Un angelo tra la folla
In Calle Mayor, a metà strada tra Cattedrale de la Almudena e Plaza de la Villa, c’è un angelo in bronzo col capo chino che sta lì a ricordare un tragico evento del passato mentre intorno fiumane di turisti gli passano davanti nell’indifferenza più totale.
In effetti, non è che la storia delle nozze di sangue di Alfonso XIII e Maria Eugenia di Battemberg sia famosissima: se cercaste “nozze di sangue” su Google, probabilmente vi uscirebbero centinaia di risultati (includendo anche eventi fittizi, come le nozze rosse alle Torri Gemelle, in cui perse la vita il Re del Nord Robb Stark per mano della Casa Frey durante la Guerra dei Cinque Re) relegando l’evento di Madrid a pagine secondarie.
Eppure, storicamente, si tratta di un evento importante per le dinastie reali europee: vi faccio un breve riepilogo storico e poi vi racconto l’evento (come sempre a metà tra la storia e il mito tramandato dai racconti popolari).
Il contesto storico
Vi racconto un po’ di intrecci tra le famiglie reali, giusto per dare un volto a tanti nomi che leggerete per le vie o sui monumenti di questa zona di Madrid. Se non foste curiosi o non aveste tempo, saltate pure al prossimo blocco dove si parle in modo specifico delle nozze di sangue.
Siamo a cavallo tra il 1800 e il 1900. Il re Alfonso XII di Borbone, figlio della deposta Isabella II, durante l’esilio forzato che lo portò per un periodo a Vienna, ebbe modo di conoscere Maria Cristina d’Asburgo-Teschen (meglio nota come Maria Teresa d’Austria). Tra i due scoccò una simpatia, ma al ripristino della monarchia in Spagna, Alfonso rientrò in patria e sposò nel 1878 una sua cugina, María de las Mercedes d’Orléans y Borbón, che aveva solo 16 anni.
Purtroppo la giovane regina morì di tubercolosi cinque mesi dopo, lasciando il regno senza erede. Non c’entra nulla con la nostra storia, ma forse vi interesserà sapere che il corpo della regina María oggi riposa nella Cattedrale de la Almudena, dal momento che fu lei uno dei principali promotori della nuova chiesa di Madrid di fronte al Palazzo Reale.
Alfonso si fidanzò con un’altra cugina ( e anche ex-cognata) Maria Cristina d’Orléans, che però morì anche lei di tubercolosi durante il fidanzamento.
Fu così che, nel 1879, Alfonso XII accettò di sposare Maria Cristina d’Austria, che aveva conosciuto anni prima durante l’esilio. Il matrimonio, però, fu più per convenienza che per amore, poiché l’intero Regno si aspettava un erede che l’amata prima regina non era riuscita a dargli.
Alfonso XII morì il 25 novembre 1885 lasciando Maria Cristina incinta di tre mesi del futuro re Alfonso XIII e due figlie, la primogenita María de las Mercedes Isabel Teresa Cristina Alfonsa Jacinta di Spagna. (…e se stavate cercando un nome che li racchiudesse tutti e gettasse altra confusione, eccovi serviti) e la secondogenita Maria Teresa di Borbone-Spagna.
Poiché le figlie erano entrambe femmine, vennero trattate come “infante”, destinando il trono ad Alfonso quando avesse avuto l’età giusta, quindi nell’attesa di questo evento, María de las Mercedes venne nominata Capo dello Stato (ma non “sovrana” o “regina”) sotto la reggenza di sua madre Maria Cristina.
Vi lascio di seguito uno schemino in cui ho tracciato tutte le parentele, in modo tale che siate pronti per saltare facilmente allo step successivo!


Le nozze di sangue di Alfonso XIII
Se siete arrivati fin qui avete quasi tutti gli elementi per capire quanto controversa fosse la figura di Alfonso XIII: nato dopo la morte del padre, portato a palazzo nudo su un vassoio d’argento come il primogenito che tutto il Regno attendeva, venne nominato sovrano ma non avrebbe potuto regnare fino al compimento della maggiore età.
La monarchia non se la vedeva bene: prima Isabella II che era stata esiliata perché aveva perso potere rispetto al Parlamento, poi Alfonso XII , la sua prima moglie e la seconda promessa sposa morti tutti di tubercolosi in giovane età, e infine i movimenti anarchici e antimonarchici che erano sempre più consistenti in tutto il paese.
Stiamo parlando di un ragazzo nato re e circondato da una corte che lo esalta e lo mette continuamente su un piedistallo, cosciente che al compimento dei 16 anni, nel 1902, spodesterà la sorella maggiore e la madre per essere l’unico incontrastato sovrano… voi non vi montereste un po’ la testa?
E infatti, le cronache dell’epoca riportano una sorta di amore/odio da parte del popolo e quindi la necessità di fare qualcosa per migliorarne l’immagine.
Fu così che Alfonso scelse come promessa sposa Vittoria Eugenia di Battenberg, che nonostante il cognome suonasse tedesco, era inglese di nascita e nientemeno che la nipote dei celeberrimi Vittoria e Alberto del regno Unito (lei portava addirittura il nome della nonna, la grande regina Vittoria), graziosa e di modi gentili, quindi benvoluta dal popolo. I tabloid dell’epoca diedero molto risalto a questo fidanzamento perché gli si era attribuito un alone di “vero amore”, a differenza dei tanti matrimoni combinati precedentemente per siglare alleanze o per concepire eredi al trono. Qualcuno afferma che Alfonso si era accaparrato “la principessa più bella d’Europa“.
Se per un verso, quindi, questo matrimonio significava un rinnovamento in positivo dell’immagine della monarchia, per un altro andava a creare una sorta di legame tra la Spagna e il Regno Unito, con buona pace di Maria Cristina che per il figlio aveva rivolto lo sguardo verso la corte d’Austria.
Se vi state chiedendo perché la corte inglese accettò, considerate che Vittoria Eugenia faceva parte di un ramo morganatico della famiglia (a causa di unioni con persone di rango inferiore avevano rinunciato a ereditare i titoli e le cariche) e quindi tornava utile anche lei il matrimonio con un re.
Alfonso e Vittoria convolano alle tanto pubblicizzate nozze il 31 maggio 1906 a Madrid. Per l’occasione vengono organizzati festeggiamenti in pompa magna che coinvolgono tutta la città e, in particolar modo, le strade del centro città intorno al Palazzo Reale. La diffusione mediatica data dalla stampa coinvolse il popolo che, per la prima volta, si sentì partecipe dell’evento e scese in massa per le strade. La città aveva installato l’energia elettrica e l’illuminazione venne utilizzata a festa come decorazione per i cortei.
Al tempo stesso, però, nelle stanze del Palazzo d’Oriente si erano radunati rappresentanti di tutta la nobiltà europea e questo attirò l’attenzione degli anarchici che non si fecero scappare l’occasione di colpire i sovrani nel momento in cui erano più esposti, ovvero durante il corteo nuziale che, partendo dalla chiesa di Jeronimus, sarebbe passato, in un bagno di folla, per Calle Mayor per raggiungere il Palazzo reale.
A poche decine di metri dal Palazzo, Mateo Morral lanciò un mazzo di fiori verso la carrozza degli sposi: tra i fiori c’era una bomba di fulminato di mercurio e acido solforico. Come avviene spesso in questi casi e nelle peggiori sceneggiature di fiction, la bomba venne deviata da un urto fortuito e, anziché colpire gli obiettivi, cadde tra la folla. I sovrani ne uscirono illesi ma a farne le spese fu il popolo: 24 persone morirono e un centinaio rimasero feriti. Il loro sangue finì persino sul vestito da sposa della nuova regina. Per l’epoca, fu il peggior attacco terroristico della storia (purtroppo, negli anni a venire avrebbe perso questo primato).
Non so se sia vero, ma si attribuiscono ai sovrani due comportamenti diametralmente opposti: mentre Vittoria Eugenia conservò il vestito macchiato di sangue per solidarietà con chi era stato coinvolto, Alfonso si limitò a commentare: “sono i rischi del mestiere”.
Oggi, in Calle Mayor, all’incrocio con Calle del Sacramento, si trova la statua di un angelo di bronzo realizzata da Federico Coullaut-Valera (lo stesso autore che contribuì a realizzare il monumento di Cervantes in Plaza de España) che, con sguardo triste e occhi bassi, ricorda le vittime dell’attentato.
Ho raccontato questa storia in un video nel mio canale di Tik Tok… sei già iscritto, vero?!?
Dov’è finito Alfonso XIII
A margine di questa storia, vi riporto una curiosità: sappiamo come terminò il regno di Alfonso XIII, con la perdita di immagine, di potere e l’abdicazione nel 1941 in favore di Giovanni di Borbone, il suo unico figlio che non avesse contratto un matrimonio morganatico (un matrimonio con una persona di ceto sociale inferiore che, quindi, ne impediva il passaggio dei titoli e delle cariche di stato).
Alfonso morì a Roma il 20 febbraio 1941 all’età di 54 anni e il suo funerale fu celebrato nella Basilica di Santa Maria degli Angeli e dei Martiri. Se vi trovaste a passare per la città eterna e voleste visitare le sue spoglie, le troverete nella chiesa di Santa Maria di Monserrato degli Spagnoli, la chiesa nazionale degli spagnoli in Italia.





