
Il Nord per definizione
Sfido chiunque a non associare il Nord (Capo Nord, le luci del Nord, il Nord Europa, …) con la Norvegia, quella terra lunga e stretta che fa da “coperta” alla penisola scandinava e si allunga, appunto, verso Nord. A questa terra appartiene il punto più a nord della terraferma del continente europeo (se includiamo le isole, il primato spetterebbe alla Russia) che non è, come vuole il turismo di massa, Capo Nord (o Nordkapp), bensì Capo Kinnarodden (o Nordkinn), a circa 70 km a est dal primo.
Il nome stesso, è tutto un programma:
- in norvegese bokmål, che è la linua più parlata, si dice Norge termine che ha radici nei due termini norreni norðr (nord) e vegr (via).
- in norvegese nynorsk si chiama Noreg
- i Sami la chiamano Norgga, Vuona o Nöörjen a seconda del dialetto
- in inglese si chiama Norway, che ha un evidente richiamo alle parole Nord Way
- in italiano la chiamiamo Norvegia, che in realtà è un termine latino che sta a indicare l’ubicazione geografica a nord
Per tutti i termini, originali, tradotti o adattati dalle lingue e dalle culture locali, nominare la Norvegia è come parlare della “Via verso il Nord“… e sono certo che non passeranno molti secondi prima che anche la vostra mente richiami le immagini delle spedizioni dei tempi passati che esploravano il nord del mondo con slitte e husky attraverso le tormente di neve. Non per nulla Roald Engelbregt Gravning Amundsen, uno dei più celebri esploratori del circolo polare artico, era norvegese (potete ammirare una bella statua dedicata a lui e ai suoi cani in una piazza centrale di Tromso).
La Norvegia è tante cose: cultura, musica, divertimento, arte… ma è soprattutto natura.
La sua ricchezza più grande, secondo me, sono le sue coste, così frastagliate e uniche da essere lunghe ben 21.000 chilometri dando vita ai fiordi più belli del mondo! Si può scegliere di esplorarli su ruote, sfruttando le Strade Turistiche Nazionali e le route scenografiche, ma mettetevi comodi, perché se non c’è un ponte ad abbreviarvi la strada, il fiordo va percorso per tutto il suo perimetro!
Chiamatelo consumismo o turismo di massa se volete, ma il modo più bello per godere dello spettacolo dei fiordi resta la nave. Non per niente la “crociera nei fiordi norvegesi” resta una dei sogni più gettonati (e costosi) per i turisti di tutto il mondo. E se non dovesse piacervi un grattacielo galleggiante, c’è l’alternativa dell’Hurtigruten, il famosissimo “postale” che da Bergen porta fin oltre Capo Nord. Ma non vi aspettate il postale rustico ed essenziale dei bei tempi andati che sfidava le onde alte per portare la posta nei paesini di pescatori: si tratta comunque di una piccola nave da crociera ma con meno confort delle sorellone.
Per vedere i fiordi potete navigare dove volete sulla costa occidentale: dal mare di Barents a nord, fino al Vestlandet a sud. Il fiordo più lungo e profondo del Paese è il Sognefjord, che, oltre a navigare per le sue tante diramazioni o a visitare in auto o moto per le strade panoramiche, potreste raggiungere anche arrivando a Flåm con un’emozionante corsa in treno sulla Flåmsbana, un capolavoro dell’ingegneria norvegese, che si allaccia alla linea Oslo-Bergen a Myrdal. In scenari panoramici mozzafiato coprirete un dislivello che va dai 865,5 metri s.l.m. di Mydral ai 2 metri s.l.m. di Flåm viaggiando per 20 chilometri fino al fiordo.
C’è poi il fiordo più fotografato al mondo, il Geirangerfjord, che deve il suo nome al villaggio di Geiranger ed è circondato da meraviglie come le cascate delle Sette Sorelle. Insieme al Nærøyfjord, è annoverato tra i patrimoni dell’umanità UNESCO.
La spiaggia più bella, a detta dei norvegesi, è Sjøsanden, vicina a Mandal, nel sud, lunga 800 metri e caratterizzata dal fatto che, qualsiasi intemperia incomba, resterà sempre protetta dai venti e le sue acque saranno sempre calme.
Di isole e isolotti ce ne sono tante e tanti ma io, personalmente, ho lasciato un pezzo di cuore nel paradiso naturalistico mozzafiato che sono le isole Lofoten, sotto Tromso. Anche in questo caso, non ho paura di espormi: smentitemi se trovate qualcosa di più bello! Le città più popolate sono Leknes e Svolvær, ma l’inquinamento luminoso resta comunque ai minimi termini, tanto che l’essere a 200 chilometri dal Circolo Polare Artico ne fa un punto di osservazione privilegiato per l’aurora boreale (in inverno) o il sole di mezzanotte (in estate). Le acque sono miti a causa della Corrente del Golfo e, tra giugno e agosto, ospitano il passaggio di orche e megattere che migrano verso i fiordi dell’arcipelago Vesterålen.
Le città principali sono:
- Oslo, la capitale del regno, ma anche dell’arte, dei musei, dei parchi, dello sport, della letteratura, dell’architettura, dello shopping e del divertimento;
- Trondheim, che ospita la cattedrale di Nidaros, la più bella cattedrale gotica della Norvegia, e l’Università norvegese di scienza e tecnologia;
- Tromso, città di giovani per la presenza dell’Università Artica, l’ateneo più a nord del mondo;
- Bergen, piccola ma colorata, allegra, vitale con il suo caratteristico porto annoverato nella lista dell’Unesco e il KODE Art Museum, che custodisce la più grande collezione al mondo delle opere di Edward Munch;
- Kristiansand, nota per la sua cattedrale e per le sue spiagge, tanto da essere soprannominata “la città dell’estate“;
- Stavanger, da cui partono le escursioni verso la celeberrima Preikestolen, la roccia del pulpito che sfida le leggi della gravità.
Infine, l’architettura norvegese è ormai famosa in tutto il mondo ma, stare di fronte a opere edilizie visionarie e futuristiche armonizzate con le costruzioni rurali in legno di un’altra epoca, sarà tutt’altra storia!
Esempi in ordine sparso sono il Teatro dell’Opera di Oslo, il Kilden Performing Art Center di Kristiansand, il Finansparken di Stavanger, la Biblioteca di Vennesla (considerata una delle più belle e funzionali al mondo), il plyscraper Mjøstårnet di Brumunddal (il grattacielo in legno che, con i suoi 85,4 metri, è più alto al mondo) e il recentissimo spazio espositivo The Whale di Andeness.
Il 75% del territorio è coperto da foreste e i norvegesi hanno affinato nel tempo l’arte di usare il legno, ovvero la principale materia prima per la costruzione offerta dal territorio.
Oltre a offrire un calore, un’atmosfera, un odore e uno stile inconfondibile, il legno dei boschi norvegesi ha quella resistenza e quella stabilità necessarie a difendersi dall’aggressiva della natura stessa, che a queste latitudini non perdona errori o debolezze.
L’architettura e l’ingegneria, quindi, hanno dovuto svilupparsi in affidabilità pur restando in armonia con le tradizioni e l’integrazione e il rispetto della natura: una sfida che la Norvegia affronta da anni e, a giudicare dai risultati, sta vincendo.
ATTENZIONE!
♦ I norvegesi adorano le patate: è raro che mangerete qualcosa non accompagnato da una patata preparata in uno dei tanti modi in cui viene gustato l’orgoglio nazionale. Questo, però, comporta una certa gelosia nella “razza”: per non rischiare la contaminazione con altre tipologie, sappiate che in Norvegia è vietato importare patate!
♦ Per acquistare tabacco è necessario avere più di 18 anni e vi sarà consentito fumare prevalentemente in strada e a casa vostra. In Norvegia, infatti, è vietato fumare nella maggior parte dei locali, come bar, ristoranti, discoteche e, in generale, in tutti i luoghi chiusi dove non sia esplicitamente consentito.
♦ La Norvegia, pur non essendo membro UE, aderisce ai protocolli dell’Area Shengen e quindi, per chi viaggia entro tale area, non è necessario il Passaporto o il Visto, ma è sufficiente un documento di identità rilasciato dalle autorità del proprio Paese, da portare sempre con voi per eventuali controlli. Verificate sempre prima della partenza se, nel periodo della vostra visita, siano stati adottati criteri o controlli diversi per situazioni contingenti (ad esempio, per motivi di sicurezza nazionale in concomitanza con determinati eventi).
♦ L’unica eccezione permanente all’Area Shengen sono le isole Svalbard, dove verrà effettuato un controllo dell’identità e quindi è consigliabile avere con sé anche il passaporto. Inoltre, la TEAM (Tessera Europea Assicurazione Malattia) che regola i rapporti sanitari internazionali, non è valida su queste isole: è raccomandabile, quindi, stipulare un’assicurazione di viaggio.
Il Nobel per la pace
Tutti sanno che Alfred Nobel era svedese e che, a causa di un errore dei giornalisti, venne creduto morto nel 1888 al posto del fratello. Rimase così colpito negativamente dalle reazioni dell’opinione pubblica contro di lui per la sua invenzione della dinamite che decise di destinare il 94% dei proventi delle licenze delle sue 355 invenzioni all’istituzione di un premio da attribuire a chi rende “i maggiori servizi all’umanità” nei campi della chimica, fisica, medicina, letteratura o nel favorire relazioni pacifiche tra i popoli della Terra.
Il premio si chiama appunto Premio Nobel e viene consegnato ogni anno in Svezia… a meno di uno: il premio Nobel per la pace viene consegnato a Oslo dalla commissione eletta dal Parlamento norvegese.
La cerimonia si tiene ogni anno il 10 dicembre, giorno dell’anniversario di morte di Nobel, nel municipio di Oslo (in norvegese, Oslo Rådhus). La sala della consegna misura 31×39 metri e ha il soffitto alto 21 metri; le pareti sono coperte da affreschi molto particolari che richiamano la storia norvegese e la forza della classe operaia.
La bandiera norvegese
La bandiera nazionale della Norvegia divenne ufficiale nel 1899, utilizzando quella che Fredrik Meltzer ideò nel 1821.
Come la Svezia e la Danimarca, la bandiera doveva avere una croce cristiana, Inoltre si prese un colore da ciascuno degli altri Paesi scandinavi: il blu dalla Svezia e il rosso dalla Danimarca. Inoltre fu importante la considerazione che moltissime nazioni libere nel mondo utilizzano i colori bianco, rosso e blu nella propria bandiera: un esempio tra tutte era la Francia. Così fece anche la Norvegia.
La scheda della Norvegia
Nome originale: Kongeriket Norge
Simbolo internazionale: N
Nome italiano: Regno di Norvegia
Lingue ufficiali: Norvegese bokmål, Norvegese nynorsk, Sami
Nome degli abitanti: Norvegesi
Capitale: Oslo
Governo: Monarchia parlamentare
Moneta: Corona norvegese – NOK
Popolazione: 5.488.984 abitanti (dati 2023)
Festa nazionale: 17 maggio (anniversario della firma della Costituzione del 1814)
Santo Patrono: Sant’Olaf
Festa del santo patrono: 29 luglio
Membro UE: NO, ma aderisce agli accordi di Shengen
Membro ONU dal: 27 novembre 1945
Membro NATO dal: 24 agosto 1949
Benché non sia uno Stato Membro dell’Unione Europea, la Norvegia fa comunque parte dello Spazio Economico Europeo che consente la libera circolazione ai cittadini e la possibilità di studiare e lavorare all’estero senza necessità di particolare permessi per i primi mesi.
Superficie: 385.207 Kmq
…di cui acque: 6%
Fiumi principali: Glomma (570 km), Pasvikelva (145 km) e Numedalslågen (352 km)
Ghiacciaio più grande: Jostedalsbreen (487 km²)
Estensione costiera: circa 21.000 km
Confini: Svezia, Finlandia e Russia
Coste: Oceano Atlantico e suoi mari dipendenti:
- Mare di Barents
- Mare di Norvegia
- Mare del Nord
Isole principali:
- Spitsbergen nell’arcipelago delle isole Svalbard
- Nordaustlandet nell’arcipelago delle isole Svalbard
- Edgeøya nell’arcipelago delle isole Svalbard
- Hinnøya nell’arcipelago delle isole Vesterålen
- Barentsøya nell’arcipelago delle isole Svalbard
I Sami
Una parte della popolazione della Norvegia è Sami, e questo comporta giocoforza delle questioni sull’integrazione della lingua e della cultura di questo popolo.
I Sami (chiamati anche sámit o sápmelaš a seconda delle variazioni linguistiche) abitano un territorio chiamato Sápmi, più conosciuto come Lapponia, costituito dalla parte settentrionale di Svezia, Norvegia, Finlandia e Russia. In Norvegia, la Lapponia comprende le contee di Nordland, Trøndelag e Troms og Finnmark. dove vivono circa 40.000 sami, che è circa la metà di tutti i sami presenti al mondo.
Si sono avute migrazioni di modesta entità anche verso l’Islanda e l’Alaska.
Nonostante una inevitabile contaminazione col mondo moderno, i sami tramandano le loro tradizioni di padre in figlio per mantenere viva la loro identità di popolo. In Norvegia vengono parlate 5 delle 9 lingue sami conosciute e nessuna somiglia anche lontanamente al norvegese.
Il canto tradizionale sami è il Joik, che è una sorta di dedica a una persona, un animale o un luogo ed è cantato abitualmente nella vita quotidiana. Una versione modernizzata è stata presentata all’Eurovision Song Contest del 2019 dalla Norvegia con la canzone “Spirit in the Sky” risultando la canzone più apprezzata dal pubblico votante.
L’animale tipico associato ai Sami è la renna: dopo averla allevata, ne utilizzano ogni sua parte per nutrirsi, vestirsi e realizzare oggetti per la vita quotidiana.
Per conoscere di più sulla cultura Sami, potete visitare il Museo Nazionale Sami a Karasjok (rdm.no), il Varanger Sami Museum vicino Kirkenes (dvmv.no) e il Museo Norvegese di Storia culturale a Oslo (historiskmuseum.no).
Karasjok nel Finnmark è nota come la capitale sami, poiché è stata costruita una struttura a forma di lavvo, la tradizionale tenda sami, che ospita il Parlamento Sami attivo dal 1989.
La cultura LGBTQIA+
Partiamo da una ricorrenza: il Pride del 2022 in Norvegia ha avuto il significato del cinquantesimo anniversario dell’abolizione delle leggi che facevano dell’omosessualità un reato.
Non è stato un lavoro facile sensibilizzare la popolazione su tutto il territorio, cambiare le mentalità e staccarsi dalle tradizioni, ma oggi la Norvegia può vantare pari diritti tra coppie eterosessuali e quelle omosessuali, tra cui la validità religiosa del matrimonio in chiesa, grazie all’approvazione della Chiesa Nazionale d’Islanda, l’adozione e la procreazione assistita. In Norvegia è normale annoverare politici o celebrità dello spettacolo tra le persone gay e il bello è che questo non suscita alcun clamore o nessun caso particolare.
Oggi l’Oslo Pride, la manifestazione queer più imponente del regno, dura 10 giorni e vede lo svolgersi di circa 150 eventi. Ma anche al di fuori del periodo del Pride, la Norvegia è una meta “serena” per i viaggiatori LGBTQIA+: non si tratta più di cercare luoghi nei quali si è accolti o tollerati, perché la diversità è diventata parte della normalità ed è molto raro che qualcuno faccia discriminazioni di genere.
È così che per le strade di Oslo, Bergen, Trondheim e di altre città puoi imbatterti in persone vestite con il bunad, l’abito tradizionale di origini rurali della Norvegia, accanto a uomini con il trucco sugli occhi o donne che camminano per mano: il bello è quando ti rendi conto che sei solo tu a guardarli perché per il resto della gente è una cosa normale.
L’organizzazione territoriale
Il Regno di Norvegia è diviso in 5 regioni (landsdeler):
- Sørlandet – regione costiera di fronte alla Danimarca con capoluogo Kristiansand
- Østlandet (Austlandet) – la regione con capoluogo Oslo
- Vestlandet – regione costiera con Bergen (capoluogo) e Stavanger
- Trøndelag – la regione con capoluogo Trondheim
- Nord-Norge (Nord-Noreg) – la regione del nord con capoluogo Tromso
A loro volta, le regioni sono divise in 47 distretti (distrikt) formati con criteri geografici o culturali.
Esiste anche la divisone delle regioni in 11 contee (fylker) che sono le effettive aree amministrative a cui fanno capo i comuni:
- Oslo
- Rogaland
- Møre og Romsdal
- Nordland
- Viken
- Innlandet
- Vestfold og Telemark
- Agder
- Vestland
- Trøndelag
- Troms og Finnmark
La lingua
La lingua norvegese ha due ceppi chiamati bokmål (il più diffuso) e il nynorsk (utilizzata da circa il 15% della popolazione). Nelle scuole si studiano entrambi, ma poi i singoli comuni decidono se sceglierne una o usarle entrambe.
Alcune aree del nord utilizzano il sami come prima lingua (che a sua volta, come c’è scritto nel box in pagina sui Sami in Norvegia, può avere 5 dialetti diversi) o il finlandese.
Siccome le lingue del blocco scandinavo si somigliano molto, avendo avuto una radice e una storia comune, i norvegesi parlano bene anche il danese e lo svedese. Essendo lingue oggettivamente complicate per sintassi e fonetica, è raro trovare qualcuno che non conosca l’inglese, che con il turismo è una necessità importante su tutto il territorio.
La religione
In principio era la mitologia norrena, professata dai vichinghi e trasmessa oralmente finché non comparsero i testi medievali come l’Edda).
Quando Aroldo “Dente Azzurro” Gormsson, nel X secolo, tentò di unificare il frammentato regno di Danimarca, lo fece sia dal punto di vista politico che religioso: il paganesimo norreno venne proibito in favore del cristianesimo.
Fino al 2017 esisteva la “religione di stato”, identificata nel protestantesimo luterano. Oggi, la maggior parte della popolazione professa un’evoluzione di essa chiamata Chiesa di Norvegia (o Chiesa del Popolo), che ha a capo il re di Norvegia.
Una piccola percentuale di popolazione, minore del 4%, è dedita ad altre religioni, come il cattolicesimo e l’Islam. Quasi un quarto della popolazione si dichiara non religioso.
I norvegesi sono single, divorziati, famiglie e coppie anziane.
I norvegesi sono ragazze che amano ragazze, ragazzi che amano ragazzi,
e ragazze e ragazzi che si vogliono bene.I norvegesi credono in Dio, in Allah, a tutto e a niente.
Abbiamo già detto che la Norvegia è stretta e lunga e che, specialmente in inverno, non è sempre agevole viaggiare. Per queste ragioni, la Norvegia si è dotata di 98 aeroporti di cui ben 45 dedicati ai voli civili. Alcuni sono internazionali, altri nazionali e poi ce ne sono alcuni più piccoli per i voli regionali.
Ecco di seguito i principali scali con il corrispondente codice IATA:
- OSL – Aeroporto di Oslo-Gardermoen
- BGO – Aeroporto di Bergen-Flesland
- SVG – Aeroporto di Stavanger-Sola
- TOS – Aeroporto di Tromsø-Langnes
- TRD – Aeroporto di Trondheim-Værnes
- AES – Aeroporto di Ålesund-Vigra
- HAU – Aeroporto di Haugesund-Karmøy
- TRF – Aeroporto di Sandefjord-Torp
Altri scali importanti significativi sono:
- ALF – Aeroporto di Alta
- BOO- Aeroporto di Bodo
- EVE – Aeroporto di Harstad/Narvik-Evenes
- KKN – Aeroporto di Kirkenes-Høybuktmoen
- KRS – Aeroporto di Kristiansand-Kjevik
- KSU – Aeroporto di Kristiansund-Kvernberget
- MOL – Aeroporto di Molde-Årø
- LYR – Aeroporto delle Svalbard-Longyearbyen
Se considerate che le rotte da Oslo verso Trondheim, Bergen e Stavanger sono tra le dieci più trafficate in Europa, capirete che uso fa la popolazione norvegese di questo mezzo di trasporto. Gli aeroporti sono per lo più gestiti da AVINOR dal cui sito web è possibile raggiungere le pagine degli altri aeroporti (vai al sito).
Le principali compagnie aeree nazionali sono la Scandinavian Airlines, o SAS (vai al sito), con la sua controllata per i voli prevalentemente regionali Widerøe (vai al sito), e la Norwegian (vai al sito).
La Norvegia è lunga… quante volte l’ho scritto in questa pagina? È la nazione più lunga d’Europa.
Potresti partire da Nordkapp e guidare nella stessa direzione per 30 ore e non uscire dal Paese!
E poi ci sono i fiordi che, nel caso tu abbia optato per una strada panoramica costiera, ti costringeranno a percorrerne tutto il perimetro solo per poter passare dall’altra parte… ogni tanto ci saranno dei ponti spettacolari e mozzafiato, certo, ma statisticamente ci sono più fiordi che ponti, quindi fate voi! Questa introduzione era per dire che, se scegliete di viaggiare su gomma, calcolate bene le distanza e quanto ci viole a percorrerle perché in spazi così sconfinati è facile sottovalutare lo spazio e il tempo.
Facciamo un esempio: per andare in auto o in moto da Oslo a Tromsø usando le strade più veloci, il tempo minimo di percorrenza sarà di 22 ore. Dico “minimo” perché lo sappiamo che lo spostamento da un punto a un altro è già esperienza di viaggio, e quindi saremo tentato di fermarci più volte per fare foto, visitare luoghi, mangiare o… per rispondere al richiamo della natura.
Le principali direttrici sono strade appartenenti alla rete stradale internazionale europea (international E-road network), ovvero le strade contrassegnate in tutta Europa con la lettera “E” (se voleste saperne di più, ne ho parlato in questa pagina). La Norvegia, come le altre nazioni scandinave, hanno da tempo sostituito la numerazione nazionale con quella europea in modo da non dover mettere doppie sigle e lasciare che sia l’unica numerazione stradale senza pericolo di fare confusione tra le sigle o perdere la direzione.
Se viaggiate su ruote, potete togliervi lo sfizio di andare da Kristiansund a Molde attraverso l’Atlantic Ocean Road. Questo orgoglio dell’edilizia norvegese, con i suoi 7 ponti che collegano terraferma e isolotti per più di 8 chilometri, è considerata la strada più bella del mondo. La strada ha 4 punti panoramici in cui è possibile fermarsi per ammirare la perfetta integrazione tra architettura e natura.
E a proposito di ponti, se siete alla ricerca di un “brivido facile”, potete guidare da Oslo a Bergen (o viceversa) preparandovi al fatto che, tra le città di Ullensvang e Ulvik, attraverserete il ponte sospeso più lungo della Norvegia e uno tra i più lunghi al mondo: Il ponte di Hardanger, sull’Hardangerfjord, ha infatti una lunghezza di 1.380 metri con una campata di 1.310 metri. Al secondo posto c’è l’il ponte di Hålogaland a Narvik, che si estende attraverso il fiordo Rombaken per 1.533 metri, con una campata di 1145 metri, costituendo una scorciatoia sulla route E6. Se il ponte non lo volete sospeso, ma ve ne basta uno di barche, appena fuori Bergen c’è il ponte di Nordhordland, lungo 1.614 metri (in questo caso la campata di lunghezza massima misura 172 metri).
E ricordate che, sulle strade della Norvegia, è obbligatorio mantenere i fari anabbaglianti accesi, anche se c’è il sole. La regola vale sia per le auto, sia per moto e scooter.
Se si volesse entrare in Norvegia via mare, ci sono diverse rotte con collegamenti quotidiani dalle nazioni vicine, in particolare da e per la Germania, la Danimarca e la Svezia.
Se questa possibilità vi interessa poco perché viaggerete con un volo diretto dall’Italia, sono certo che un pensiero sull’opportunità di scoprire i fiordi norvegesi mediante la navigazione lo avrete fatto: che sia una imponente e iper-accessoriata nave da crociera, un piccolo motoscafo con cui state andando alla caccia (fotografica) delle balene o una via di mezzo come il Postale dei fiordi, entrare tra quelle pareti a strapiombo, tra vegetazione, cascate e rocce sporgenti che stanno lì lì per cadervi addosso, è una delle più belle esperienze di viaggio che abbia mai fatto.
Le navi da crociera sono già abbastanza note da non necessitare commenti (tanto sarebbe una sfida tra amanti e delatori, quindi lascio a voi la scelta), e i gommoni per il Whale Watching o il Bird Whatching coprono brevi tratte e sono mirati a specifiche attività, quindi mi soffermo un po’ di più sull’opzione “Postale”.
Il Postale dei fiordi
La compagnia storica più famosa è la Hurtigruten, che ha adattato le proprie navi con servizi da crociera ma su scala decisamente più piccola: è bellissima, ad esempio, la sauna con la parete trasparente per potersi rilassare osservando la natura e scrutando il cielo alla ricerca delle Northern Lights. Una cosa carina e al tempo stesso da attacco tachicardico è che, in caso di avvistamento dell’Aurora Boreale, cominciano a suonare le sirene della nave… e la prima volta che le senti non sai se devi prendere la macchina fotografica o il giubbotto di salvataggio.
I prezzi non sono teneri, ma il fascino è quello della navigazione lungo la costa tra Bergen e Kirkenes fermandosi via via in alcuni port dove è possibile sbarcare e approfittare di visite o gite per il tempo della permanenza. Chiaramente, una delle tappe più attese è Honningsvåg, un paesino di poco più di 2000 abitanti da cui partono i pullman per visitare Capo Nord.
Per compiere andata e ritorno ci vorrebbero circa 11 giorni ma, posto che possiate imbarcarvi lungo la strada (io, ad esempio, sono salito a Tromsø), una volta arrivati a Kirkenes potrete sfruttare un volo di ritorno dall’aeroporto locale.
Un’alternativa è la linea di navi da crociera ecosostenibile (pare che siano le più ecosostenibili al mondo) della compagnia Havila Kystruten. In questo caso vengono proposte delle mini-crociere con tratte parziali da un porto all’altro delle 34 tappe tra Bergen e Kirkenes.
- Sito ufficiale Hurtigruten: hurtigruten.com
- Sito ufficiale Havila Cruises: havilavoyages.com
Crociere nei fiordi
Se foste interessati alle navi da crociera, potete fare una ricerca sul web per constatare quante possibilità e quante offerte ci siano, dalle più spartane alle classiche all-inclusive. A quel punto è tutta una questione di gusti personali e del grado di percezione dell’ambiente che si vuole realizzare durante il viaggio.
Solo per citare alcune delle compagnie che fanno rotta in Norvegia, troviamo (in ordine casuale) Costa Crociere, MSC, Norvegian Cruise Line, Royal Caribbean, Celebrity Cruises, Princess Cruises, Regent Seven Seas Cruises, Viking Ocean Cruises, Oceania Cruises e molte altre.
Traghetti tra i fiordi
Il passaggio in nave, inoltre, va considerato anche se ti stai muovendo in auto, in moto o in bicicletta: ti capiterà di voler “tagliare” la strada attraversando un fiordo anziché percorrere tutto il suo perimetro oppure macinare chilometri alla ricerca del ponte più vicino. La maggior parte dei traghetti si pagano con AutoPASS, il sistema automatizzato per il pagamento dei pedaggi di strade e traghetti. Dopo aver creato un credito su AutoPASS, a ogni imbarco ti verrà scalato il relativo importo. Anticipare denaro ti permette di avere una scontistica sui prezzi dei biglietti, ma valuta tu se è un servizio che utilizzerai spesso o sporadicamente.
Nel secondo caso, forse è più pratico utilizzare FerryPay, un sistema di pagamento elettronico (con carta di credito o di debito) per singola tratta ma senza sconti. Non devo dirvelo io, ma è sempre buona norma, in fase di navigazione, scaricarsi le tabelle con gli orari dei traghetti che pensate di utilizzare, in modo tale da non dover subire immeritate ore di attesa al molo del giorno. L’acquisto online del biglietto vi permette anche di non viaggiare con l’ansia di trovare il traghetto già pieno.
Viaggiare in bus è possibile!
Nelle città più grandi sono disponibili i bus del servizio pubblico per spostarsi nell’area metropolitana.
Sono disponibili biglietti di corsa semplice oppure biglietti giornalieri o settimanali a tariffe agevolate. Non sempre è possibile pagare al conducente, quindi il consiglio è di dotarvi di biglietti in anticipo. A Oslo è possibile anche utilizzare una APP per l’acquisto dei titoli di viaggio.
Se vi dovete spostare fuori città, ogni centro abitato è dotato di bus regionali o nazionali (i tempi di percorrenza si allungano) che collegano tutte le principali città e anche le zone più remore.
Mettono in comunicazione anche le città con i terminal degli aeroporti o con i porti turistici e i terminal dei traghetti.
Su alcune vetture è possibile acquistare il biglietto pagandolo al conducente, ma dovreste sempre verificare che sia possibile per dotarvi anticipatamente dei biglietti.
La Norvegia ha un’ottima rete ferroviaria, sia per efficienza delle strutture, sia per capillarità: da Oslo è possibile raggiungere le altre principali città per poi spostarsi verso luoghi più periferici con tratte locali.
Il viaggio in treno è mediamente più economico di quello in aereo (a meno di offerte del momento, certo) e ha il vantaggio di permettere al viaggiatore di attraversare paesaggi e ambienti esterni alle rotte turistiche e quindi vedere di persona com’è il territorio nazionale.
Ci sono tratte famose per la loro spettacolarità, come la Flamsbana, sul Sognefjord, che oltre a essere un capolavoro di ingegneria è soprattutto un viaggio di rara bellezza paesaggistica, oppure la tratta tra Oslo e Bergen attraverso l’altipiano dell’Hardangervidda.
Per acquistare il biglietto è possibile utilizzare diversi siti web e diverse APP (ci sono più compagnie ferroviarie che offrono il servizio) oppure scegliere il sito o l’APP di un “sito comparatore” che le riunisce tutte, come Entur, uno dei travel planner più utilizzati:
- Sito web: entur.no
- App Android: link Google Play
- App iOS: link App Store
Un altro sito su cui prenotare i biglietti è vy.no del Gruppo Vy, che è il più grande gruppo di trasporti terrestri dei paesi nordici. La società è di proprietà del governo norvegese e del Ministero dei trasporti e delle comunicazioni.
Se preferite il modo tradizionale, potete recarvi alle biglietterie delle stazioni principali oppure ai distributori automatici presenti in quasi tutte le stazioni.
Come ultima possibilità si può fare il biglietto a bordo ma comporterà un supplemento.
Probabilmente, per un ciclista della domenica come me, la Norvegia in bicicletta è fuori dalla mia portata, ma posso solo immaginare l’adrenalina di pedalare su quelle vie infinite immerse in una natura incontaminata e pazzescamente scenografica e la soddisfazione di arrivare sulla cima di un’altura dopo aver dato l’anima tra le curve della salita.
Credo che il cicloturismo in questi posti sia un’occasione per ascoltare il silenzio e fare i conti con se stessi e le proprie forze.
Trollstigen (la celeberrima strada dei Troll), la Strada Atlantica (sarà come camminare sulle acque per 8 chilometri tra ponti e isolotti), e Dalsnibba (il rilievo da cui ammirare nella sua grandiosità il Geirangerfjord) sono solo tre delle infinite proposte che la Norvegia fa ai ciclisti di tutto il mondo.
Considera poi che, se scegli i mesi estivi e ti avvicini al Circolo Polare Artico, avrai il sole a tenerti compagnia fino alle ore piccole! È il caso della via ciclabile nel Trøndelag, che segue la costa da Steinkjer a Bodø. oppure la strada del Sognefjellet, che passa attraverso lo Jotunheimen Nasjonalpark e collega il Lustrafjorden con Lom.
Tra le mete dei ciclisti ci sono anche le sponde del Mjøsa, il lago più grande della Norvegia.
Se non volessi accollarti (= “portare con te in modo fastidioso”, tradotto dalla ligua romana) la tua bicicletta dall’Italia, nei centri turistici è possibile noleggiarne una, sia classica che elettrica.
Come consiglio di viaggio, mi raccomando di studiare prima il percorso che intendi fare perché ci potrebbero essere delle tratte pericolose, estremamente solitarie o dei tunnel nei quali il transito delle biciclette è vietato.
Le indicazioni lungo la strada sono ben curate e, talvolta, è indicato anche il livello di difficoltà in cui ci si sta per cimentare.
Ricordate che il casco è sempre obbligatorio!
Qualche frase utile
Ecco di seguito qualche parola e qualche frase in norvegese che potrebbero tornarvi utili per una conversazione improvvisata o per chiedere un’informazione. Considerate che si tratta di una lingua di ceppo germanico, quindi segue regole grammaticali e sintattiche diverse dalle nostre e, se anche qualche parola si può intuire acquisendo un vocabolario minimo, parlare in norvegese resta una bella impresa, in primo luogo per i suoni gutturali che non ci appartengono.
A meno che non vogliate dedicare un bel po’ di tempo per studiare questa lingua, è abbastanza inutile sperare di cavarsela nella conversazione: imparate piuttosto un po’ di parole e frasi tipiche per strappare un sorriso e bendisporre la popolazione locale: hanno la fama di essere freddi – e forse nei modi lo sono – ma sono persone di cuore e si faranno in quattro per capirvi.!
Sì – Ja / No – Nei
Salve – Hallo
Ciao – Ha det
Buongiorno – God dag
Buona sera – God kveld
Buona notte – God natt
Destra – Høyre
Sinistra – Venstre
A dopo – Ser deg senere
Grazie – Takk
Grazie mille – Tusen takk
Prego – Værsågod
Per favore: Vær så snill
Come ti chiami? – Venstre
Mi chiamo… – Mitt navn er …
Sono qui in vacanza – Jeg er her på ferie
Aiuto! – Hjelp!
Può aiutarmi? – Kan du hjelpe meg?
Mi scusi, Mi dispiace – Beklager
Mi sento male – Jeg føler meg dårlig
Non ho capito – Jeg forstod ikke
Dov’è il bagno? – Hvor er toalettet?
Non parlo norvegese – Jeg snakker ikke norsk
Lei parla inglese? – Snakker du engelsk?
Come va? – Hvordan går det?
Non mi sento bene – Jeg føler meg ikke bra
Ho mal di testa – Jeg har hodepine
Ho mal di gola – Jeg har sår hals
Farmacia – Apotek
Ospedale – Sykehus
Ristorante – Restaurant
Acqua – Vann
Latte – Melk
Pane – Brød
Caffè – Kaffe
Birra (chiara) – (Blondt) Øl
Birra alla spina – Fatøl
Vino / Vino Bianco / Vino Rosso – Vin / Hvitvin / Rødvin
Posso vedere il menù? – Kan jeg få se menyen?
Buon appetito! – Nyt måltidet!
Salute! – Skål!
Il conto, per favore – Regningen takk
Quanto costa? – Hva koster dette?
Passaporto – Pass
Bagaglio – Bagasje
Aeroporto – Flyplass
Stazione – Stasjon
Metropolitana – T-bane
Treno: Tog
Bus – Buss
Polizia – Politi
Diario di viaggio
Humor ai confini del mondo
Dopo una splendida navigazione da Tromsø a Capo Nord, il postale dei fiordi ci lasciò a Kirkenes, l’ultimo baluardo di civiltà prima dell’orizzonte infinito del Mare di Barents. In effetti, di civiltà ce n’era davvero poca… e mentre aspettavo il giorno seguente per acchiappare il volo che mi avrebbe riportato a Oslo, ho pensato di impiegare la serata in un’escursione alla caccia delle Northern Lights.
Non fui fortunato a causa del cielo nuvoloso, ma in compenso beccai una guida che aveva tanta voglia di parlare e cominciò a spiegare tante cose che spero non mi servano mai, tipo come sopravvivere all’attacco di un orso (secondo lui mettendosi a cantare e a ballare) oppure come sopravvivere all’attacco di una renna (in questo caso si deve prima provare a fischiare e, se non funziona, tirare un pugno deciso sul naso dell’animale). Premesso che non capisco perché tutti gli animali della Norvegia mi dovrebbero attaccare, io non credo che resterò a sperimentare se l’orso gradisca i miei balletti o se la renna resti intimorita dal mio fischio, ma prediligerò la fuga!
Passato il momento di preparazione alla sopravvivenza, il tizio ci fece notare che stavamo camminando sulla Strada Europea E6 che va da Kirkenes a Oslo. Ora, si dà il caso che da Oslo parta la E18 che va in Danimarca dove diventa E39 e poi E45. Quest’ultima attraversa tutta la Germania, la Svizzera ed entra in Italia collegandosi alle autostrade che, sempre sotto il nome europeo di E45, conducono fino a Roma.
La sua conclusione ha meritato un articolo su questo blog: se è vero che “tutte le strade portano a Roma” e che c’è una strada che porta da Roma a Kirkenes e che oltre Kirkenes non c’è nulla, allora sarebbe più corretto dire che “tutte le strade portano a Kirkenes“.
Cinque minuti di applausi per la popolazione di Kirkenes (e per la mia guida ubriaca che sognava di combattere con gli orsi e le renne).
Una capra sul tetto
La sfida di sfruttare la natura integrandosi in essa mantenendone il pieno rispetto è da moltissimo nella cultura dei norvegesi. Il Forest Act, costantemente aggiornato e integrato per stare al passo con i tempi, sancisce l’obbligatorietà di piantare nuovi alberi per rimpiazzare quelli che vengono abbattuti. Questo assicura un ciclo rinnovabile del 100%.
Ma senza arrivare ai documenti e alle leggi moderne, girando per la Norvegia vedrete piccoli esempi di come questa voglia di stare comodi nella natura abbia radici profonde: vi capiterà di incrociare, ad esempio, delle casette con un piccolo prato sul tetto (in alcuni casi ci sono anche degli alberelli).
Si tratta dei torvtak, i tetti coperti con corteccia di betulla e torba, retaggio della concezione edilizia del XVIII secolo. Si tratta di qualcosa di più che di semplice estetica o folklore: la vegetazione che cresce sul tetto, unitamente al legno di betulla utilizzato per la costruzione, fa da scudo alle intemperie e dalle basse temperature invernali.
Ci hanno raccontato che, per mantenerla ordinata, basta far salire periodicamente una capra sul tetto lasciando che pascoli e si cibi dell’erba.
Ultimamente, le mode dell’urbanistica hanno rilanciato i tetti con la vegetazione, anche se si tratta di installazioni più ordinate ed esteticamente apprezzabili e le vecchie case contadine sono diventate eleganti chalet in stile moderno. Ma, oltre che una moda, questo rilancio porta con sé considerazioni legate alla sostenibilità: se gli edifici hanno meno dispersione di calore grazie alle coperture di torba e piante, avranno bisogno di meno energia per mantenere al loro interno il benessere termoigrometrico (questo temine fu oggetto di un esame durante i miei studi universitari e ho dovuto aspettare 23 anni per poterlo utilizzare in un testo o una conversazione… sapevo che prima o poi ci sarei riuscito!).
La saggezza popolare in una barzelletta
Chi tra voi ha avuto la fortuna di scendere da un monte per gli stretti tornanti a bordo di un bus, avrà sperimentato quanto folli siano gli autisti norvegesi. A me è capitato di fare considerazioni sulla mia vita sia percorrendo la Nibbevegen da Dalsnibba a Geiranger, sia scendendo sulla Trollstigen sotto una pioggia battente, sempre su bestioni di pullman guidati da autisti un po’ troppo sicuri di sé…
Guardate, ad esempio, questa foto (perdonate se è venuta mossa, ma è il meglio che sono riuscito a fare in quelle condizioni): stiamo scendendo gli 11 tornanti tronanti della Trollstigen (la “strada dei Troll” presso Rauma, a sud di Åndalsnes) in un tratto in cui l’unica corsia permette a un solo pullman di passare, quindi il più vicino a una piazzola deve allargarsi verso il burrone per dare spazio all’altro.
A complicare i movimenti ci sono la pioggia battente, la nebbia e i rivoli delle cascate, ingrossate dalla pioggia, che invadono punti della carreggiata. Il tutto condito da una pendenza del 12%.
Fu così che, quando al fishmarket di Bergen mi raccontarono questa barzelletta, non potei che essere d’accordo!
Un giorno, un tizio norvegese, autista di pullman turistici, muore e si ritrova all’ingresso del Paradiso. Viene accolto da San Pietro (che notoriamente fa da portinaio ai tornelli d’ingresso…) insieme a un anziano sacerdote, deceduto anche lui da poco.
San Pietro li informa che dovranno aspettare qualche minuto perché c’è stata molta affluenza e solo uno di loro potrà entrare. La commissione sta decidendo chi dei due sia più meritevole.
Il sacerdote è molto tranquillo e comincia a consolare l’autista: «Non te la devi prendere: io ho servito il Signore per tutta la vita. Vedrai che presto ci sarà posto anche per te.»
Poco dopo, San Pietro torna dai due e annuncia che la persona scelta per entrare in paradiso è l’autista dei pullman, mentre il prete dovrà attendere.
Il prete si mostra molto contrariato e comincia a protestare: «Ma come?!? Io sono un ministro di Dio! Io ho accudito le anime dei fedeli per tutta la vita! Perché un autista di pullman entra prima di me?»
E San Pietro risponde:
Abbiamo preso in considerazione il fatto che, mentre tu predicavi, la gente dormiva e mentre lui guidava, la gente pregava!
Link utili
- Il Ministero del Commercio, dell’Industria e della Pesca ha dato a Innovation Norway la responsabilità per lo sviluppo e la manutenzione della guida turistica ufficiale della Norvegia. Trovate la guida (in italiano) su visitnorway.it.
- Per avere informazioni sulla situazione generale in Norvegia (e quindi notizie su eventuali impedimenti al viaggio), potete dare un’occhiata al sito del governo norvegese: regjeringen.no.
- Per informazioni o problemi con visto di ingresso, permesso di soggiorno o altri regolamenti internazionali, avete come riferimento il sito dell’Ambasciata di Norvegia in Italia: norway.no/it/italy.
- Come contraltare, vi lascio anche il link all’Ambasciata d’Italia a Oslo: amboslo.esteri.it.
- Prima di partire, vi consiglio sempre di verificare le informazioni sulla sicurezza del Ministeri degli Esteri italiano: viaggiaresicuri.it.
- Per informazioni sulla rete ferroviaria nazionale norvegese, vi sconsiglio questo sito fatto molto bene: it.norwaytrains.com.
