La Torre degli Asinelli

La Torre degli Asinelli

La torre medievale più alta d'Italia, simbolo di Bologna

by Nemo
Le due torri

Le torri pendenti

Senza alcuna ombra di dubbio, le due torri poste all’inizio della via Emilia, in centro città, sono il simbolo principale di Bologna.
Partiamo col dire che l’appellativo di “Bologna la turrita” ci fa già capire che le torri siano una caratteristica della città e che lo siano state ancora di più in passato, visto che oggi ne sono rimaste solo 22, ma che nel XII secolo arrivarono a toccare le 100 unità (comprese le case-torri, più basse e con uso abitativo).
Con molta probabilità, per una famiglia bolognese, edificare una torre a scopo offensivo-difensivo era soprattutto un atto con lo scopo di mostrare il proprio potere.
Date le tecniche costruttive dell’epoca, costruire una torre era un’impresa titanica e onerosa: le fondamenta entravano nel terreno fino a 10 metri e i pali in legno venivano fissati con ciottoli e calce. Si stima che la costruzione di una torre alta 60 metri richiedesse fino a 10 anni di lavoro.
Forse è per questo che la maggior parte di esse, oggi, risulta… pendente. Molte torri, specialmente nei tempi più recenti, furono abbattute anche per questioni di sicurezza, altre per piani urbanistici moderni di rifacimento della città. Poi ci furono quelle che caddero per i terremoti o gli incendi.

I nomi delle torri deriva solitamente dalla famiglia che si occupò della costruzione.
La torre degli Asinelli e la torre Garisenda vennero edificate presumibilmente tra il 1109 e il 1119 e sono ancora oggi il simbolo principale della città. Inutile dire che pendono entrambe (se si sale sulla cima della torre degli Asinelli e si guarda in basso verso la Garisenda, questo fenomeno è più che evidente!).

La torre degli Asinelli, però, venne concessa alla famiglia degli Asinelli solo nel 1185 per volere imperiale rappresentato in città da Matilde di Canossa e rimase sotto il loro controllo fino al 1583, alla morte di Nicolò Asinelli senza eredi.

Prenotazione obbligatoria!

Questa non è una regola, ma un consiglio da amico! Nella mia permanenza a Bologna ho visto molte persone arrivare alla torre per una visita e sentirsi dire che non c’erano biglietti disponibili per almeno 3 giorni.
Il biglietto costa solo 5 euro, quindi non esitate a prenotare con qualche giorno di anticipo per farvi dare l’orario a cui presentarvi presso l’ingresso per la salita.

Per acquistare il biglietto potete utilizzare questo link oppure, appena arrivati a Bologna, dirigervi al piano terra del Palazzo del Podestà in Piazza Maggiore presso lo sportello del Bologna Welcome.

Vista dalla sommità della torre degli Asinelli
Vista dalla sommità della torre degli Asinelli
Vista dalla sommità della torre degli Asinelli
Vista dalla sommità della torre degli Asinelli

La torre degli Asinelli deve il proprio nome al nobile Gherardo Asinelli, che ne commissionò la costruzione.
Ha un’altezza di 97,20 metri (si pensa che prima del 1400 potesse essere anche più alta) e pende verso ovest per 2,23 metri, ovvero con una deviazione di 1,3° rispetto all’asse verticale. Tra i tanti primati, quindi, ha anche quello di “torre inclinata più alta del mondo“.
Al suo interno è presente una scala in legno che costeggia le pareti e porta sulla terrazza sulla cima. La scala è composta da 498 gradini… lo so bene perché li ho calpestati tutti! Se sperate che prima o poi venga installato un ascensore, potete scordarvelo: ci sono stati ben 4 progetti in tal senso, ma tutte le volte non si è avuto l’ok a procedere per la paura di danni strutturali alla torre.

Data la sua altezza, si pensa che no dei primi scopi della torre fosse quello dell’osservazione a distanza di Bologna e delle campagne ma quando, nel XIV secolo, il comune acquistò l’edificio, lo destinò a fortilizio e prigione.
Nonostante gli incendi e le altre calamità, il maggior pericolo per una torre così alta era rappresentato dai fulmini. Si provò a schermarla con una sorta di antenata della gabbia di Faraday, ma era in legno e quindi piuttosto inefficace. Fu così che, a 700 anni dalla costruzione, nel 1824 venne finalmente installato un parafulmine sulla cima e, come “rinforzino” di protezione, un bassorilievo di San Michele Arcangelo.

In termini di “rinforzini” strutturali, inoltre, si possono notare gli inserti in metallo posti in due momenti di restauro distinti, nel 1706 e nel 1913.

Curiosità

  • Lo spessore della tagliatella bolognese “cotta” deve essere di 8 millimetri, ovvero alla 12.270-esima parte dell’altezza della torre degli Asinelli.
  • Si dice che salire sulla cima della torre degli Asinelli prima di essersi laureati porta male agli universitari.
  • Giovanni Battista Guglielmini, nel 1790, utilizzò la torre per eseguire degli esperimenti scientifici sulla gravità e sulla deviazione della traiettoria: Guglielmini, infatti, dimostrò in modo sperimentale che le sfere gettate dalla sommità della torre erano regolarmente deviate verso est di circa 1,7 centimetri a causa della rotazione terrestre che si aggiungeva alla forze di gravità. Questo viene ricordato come l’esperimento dei gravi di Bologna e ne seguì il trattato scientifico De diurno Terrae Motu del 1792.
  • Alla torre degli Asinelli e alla Garisenda sono legati due dei misteri di Bologna, che potete leggere in questa pagina.

La leggenda degli asinelli

C’è una leggenda popolare legata alla costruzione della torre: si narra che due asinelli trovarono un baule pieno d’oro in un campo. Il loro padrone aveva un figlio che era innamorato di una giovane dama dell’aristocrazia bolognese.
Quando chiese la mano della ragazza, il padre di lei pose come condizione che il contadino facesse costruire una torre molto alta, ben sapendo che non avrebbe avuto le risorse per farlo.
Invece, grazie al baule d’oro trovato dai due asinelli, il contadino edificò la torre e ottenne l’amata in sposa.

La salita dei 498 gradini
La salita dei 498 gradini
La lunga scalinata verso la cima della torre
La lunga scalinata verso la cima della torre
La struttura in legno della scalinata
La struttura in legno della scalinata
La Garisenda con la sua pendenza vista dalla torre degli Asinelli
La Garisenda con la sua pendenza vista dalla torre degli Asinelli
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