Un vulcano dove non te lo aspetti
Ce ne sono tanti di vulcani in Islanda, quasi tutti visitabili: attivi, spenti, ghiacciati, legati a sorgenti termali…
E allora perché dedicare un articolo a un vulcano spento senza troppe pretese?
Sostanzialmente perché te lo trovi dove non ti aspetti: il vulcano Grábrók (attenti agli accenti) sta lì lì buono a lato del Ring e quindi, se stai viaggiando in una direzione o nell’altra, ci passi per forza!
Su entrambi i lati del Hringvegur c’è spazio per lasciare le auto comodamente e gratuitamente.
E’ grande, è ben curato… e la visita è gratis.
Datemi una buona ragione per non fermarsi!
Origini del vulcano Grábrók
Siamo nel distretto del Borgarfjordur, nei territori dell’Ovest, e stiamo attraversando il Grábrókarhraun un vasto campo di lava formatosi circa 3.000 anni fa, oggi ricoperto di muschio e cespugli e lontano da qualsiasi altra attrazione. Praticamente, un posto di passaggio.
La lava che formò il territorio fu “sputata” fuori dai crateri di tre vulcani: il Grábrók, il più grande e protagonista dell’articolo, il Rauðbrók, di dimensioni medie ma comunque ben visibile di fronte al primo, e un terzo vulcano, il Smábrók di cui è stato più complicato trovare tracce perché pare sia stato scavato per ricavare ghiaia per realizzare le strade (il ciclo della vita vale pure per i vulcani, quindi).
Tutti e tre i crateri, Grábrók, Rauðbrók e Smábrók, sono accessibili dalla strada principale e sono dotati di sentieri escursionistici adatti a tutte le età e tutti i livelli (magari non con i sandali, dai!).
Il grande cratere che spicca tra gli altri risale a circa 3.400 anni fa (ovviamente, prima della formazione del campo lavico generato con la sua lava), e durante la sua ultima eruzione, creò una formazione di lava che funzionò come diga nella valle deviando il fiume Norðurá e originando il Lago Hreðavatn.
Dal parcheggio è molto facile trovare la via per avvicinarsi al vulcano e, tramite le scale e le passerelle in legno. salire fin sopra al bordo del cratere, che può essere percorso per l’intero perimetro della sua cresta.
La vista dall’alto è molto suggestiva: oltre al grande pianoro lavico, si può vedere la montagna del secondo cratere, il lago Hreðavatn e il campus universitario dell’Università Bifröst. Tra l’università e il cratere ci dovrebbe essere un ristorante (Hreðavatnsskáli), ma non mi sono messo a cercarlo e non l’ho provato, quindi se ci andate fatemi sapere se ne è valsa la pena.
Quando camminerete sulle passerelle più esposte, vi consiglio di non abbassare mai la guardia, sia per il terreno che a volte è scivoloso (specialmente se ha piovuto di recente o se ci sono parti ghiacciate), sia per le forti raffiche di vento che non si fanno annunciare e ti colgono di sorpresa.
Alcune passerelle permettono anche si addentrarsi all’interno della bocca del cratere, che per gli amanti delle foto suggestive è un’occasione da non perdere.
Questa zona, che si estende lungo la spaccatura vulcanica di circa 7 chilometri con uno spessore medio di 20 metri che attraversa il Grábrókarhraun, stata dichiarata area protetta nel 1962.





Per caso, un giorno, un vulcano
Diario di viaggio
Lo confesso: per quanto avessi preparato questo viaggio in Islanda, il vulcano Grábrók non era neanche lontanamente nei miei pensieri e, conoscendo il modo in cui mi estraneo nei miei pensieri quando faccio viaggi lunghi alla guida di un’auto, è pura fortuna se mi sono accorto della deviazione!
Alla fine dei conti, sono contento di essermi fermato e di aver esplorato questo posto.
Rileggendo la mia esperienza, ora posso dirvi che ci sono molte cose che potrete trovare salendo i gradini del vulcano: la sensazione di camminare in un luogo che c’era prima ancora che arrivasse l’uomo ad abitarlo, il contatto con la forza dirompente della natura, che a volte distrugge e altre costruisce elementi che durano nei secoli nonostante lo sforzo dell’uomo di rovinare tutto, ma soprattutto, guidati dal suono della terra lavica che scricchiola sotto le nostre scarpe, l’assordante rimbombo del silenzio.
Non sempre… ma ogni tanto ci vuole!



