Puerta del Sol

La Puerta del Sol

Il centro della Spagna

by Nemo

Il cuore di Madrid

Non è facile descrivere come mai questa strana piazza allungata sia così cara alla popolazione di Madrid… qualche turista straniero non nasconde un’espressione delusa, dal momento che in città ci sono molto luoghi più belli e rappresentativi. Eppure è innegabile che, quando arrivi a Puerta del Sol, capisci che sei nel cuore della capitale!

La realizzazione della Puerta del Sol risale al XV secolo, realizzata, probabilmente, in seguito allo spostamento della capitale della Spagna da Toledo a Madrid. La forma attuale si deve alla riorganizzazione urbana degli architetti Lucio del Valle, Juan Rivera e José Morer, messa in opera tra il 1857 e il 1862.
Nel 1959 si aggiunsero le due fontane. La statua della Mariblanca, invece, è solo la riproduzione di un’antica scultura che un tempo presenziava nella piazza e che oggi è ospitata nella Casa de la Villa.
Come molte altre vie centrali di Madrid, oggi è zona pedonale e quindi si presta a farsi usare come “salotto”, sia di giorno che di notte.

Partiamo col dire che la stazione Sol, presente nella piazza, è una delle più grandi di Madrid (qualcuno sostiene che sia la più grande del mondo, ma dopo aver visto le stazioni della metro di Tokyo o quella di Canary Wharf a Londra, ho seri dubbi sulla veridicità di questa affermazione) e venne inaugurata il 17 ottobre 1919, nientemeno che dal re Alfonso XIII in quanto capolinea della prima linea di quella che sarebbe diventata la quinta metropolitana del mondo: la linea 1 misurava 3,5 km e contava 8 stazioni.
Che sia centrale, è facile capirlo, per via del numero di persone che vi transitano: da qui è possibile raggiungere a piedi in pochi minuti i principali luoghi d’interesse di Madrid (ce ne sono tanti, ma ora mi viene solo in mente la cioccolateria di San Ginés coi churros fritti al momento).

Messa da parte la centralità della piazza, ci sono alcuni elementi che la pongono di diritto nel cuore degli abitanti di Madrid.
Scopriamoli insieme!

Curiosità

Oltre a tutte quelle citate nel testo di questa pagina sotto i relativi titoli, eccovi altre tre curiosità su questa piazza:

  • Il numero 4 dell’orologio del Palazzo delle Poste è scritto in numeri romani… ma è sbagliato, perché anziché essere “IV” è “IIII”.
  • Se vi chiedete come mai la statua equestre di Carlos III è una delle poche a essere risparmiata dai piccioni, la spiegazione è in un meccanismo dissuasore posto al suo interno: vietato defecare sulla testa del re!
  • Per tradizione popolare, i venditori ambulanti che sono presenti nella piazza (anticamente, molti di più) vengono chiamati “puertasolinos”.
  • Nel 1985, dopo l’inaugurazione delle due fontane gemelle, un uomo fece 150 giri della piazza in bicicletta a causa di una scommessa.
Usciamo dalla stazione della Metro per tuffarci in Puerta del Sol!

Lallero.itLa Puerta senza la puerta

Diario di viaggio


Parto subito con un aneddoto: arrivo in piazza della Puerta del Sol, nel pieno centro di Madrid, e un altro turista mi ferma e mi chiede

Excuse, me, where is the gate?

In effetti, la domanda non era affatto sciocca e me l’ero posta anch’io qualche minuto prima. Per fortuna, le Intelligenze Artificiali Riunite sul mio cellulare mi avevano già dato una risposta…
Se vai in un luogo che si chiama “Porta di XXX“, ti aspetti quantomeno di trovare una porta monumentale, di quelle che un tempo favorivano l’accesso alla città, magari interrompendo delle mura di difesa. Credo che fosse questo il “gate” che il tizio mi stava domandando.

E invece, cari viaggiatori, dovrete rassegnarvi al fatto che Puerta del Sol è solo una piazza che di per sé aveva il ruolo di “porta d’accesso” alla città. Nel XV secolo, infatti, per accedere al blocco dei quartieri centrali, si doveva passare per alcuni punti preferenziali, e questo luogo era, per la precisione, era il varco da attraversare per i viaggiatori che provenivano da est.
Forse per questo motivo, c’era un sole scolpito sul lato est della piazza che, col tempo, perse il sole ma mantenne il nome.

Personalmente, nella mia breve permanenza in città, questo luogo ha rappresentato un punto di riferimento per i vari spostamenti: una volta arrivato qui diventava facile orientarsi (oltre a farmi venire la voglia della cioccolata cada con churros di San Ginés che è a pochi passi di distanza).
Di giorno era necessario circumnavigare le mandrie di turisti, mentre di notte ci si esercitava con il salto dei “dormienti”, ovvero di coloro che avevano ceduto alle lusinghe di Morfeo e avevano interrotto la movida madrilena!

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Se clikki sull’immagine qui sopra vedrai il video che ho realizzato su Puerta del Sol per ascoltare le cose essenziali in un paio di minuti.
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Non ti ripeto di iscriverti al canale perché immagino che oramai l’avrai già fatto!!

Il Chilometro Zero

Ogni grande città ha un chilometro zero, ovvero l’origine delle distanze per il resto della città e per l’intera nazione.
Alcuni sono ideali, alcuni si mischiano con le leggende, alcuni sono sconosciuti ai più.
A Madrid, tutto questo non è possibile perché l’origine di tutte le distanze è segnato inequivocabilmente con una targa sul lastricato della piazza, proprio di fronte all’ingresso del palazzo della Comunidad de Madrid.

Si tratta di una circonferenza disegnata attorno a un punto chiamato “Origen de las carretteras radiales“. Tutto intorno al cerchio ci sono scritti i nomi delle città e delle località più famose della Spagna, poste nella loro direzione topografica.

Vale la pena fare qualche minuto di fila per guadagnare il diritto di fare una foto ricordo ai propri piedi posti esattamente al centro della Spagna!

La "bussola" delle località spagnole
La "rosa" delle località spagnole
Origen de las caretteras radiales
Origen de las caretteras radiales

El Oso y el Madroño 

Sul lato della Calle de Alcalà potrete trovare uno dei simboli più amati di Madrid: la statua denominata El Oso y el Madrono (letteralmente, l’orso e il corbezzolo), realizzata nel 1967 da Antonio Navarro Santafé. Se vi capiterà di dover dare un appuntamento a un madrileno, il 90% delle volte vi proporrà i incontrarvi alla statua.

Perché questa strana figura sia il simbolo della Comunidad de Madrid, è spiegato dalla storia popolare: già nel XIII secolo, lo stemma araldico di Madrid aveva l’effige di un orso in movimento. L’orso era un animale comune da queste parti, ma il significato dell’immagine era legato all’accordo raggiunto con i coltivatori e gli allevatori riguardo allo sfruttamento dei pascoli nel territorio intorno alla città.
Arriviamo al Cinquecento e Madrid venne colpita da un’epidemia di malaria e una delle cure era basata sulle bacche del corbezzolo che, quindi, venne inserito nello scudo accanto all’orso. Sembra che anche l’imperatore Carlo V fosse tra i guariti per merito di questo albero e decise di “benedire” questa immagine aggiungendovi la corona reale (a cinque punte).

Oggi, oltre che sullo stemma araldico e sulla bandiera della città, è possibile trovare questa immagine sui tombini delle vie del centro e nello stemma dell’Atletico Madrid, una delle due squadre di calcio della capitale.

El oso y el madrono
El oso y el madrono
Puerta del Sol

Carlos III a cavallo

Fu un referendum popolare a definire la posizione di questa statua di 9 metri, che ora è al trotto sotto la torre dell’orologio. Era il 1994.
Perché Carlos III? Forse perché, a conti fatti, fu il sovrano che più di tutti diede una spinta innovativa alla città.
In verità, quella che state fotografando è una copia: l’originale, di Miguel Ángel Rodríguez, è conservata presso la Reale Accademia delle belle arti di San Fernando a pochi minuti di distanza su Calle de Alcalà.

Tio Pepe

Madrid è quel luogo strano in cui anche un’insegna pubblicitaria diventa un’attrazione turistica!
Un tempo la piazza era strapiena di insegne pubblicitarie che poi vennero tolte, principalmente per decoro.
Tio Pepe è la pubblicità di uno cherry prodotto da Gonzalez Byass, fornitore della Casa Reale spagnolo dal 1844 ininterrottamente sino ad oggi. L’insegna, d’impatto visivo piuttosto accentuato, sopravvisse alla rimozione fino al 2011 per tornare 3 anni dopo restaurata e in una posizione che sembrava più consona all’armonia della piazza.

Il Palazzo delle Poste

La Real Casa de Correos nasce con il palazzo delle poste, ma lo resta per poco: a farlo costruire è Carlos III nel 1768 causando la demolizione di una trentina di case, Sopra al balcone della facciata principale, chiaramente, ci volle lo scudo con i simboli reali.
Nel 1848 divenne sede ministeriale.
Nel periodo della Spagna franchista (1939 – 1975) si trasformò nella sede della Direzione generale della sicurezza.
Nel 1998 ottenne la destinazione d’uso attuale, e cioè sede del Governo della Comunidad de Madrid che, per capirci con un esempio un po’ forzato, potremmo paragonare all’equivalente delle nostre Regioni.

Al suo interno non c’è nulla di interessante, quindi è inutile che vi affacciate all’ingresso per chiedere se ci siano visite: l’elemento importante è fuori, in bella vista! Si tratta dell’orologio posto sulla torre centrale.
Questo orologio, oltre a segnare l’ora esatta per tutta la Spagna, è al centro di una tradizione popolare importantissima per Madrid: la notte di San Silvestro, quando la piazza è gremita a far festa in attesa del nuovo anno, questo orologio batte i 12 rintocchi della mezzanotte.
Al ritmo di ogni rintocco, ogni persona mangia un chicco d’uva per chiedere la fortuna per il nuovo anno: un chicco per ogni mese. Al termine dei 12 rintocchi si accende la scritta “Feliz [Anno]” e iniziano i festeggiamenti per le strade della città. Se vi sembra facile, sappiate che i 12 rintocchi non sono costanti: in realtà si tratta di un carillon che suona dapprima quattro doppi rintocchi, detti “Cuartos“, e poi un rintocco ogni 3 secondi, detti “Campanadas“.
Se pensaste di festeggiare in Puerta del Sol l’arrivo del nuovo anno, vi consiglio di allenarvi!

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