto

Diario di Viaggio


Se devo raccontarvi cosa mi ha colpito del museo di Taranto, è stato sicuramente l’atmosfera da “museo internazionale”, ovvero quella consapevolezza che stai guardando qualcosa di unico che potrebbe fare invidia a qualsiasi capitale mondiale.
L’eleganza degli spazi espositivi e la ricchezza di reperti e informazioni ti porta quasi a non sapere dove posare gli occhi e devo fare anche un complimento alla competenza die custodi che seguivano i gruppi, sempre pronti a rispondere alle domande e spesso, a dare informazioni storiche e artistiche senza che lo si chiedesse.

Mi hanno colpito i monili e i gioielli di tutte le epoche storiche, in particolare quelli del IV e V secolo: così attuali e curati da poter essere esposti in una gioielleria contemporanea (non il mio gusto, visto che preferisco il minimalismo e non amo l’oro giallo, ma oggettivamente sono opere di spessore).
Non potete perdere la “Sala degli Ori“, che contiene i cosiddetti “Ori di Taranto“, una collezione di gioielli di fattura greca e romana tra cui anelli, bracciali e orecchini.

Mi sono perso nella quantità impressionante di monete che ripercorrono la storia di Taranto.

Sono rimasto affascinato dalle statuette paleolitiche delle Veneri di Parabita, testimonianza di 20.000 anni fa (anno più, anno meno), magistralmente esposte e valorizzate da ambienti e luci.

Ma il mio pezzo preferito, davanti al quale sarei stato a tempo indefinito, è la “Tomba dell’Atleta di Taranto“, il monumento funerario dedicato a un atleta morto tra il 500 e il 480 a.C. contenente lo scheletro quasi intatto. Nella mano teneva l’alabastron, un vasetto portaunguenti usato dagli atleti. Fu rutrovato drante degli scavi edilizi nel 1959 e oggi occupa un posto d’onore nella visita.
Uno specchio nel soffitto permette di osservarne l’interno senza doversi sporgere o accalcare e ai quattro angoli sono disposte quattro anfore con disegni che raffigurano discipline sportive: erano le “coppe” date in premio al vincitore!
Questo atleta, infatti, aveva ricevuto una sepoltura così “monumentale” perché doveva essere un eroe dei suoi tempi, un campione dei giochi di Atene. Le anfore qui conservate erano premi di inestimabile valore.
La guida ci ha raccontato che dallo studio dello scheletro era stata fatta addirittura una simulazione delle potenzialità fisiche dell’atleta, che si pensa potesse saltare fino a tre metri, da che si pensò che la sua disciplina principale fosse il salto in lungo.

Sempre lo studio delle ossa ha messo in luce che l’atleta si sia ritirato per “artrite” e che il deterioramento per l’attività sportiva lo abbia portato alla morte a circa 30 anni.

Non so voi, ma queste esplorazioni della scienza ai metà tra una puntata di CSI e una ricostruzione di Cold Case, mi affascinano!

La tomba dell'Atleta
La tomba dell'Atleta
Le Veneri di Parabita
Le Veneri di Parabita
Gli Ori di Taranto
Gli Ori di Taranto
Le monete con l'effige di Taras
Le monete con l'effige di Taras
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