Interno della Chiesa di San Francesco d'Assisi

Chiesa di San Francesco d’Assisi

Bazylika Franciszkanów w Krakowie

by Nemo

Ti accoglie il gotico e ti coccola il liberty

A Cracovia è normale, per i turisti, visitare il centro storico percorrendo verso sud la via Grodzka, che porta dalla Piazza del Mercato alla collina del Wawel. Più o meno a metà strada, come un transetto in una grande cattedrale, ci si trova al centro di un crocevia, in prossimità di Plac Wszystkich Świętych.
Sulla sinistra c’è la facciata della Basilica della Santa Trinità, mentre guardando a destra, oltre la fermata del tram, si scorge un profilo gotico che sembra uscito da un romanzo medievale: con la sua forma gotica, appuntita e slanciata verso il cielo, ci accoglie la Basilica di San Francesco o, come si dovrebbe dire in polacco, la Bazylika Franciszkanów w Krakowie.

Questa chiesa gotica fu voluta dal principe Boleslao V “il Casto” e i lavori iniziarono nel 1237 ad opera dei frati francescani che erano venuti da Praga e durarono una trentina di anni. Queste date ne fanno una delle più antiche chiese di Cracovia e guardandola dall’esterno bisogna ammettere che mantiene il fascino di una chiesa gotica d’altri tempi, dove il tempo sembra essersi fermato.

Ma, come suol dirsi, la sorpresa è dietro l’angolo… o in questo caso è dietro la porta d’ingresso! Entrando in basilica, infatti, si viene accolti da inaspettati colori alle pareti e dalla luce delle immense vetrate dell’abside e dell’ingresso principale.

La magnificenza del gotico contaminato dai colori liberty.
La magnificenza del gotico contaminato dai colori liberty.

Sito di riferimento

Per conoscere le attività della basilica di San Francesco, gli orai delle messe, i contatti o i giorni di eventuale chiusura, il sito di riferimento è franciszkanska.pl.

Gli orari e i giorni della settimana sono facili da intuire, ma per il resto armatevi di traduttore perché non ho trovato la versione inglese!

Il motivo della variazione di scenario è dovuta al fatto che l’architettura è stata più volte rimaneggiata sia a seguito di frequenti incendi, apportando variazioni in stile con le mode e le correnti degli anni del restauro. In particolare, a cavallo tra il 1800 e il 1900 si sviluppò un movimento chiamato Giovane Polonia (Młoda Polska), ispirato al titolo del manifesto che Artur Górski pubblicò nel 1898 sul giornale Życie di Cracovia. Questo movimento segnò uno slancio modernista nella letteratura, nella musica e, appunto, nell’arte andando in contrapposizione al rigore del positivismo.
In questo contesto l’artista Stanisław Wyspiański inserì vetrate e policromie che cambiarono la luce e la prospettiva della chiesa.

Wyspiański aggiunse innanzitutto le splendide vetrate in stile liberty che schiariscono i due estremi della chiesa:

  • da un lato Dio Padre, con la folta barba e un atteggiamento imponente, sormonta l’ingresso principale (anche se usano tutti quello laterale del transetto a sinistra dell’altare) illuminando l’intera navata che, nella parte posteriore appare più stretta, sia per le suppellettili e le cappelle laterali, sia per l’utilizzo della prospettiva che vuole dare lo slancio verso la zona dell’altare;
  • dall’altro, le immense vetrate verticali terminanti ad arco acuto fanno da cornice al presbiterio illuminando tutta l’abside con luce naturale che attraversa i dipinti e sparge macchie colorate tutto intorno. Sulle vetrate sono raffigurati Santa Salomè e San Francesco, tra le rappresentazioni dei quattro elementi.

Per quanto riguarda l’unica navata, nella parte più larga di fronte all’altare, le pareti sono coperte da pannelli colorati che riproducono motivi floreali e pattern geometrici, con due grandi quadri con scene sacre.
La parte posteriore, più stretta, riprende i motivi geometrici ma a dominare è il legno delle panche fisse, illuminato da finestre più piccole, intervallato da edicole contenenti quadri sacri come l’immagine della Madonna e quella di papa Giovanni Paolo II.

Sono suoi progetti le meravigliose policromie e le vetrate in stile liberty. I dipinti alle pareti del presbiterio e della navata trasversale sono costituiti principalmente da motivi geometrici e floreali, con fiori tipici della Polonia. Nelle pareti del presbiterio l’artista inserì vetrate raffiguranti i quattro elementi nonché le immagini della Beata Salomè e di San Francesco. Sull’intera chiesa domina la vetrata monumentale intitolata Dio Padre, situata presso l’entrata principale della chiesa,.

Icona mariana della Benefattrice Malinconica di Cracovia
Icona mariana della Benefattrice Malinconica di Cracovia
La pala d'altare con le vetrate dell'abside
La pala d'altare con le vetrate dell'abside
Particolare del coro a destra dell'altare
Particolare del coro a destra dell'altare
La cappella con il quadro di Karol Wojtyła
La cappella con il quadro di Karol Wojtyła
Il fondo della navata verso l'ingresso principale
Il fondo della navata verso l'ingresso principale
Dio Padre sulla vetrata dell'ingresso principale
Dio Padre sulla vetrata dell'ingresso principale

L’altare è sormontato da una pala spettacolare in cui domina il color oro: tra guglie appuntite e statue di santi troneggia un dipinto in cui i santi guardano verso San Francesco sospeso verso Gesù e Maria circondati da angeli.
Non c’è alcun deambulatorio, ma dal transetto si arriva all’abside attraversando un meraviglioso coro in legno con le sedute che guardano verso il centro della navata.

Divertitevi a scoprire i dettagli degli intarsi (senza disturbare le persone in preghiera, perché qui sono piuttosto devoti ed è pieno di fedeli già dalle prime ore della giornata). Le file del coro addossate alle pareti proseguono nella prima parte della navata, oltre la crociera (lo spazio in cui si incrociano il transetto e la navata),

Accanto al coro sono state aggiunte delle sedie per recuperare posti ma, a mio modestissimo parere, stonano con la perfezione artistica di tutto il resto.

Le volte del soffitto sono dipinte di blu e ammantate di stelle in un modo che ricorda molto il soffitto della basilica di Santa Maria.

Un papa fedele

Va bene che in ogni chiesa di Cracovia c’è un dipinto, una reliquia o un pezzo di qualche abito di Giovanni Paolo II, ma il quadro che lo ritrae e la targa che ne attesta il passaggio in questa chiesa hanno un significato particolare.
La basilica di San Francesco, infatti, era una delle chiese preferite di Karol Wojtyła che, da studente di teologia, qui si ritirava in preghiera sedendosi al solito banco, che si trova lungo la navata, a sinistra dell’ingresso principale.

Di fronte al suo posto preferito, sul lato destro, poteva vedere l’icona della Benefattrice Malinconica di Cracovia alla quale rivolgeva le proprie suppliche. Sulla sua panca abituale, oggi, c’è una targa che ricorda questa presenza assidua e costante che proseguì anche dopo essere divenuto vescovo.

Sulla destra dell’ingresso principale c’è una porticina per cui si accede alla Cappella della Passione di Gesù Cristo in cui, dal 1620 si riunisce l’Arciconfraternita della Passione di Gesù Cristo con le caratteristiche tuniche nere e i cappucci. Se vi capita di essere a Cracovia nel venerdì di Quaresima potrete vedere una processione di tradizione secolare in cui vengono trasportati il cranio di un uomo e quello di una donna.
In questa cappella è esposta anche la copia della Sacra Sindone benedetta da Giovanni Paolo II. All’interno è stato deposto anche il feretro di Aniela Salawa, la religiosa polacca che egli stesso nominò beata nel 1991.

Sul lato opposto, invece, si esce nel chiostro del monastero (il cui accesso ho trovato sempre bloccato da una cancellata chiusa). Una leggenda narra che Edvige di Polonia, reggente dal 1834, consumava in questo monastero degli incontri clandestini con il duca austriaco Guglielmo I d’Asburgo… sarà vero?

Non potendo accedere al chiostro, oltre a sbirciare i numerosi dipinti sotto la galleria che ritraggono vescovi, voltatevi verso sinistra e troverete una grata da cui si accede a una splendida cappella avvolta da un’atmosfera mesta e silenziosa: qui è molto facile trovare l’esposizione perpetua del Santissimo Sacramento. In realtà la cappella è stata realizzata chiudendo una delle gallerie del chiostro (i camminamenti coperti che circondano il quadrato scoperto del chiostro del monastero) e, a parte le austere panche in legno, le pareti solo ricoperte di immagini e trame colorate, fino a raggiungere lo splendido altare che ha come colore predominante l’oro. Il soffitto è riempito, come per la basilica, di stelle su uno sfondo blu.

In tutto il complesso della basilica e del monastero è possibile trovare lo stemma araldico dell’Ordine Francescano, costituito da due braccia incrociate davanti a una croce, una di un frate (con la manica del saio) e una, nuda, di Gesù Cristo.

La Cappella della Passione di Gesù Cristo con la copia della Sindone
La Cappella della Passione di Gesù Cristo con la copia della Sindone
La cappella dell'adorazione accanto al chiostro
La cappella dell'adorazione accanto al chiostro
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