Matera

by Nemo

Come raccontarvi Matera?

Non saprei da dove partire perché anch’io sono rimasto spiazzato! Come tutti, prima di arrivare, avevo visto foto e video disseminati in rete e credevo di essere preparato… e invece no! Dopo aver parcheggiato la macchina fuori dal centro storico e aver superato piazza Vittorio Veneto, cominci a imboccare strette stradine in discesa che passano tra fitti palazzi che ti precludono la vista. Ma appena esci in uno spazio più ampio e ti si apre la visuale, resti senza fiato!
Entrare nel centro storico di Matera è come entrare in un altro tempo. Ne resti quasi abbagliato, Ti spiazza, perché mai avresti immaginato un simile agglomerato di case, pietre, strade e persone!
Cammini immerso in un’atmosfera che sembra un presepe realizzato a mano con la pietra… un po’ storto, un po’ arroccato, un po’ troppo acceso nei colori.
E già dai primi passi lo capisci: sei al cospetto di qualcosa di unico!

Matera vista dalle grotte del Belvedere
Matera vista dalle grotte del Belvedere

Qualche definizione

Come ogni volta che ci approcciamo a qualcosa di nuovo e diverso, abbiamo bisogno di studiarne prima il vocabolario.
Ecco qualcosa che vi può aiutare a muovervi meglio.

Le gravine sono incisioni erosive profonde anche più di 100 metri, molto simili ai Canyon, scavate dalle acque meteoriche nella roccia calcarea. Le loro pareti, molto inclinate ed in alcuni casi verticali, possono distare tra loro da poche decine a più di 200 metri.

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Perché è importante saperlo:

Matera è situata su uno dei versanti di una Gravina, quasi a picco sul canyon. Sebbene le grotte della zona fossero abitate sin dal Paleolitico, è solo con l’Età dei Metalli che si forma il primo vero centro urbano (l’attuale Rione Civita) sulla sponda destra della gravine, probabilmente per avere un vantaggio tattico su eventuali nemici.
Questa informazione ci porta a sfatare una delle affermazioni più comuni e cioè che “ogni casa ha una grotta annessa”: in questo caso, nacquero prima le grotte e le case annesse, costruite per lo più con materiale di risulta degli scavi, molto tempo dopo.
Questo senso di “vuoto”, dato sia dalla gravina che dalle grotte, portò i Greci a chiamare l’insediamento “Mataia Ole“, ispirato alla dicitura “Mataio olos“, che significa “tutto vacuo“. Da questo nome, probabilmente, deriva il nome “Matera“.

La scheda della Città

  • Altitudine: 401 m s.l.m.
  • Superficie: 392,09 km²
  • Abitanti: 60 407 (31-8-2020)
  • Densità: 154,06 ab./km²
  • Nome abitanti: materani
  • Patrono: Madonna della Bruna, sant’Eustachio
  • Giorno festivo: 2 luglio, 20 settembre
  • Soprannome: Città dei Sassi
  • Motto: Bos Lassus Firmius Figit Pedem

La calcarenite è un tipo di roccia sedimentaria clastica, formata da particelle calcaree delle dimensioni della sabbia (>0,0625mm,<2 mm di diametro)

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Perché è importante saperlo:

Un errore comune è pensare che Matera sia “scavata” nel tufo. In realtà il terreno che circonda la gravina è calcarenite, di origine marina e non vulcanica come il tufo. Questo spiega come mai, in quello che oggi chiamiamo il Parco della Murgia Materana, fosse così facile scavare grotte: la calcarenite è compatta ma si sgretola con la semplice pressione delle mani, quindi era piuttosto semplice scavare ambienti per ripararsi e vivere.
Girando per Matera, se prestate attenzione ai mattoni che compongono i muri, potrete notare delle conchiglie fossili: è la riprova che un tempo, lì, c’era il mare. Se non foste soddisfatti, a pochi chilometri da Matera, sulle sponde del Lago di San Giuliano, nel 2006 fu portato alla luce lo scheletro fossile del più grande cetaceo del Pleistocene mai rinvenuto: con i suoi 26 metri di lunghezza, è conosciuta oggi come “la Balena Giuliana“.

Conchiglia nella roccia materana

Sassi di Matera sono due quartieri di Matera, Sasso Caveoso e Sasso Barisano, formati da edifici e architetture rupestri scavati nella roccia della Murgia materana e abitati fin dalla preistoria. Insieme al rione Civita (costruito sullo sperone che separa i due Sassi), costituiscono il centro storico della città.

Nel 1993 sono stati dichiarati patrimonio dell’umanità UNESCO.

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Perché è importante saperlo:

Un altro errore comune, per un turista, è arrivare a Matera e chiedere dove siano i famosi “sassi”, ignorando il fatto che vi si trovi già dentro. Non esistono, infatti dei “sassi” intesi come oggetti o monumenti: i sassi sono i due quartieri originari dell’aggregato urbano, disposti a riempire due solchi scavati dal passaggio delle acque.

Durante tutto il medioevo il paesaggio rupestre fu trasformato con la costruzione di chiese imponenti e la maestosa Cattedrale di Matera diventa il centro della vita cittadina e il rione su cui sorge prenderà il nome di “Civita”, dal latino “civitas”, ovvero “città”. Dal XVI al XIX secolo la città crebbe, sia di popolazione che di strutture: oltre alle infrastrutture ai palazzi, vennero realizzate le imponenti cisterne e le canalizzazioni che servivano a raccogliere e ridistribuire alle varie parti della città l’acqua piovana. La rete di cisterne e canali fu uno dei valori riconosciuti dall’UNESCO.

Poi, inevitabilmente per la crescita demografica oltre misura, la povertà e il degrado igienico sociale, arriviamo al XIX secolo, quando le 2 valli al centro dei sassi erano diventate immense fogne a cielo aperto, utilizzate per liberarsi dei liquami prodotti nelle case-grotta.

Fu così che, da meraviglia naturale e città dell’ingegno, nella prima metà del XX secolo, Matera venne definita “Vergogna d’Italia” e il 17 maggio 1952 lo Stato Italiano, per mano di De Gasperi e su suggerimento del ministro Colombo, con la “Legge Speciale per lo sfollamento dei Sassi di Matera” impose a due terzi degli abitanti della città, circa diciassettemila persone, di abbandonare le proprie case per trasferirsi nei nuovi rioni.
Si dovrà aspettare una nuova legge del 1986 per dare il via all’attuale recupero e al rifiorire della città.

Che fine hanno fatto, quindi, le 2 valli scavate dalle acque attorno a cui si è sviluppata la vita e la storia dei Sassi?
Sono oggi le due strade principali che ci permettono di orientarci nel dedalo di strade e di muoverci a Matera:

  • via Fiorentini segna la direttrice del Sasso Barisano;
  • via Bruno Buozzi segna la direttrice del Sasso Caveoso;
  • da entrambe le vie, guardando verso l’alto, si può scorgere sullo sperone più alto la Cattedrale, nel rione Civita che divide i due Sassi;
  • camminando in discesa arriverete al limite della gravina;
  • camminando verso l’alto arriverete ai rioni più moderni.

Se tenete a mente queste semplici regole, non vi potete perdere e sarà più semplice progettare la visita della città!

Consigli di viaggio

Per visitare Matera mi ero concesso 2 giorni e mezzo… a conti fatti, POCHI!
Matera è piena ci chiese rupestri, siti da visitare e scorci da fotografare che cambiano a seconda della luce del giorno, e il centro storico è un dedalo di salite, discese e scalinate di pietra… non è decisamente rilassante farlo di corsa! Quindi, se volete visitarla per bene e prendevi anche il vostro tempo per respirare con tranquillità l’aria e la cultura della città, vi consiglio 3 giorni, escluse escursioni.
Mezza giornata, infatti, l’ho riservata a percorrere il sentiero che scende nella gravina per risalire sul Belvedere di Murgia Timone (trovate il resoconto in questa pagina) rubando tempo alla visita della città. Inoltre ci sarebbero numerose escursioni organizzate per la visita delle chiese rupestri nel parco della Murgia, una più interessante dell’altra, se solo si avesse il tempo per farle!!

La prima cosa che vi consiglio di fare appena arrivati è di fermare una delle guide autorizzate che girano per i Sassi con le loro apette e farvi portare in giro a conoscere la città e la sua storia. Il tour panoramico può durare da una a un paio di ore. Oltre a esorcizzare l’approccio con una città del tutto sconosciuta che può incutere anche timore per chi non sa come partire, permette di orientarsi e capire le distanze tra i punti di interesse per organizzare meglio la propria visita a piedi nei giorni successivi.

Altra cosa su cui vi consiglio di informarvi, sono i “pacchetti” per le visite, ovvero delle promozioni per cui puoi acquistare gli ingressi a più chiese rupestri risparmiando sul totale. Per fare un esempio, io ho preso un pacchetto che comprendeva gli ingressi a 3 delle chiese più significative di Matera: Santa Maria de Idris, Santa Lucia alle Malve e San Pietro Caveoso. Il biglietto cumulativo può essere fatto presso le biglietterie di ciascuna delle 3 chiese oppure visitando il sito della cooperativa Oltre L’Arte.
…però non fate come me, che ho confuso i Sassi e mi sono presentato alla biglietteria di San Pietro Barisano con il biglietto di San Pietro Caveoso!

Attenzione alle code e agli orari: per le norme di sicurezza anticontagio, in molti posti c’è un numero massimo di persone che possono entrare contemporaneamente, quindi muovetevi con anticipo per acquistare i biglietti e siate flessibili nell’itinerario per evitare di accodarvi a gruppi con guida, che spesso hanno convenzioni per cui vi passano avanti nelle code. Se viaggiate da soli o in due, c’è più possibilità che possiate trovare posti in turni di visita precedenti che non sono stati ancora completati nel numero massimo.

Dormire in grotta

Volete fare l’esperienza completa della visita a Matera?
Prenotate un hotel in una casa grotta!

Se un tempo – come si vede nelle ricostruzioni d’epoca visitabili in città – la grotta era un riparo per famiglie numerose che conducevano una vita povera in condizioni igienico-sanitarie deprecabili, oggi il restyling delle case-grotta le ha rese un’esperienza di soggiorno molto particolare… da provare, ve lo garantisco!

Chiaramente, io vi posso portare l’esperienza dell’unico soggiorno che vi abbia mai fatto nella mia vita, ma immagino che l’atmosfera non sia molto diversa dall’uno all’altro. Io l’ho trovato veramente suggestivo, negli odori, nel silenzio ovattato, nelle sensazioni che provi quando spegni la luce e cala il buio assoluto. Una sensazione a metà tra il sentirsi in trappola e il sentirsi al sicuro. OK, non riesco a spiegarvela… provate!
Vi lascio qui sotto le foto del Casale di Maria, dove ho alloggiato io, nel Sasso Barisano.
Giudicate voi!

Mangiare a Matera

Per mangiare, è difficile che possiate trovarvi male: la cucina lucana è favolosa e le materie prime sono principalmente i prodotti della terra e degli allevamenti delle terre del sud. Per non tornare “eccessivamente” ingrassati vi consiglio di camminare parecchio e di non lamentarvi delle salite!

Matera offre una scelta di locali molto ampia, per cui non ci sono difficoltà a trovare posti, anche se in certi locali più gettonati, specialmente nei Sassi, è necessario prenotare in giornata per la sera.

Cosa mangiare in basilicata
Stemmi Comunali Italiani, https://it.wikipedia.org/w/index.php?curid=284142

Lo stemma di Matera

Lo stemma di Matera risale al Medioevo e raffigura un bue con 3 spighe di grano nella bocca sormontato da una “M” dorata. Il bue e le tre spighe di grano rappresentano quelle che erano le attività principali della città, ovvero la pastorizia e la coltivazione del frumento. La corona fu aggiunta nel 1663, quando Matera divenne sede di Regia Udienza uscendo dalla provincia di Terra d’Otranto.

Il motto latino “Bos Lassus Firmius Figit Pedem” si traduce più o meno così: “Il bue stanco affonda il passo più fermamente“. Il riferimento è alla pazienza del popolo, che quando è stanco di subire, per quanto mite e lavoratore, si ribella con più forza.

E fino a qui sembrerebbe tutto normale.
In realtà, c’è una teoria che vede dietro a questo simbolo un rebus:  “spiga”, in greco, si dice “ather-eros” e quindi, aggiungendo la M iniziale che sormonta il bue, si ottiene una parola molto simile a “Matera”. Sarà vero?

Il riscatto di Matera

attraverso una storia millenaria, con momenti di grande ingegno e periodi di tristezza e degrado, Matera ha ottenuto finalmente il suo riconoscimento in tutto il mondo tra le città uniche nel loro genere.

Il primo passo verso la risalita dopo il periodo più buio, fu la legge n.771 dell’11 novembre 1986 (che potete trovare cliccando qui) in cui si scrive che “La conservazione ed il recupero architettonico, urbanistico, ambientale ed economico dei rioni Sassi di Matera e la salvaguardia del prospiciente altipiano murgico sono di preminente interesse nazionale.”

Le altre tappe importanti furono:

  • Nel 1993 l’UNESCO dichiara i Sassi di Matera Patrimonio Mondiale dell’Umanità.
  • Il 17 Ottobre 2014 Matera viene designata Capitale Europea della Cultura per il 2019.

La fama e la fortuna di questa terra, nell’ultimo ventennio, è stato un crescendo, grazie anche ai registi che l’hanno scelta come set per film italiani e stranieri con visibilità internazionale. Eccone alcuni:

  • Il Vangelo secondo Matteo (1964) di Pier Paolo Pasolini
  • Cristo si è fermato a Eboli (1979) di Francesco Rosi
  • L’uomo delle stelle (1995) di Giuseppe Tornatore
  • La Passione di Cristo (2004) di Mel Gibson
  • Ben Hur (2016) di Timur Bekmambetov
  • Wonder Woman (2017) di Patty Jenkins
  • Maria Maddalena (2018) di Garth Davis
  • 007 – No Time To Die (2021) di Cary Fukunaga

Una curiosità: per tutte le volte che Matera è stata scelta per rappresentare Gerusalemme, è diventata famosa con lo pseudonimo di “Gerusalemme italiana“.

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