La vista sul fiordo di Geiranger dal promontorio di Dalsnibba

Geirangerfjord

Il fiordo più bello della Norvegia

by Nemo

Secondo fiordo a destra e poi dritto fino alle sette sorelle

Se state risalendo la costa norvegese con una nave da crociera o con il postale, a una certo punto vi lascerete sulla destra il bellissimo fiordo di Nordfjord, letteralmente “fiordo del nord“, probabilmente perché è il fiordo più a nord della contea di Sogn e Fjordane. Un nome un po’ generico per descrivere un piccolo gioiello nascosto che termina nel villaggio di Nordfjordeid che, oltre a essere il punto di partenza per spettacolari tracking verso il ghiacciaio Jostedalsbreen, è il posto giusto per chi fosse appassionato di storia vichinga e mitologia norrena. A Nordfjordeid, infatti, oltre alle case storiche in legno e alle tombe vichinghe c’è il Sagastad, un bellissimo museo con mostre interattive in cui potrete vedere il Myklebust, una delle navi vichinghe più grandi al mondo lunga 30 metri.

Nordfjord, però, nonostante la sua bellezza, è raramente una fermata delle rotte turistiche perché le grandi navi preferiscono accostarsi alla costa poco più a nord. Appena imboccato lo Storfjorden un motoscafo si avvicinerà e un pilota norvegese salirà a bordo: è colui che condurrà a nave all’interno di quelo che viene descritto come uno dei più bei fiordi delle terre emerse.
Il nome, forse, vi dice poco: lo Storfjorden, infatti, non è così famoso come uno dei suoi rami: il grande fiordo si divide in due vie, il Tafjorden a nord e il Sunnylvsfjord a sud. Quest’ultimo, dopo aver superato il villaggio di Hellesylt, prosegue finalmente nel ben più noto Geirangerfjorden, il fiordo più fotografato della Norvegia. Siamo nella regione del Sunnmøre nel sud della contea del Møre og Romsdal.

Insieme al Nærøyfjord, ramo del più grande Sognefjord nella contea di Vestland, il Geirangerfjord è stato inserito nella lista UNESCO dei Patrimoni dell’Umanità.

Entrare nel fiordo via mare è uno spettacolo quasi unico: la nostra stessa percezione delle proporzioni viene messa a dura prova navigando tra le pareti a picco delle falesie, ai due lati della lingua d’acqua. A dominare il fiordo è la catena montuosa dell’Åkerneset, che un po’ di paura la fa, visto che non è remota la possibilità di frane (vedi il box in pagina sul rischio tsunami).

Le Sette Sorelle
Le Sette Sorelle
Il Velo da Sposa
Il Velo da Sposa
Il Corteggiatore
Il Corteggiatore

Vie di comunicazione

Come scritto qui accanto, il modo più spettacolare per visitare il fiordo è dal mare.
Se non siete arrivati con una nave da crociera, o un tour in battello partito da una località vicina, avete a disposizione i traghetti che partono da Bergen e sono serviti da diverse compagnie, tra cui l’Hurtigruten.
Sappiate, però, che anche se siete arrivati in auto o pullman, potreste comunque godere dell’esperienza della navigazione tra le falesie grazie a un battello che copre quotidianamente la tratta tra i villaggi di Hellesylt e Geiranger.

L’aeroporto più vicino è quello di Ålesund-Vigra, che dista circa 120 km da Geiranger tramite la strada n.650 che tocca dei punti panoramici unici e prevede un passaggio in traghetto per attraversare il Tafjorden e imboccare la strada Fv63 proveniente da Åndalsnes, che offre una visuale unica sul fiordo nel tratto chiamato “Strada delle Aquile“.

Oltre ai vari tour e alla possibilità di affittare delle piccole auto elettriche per potersi spostare, a Geiranger è presenta la nota linea di bus turistici City Sightseeing che, con la formula “hop on, hop off” vi permette di scendere dal pullman a ogni tappa per riprenderlo al passaggio della corsa successiva.

Le Sette Sorelle e il Pretendente

La navigazione verso il villaggio alla fine del fiordo riserva una sorpresa a metà percorso: alcune cascate con salti di 200 metri e si intersecano tra loro. Vengono chiamate le Sette Sorelle, perché i getti più vicini sono proprio 7. ma non sono le uniche della zona: di fronte a esse c’è la cascata del Corteggiatore (The Wooer) che sembra proprio fare la corte alle sue dirimpettaie. La leggenda narra che un pretendente non riuscì a distunguere le sette sorelle a causa della loro somiglianza e questo fece rattristare a tal punto le fenciulle da generare il pianto che ancora oggi è rappresentato dalle acque delle sette cascate.
Poco distante c’è una cascata che si infrange contro una serie di rocce prima di precipitare formando uno strato che sembra quasi trasparente quando è illuminato dai raggi del sole. Per questo, viene chiamata la cascata del Velo da Sposa.

Dove osano le aquile

Il villaggio di Geiranger è un po’ la Cortina dei fiordi: un piccolo centro perfettamente attrezzato per rispondere al carico di turisti che ogni anno vi si riversano, specialmente nei mesi estivi. Vi troverete bar, ristoranti, negozi di souvenir, ufficio postale, guardia medica e altri servizi più personali come SPA e agenzie per le escursioni. Non vi troverete la pace e il silenzio che, nell’immaginario collettivo, si dovrebbe respirare nei fiordi norvegesi.

Per Geiranger passa la route 63 (Fv63, o Fylkesvei 63) che va da Åndalsnes a Langvatnet ed è una delle strade panoramiche da non perdere se state affrontando questo viaggio in modalità Fly & Drive. Per la sua spettacolarità è una dei 18 itinerari turistici nazionali.
Poco dopo Geiranger, se la percorrete verso Åndalsnes (o se state venendo da Åndalsnes in direzione Geiranger), troverete 11 tornanti spettacolari che metteranno alla prova il vostro sangue freddo e la capacità di calcolare le misure e gli ingombri ogni volta che incrocerete un bus turistico… specialmente quando vi troverete dal lato della scarpata. Questo tratto di strada e la parte precedente che costeggia il fiordo dandovi una bellissima visuale delle cascate, viene chiamato Ørnevegen, che letteralmente significa “la via dell’aquila“. Non vi sarà difficile percepire il perché.
Recentemente, è stata creata una piattaforma panoramica con annessa struttura in vetro da cui cade una piccola cascata: oltre a dominare la via del fiordo verso il mare, sulla sinistra avrete una particolare prospettiva su Geiranger. Il punto d’osservazione di chiama Ørnesvingen Viewpoint che, se ho capito bene, dovrebbe significare “l’altalena dell’Aquila“.

Se invece, da Geiranger, procedete sulla 63 verso Langvatnet, vi troverete nuovamente a salire di quota e a passare accanto ad alcune piattaforme a balconata, come il Flydalsjuvet Viewpoint e il Geiranger Rock Viewpoint, realizzate apposta per portarvi a casa la foto più spettacolare della vacanza. Nella maggior parte dei casi ci sono anche i bagni, quindi potrebbe essere una sosta “strategica”. Mettete in conto che nella foto del fiordo ci saranno sempre una o due navi da crociera ormeggiate nella baia. Non lo dico come critica: anch’io le ho utilizzate la prima volta che sono approdato a Geiranger. Vi consiglio di utilizzarle, però, per carpire le proporzioni di ciò che avete davanti: quelle che, sotto di voi, sembrano piccole imbarcazioni al cospetto delle falesie, sono in realtà grattacieli di 13 – 15 piani lunghe mediamente tra i 200 e i 300 metri.

Proseguendo sulla strada 63 troverete il Norwegian Fjord Center, un museo moderno sul tema dei fiordi norvegesi, con un caffè e un negozio di souvenir. Continuando a salire verso il monte Dalsnibba, arriverete a un hotel sulla riva del lago di Djupvatnet (che ho trovato ghiacciato anche ad aprile). Al di là delle belle foto che si possono fare al laghetto, perché tutti i pullman si debbano fermare qui, quasi fosse una tappa obbligata, resta per me uno dei misteri della Norvegia. Lo capirei se l’obiettivo fosse quello di lasciare i mezzi a motore e mettersi in cammino per i sentieri verso Pik Drupvatnet, ma altrimenti questa sosta forzata dei tour oprator ha poco senso.

Di fronte all’hotel c’è il “casello”. Sì, perché questo ultimo tratto di strada che ci farà salire dai circa 1.000 metri slm del lago ai circa 1.500 metri slm del punto panoramico di Dalsnibba è a pagamento. Il cartello “Bomveg” che incontrate a inizio salita, infatti, vuol dire “strada a pedaggio”… e dicono che sia abbastanza salata (se prendete un pullman da Geiranger, ovviamente, è incluso nl prezzo del tour).

La piattaforma dove parcheggerete a 1.500 metri slm si chiama Dalsnibba Utsiktspunkt ed è il punto panoramico con la vista più spettacolare che la zona possa offrire: il fiordo da un lato e il ghiacciaio dall’altro: vale la pena rispettare le tradizioni del posto e costruire una piccola piramide di sassi come auspicio per tornare.

La minaccia tsunami

La catena montuosa dell’Åkerneset, che domina il Geirangerfjord, è al tempo stesso uno spettacolo ineguagliabile della natura e una minaccia mortale.

Tra le montagne del profondissimo fiordo, infatti, c’è una fenditura chiamata “il crepaccio Åkernes” profondo 70 metri e annoverato tra le spaccature del terreno più pericolose al mondo: si espande con una velocità di quasi 10 cm all’anno e potrebbe essere la causa per cui tutta una parte di montagna si staccherà dalla parete scivolando in uno dei fiordi più profondi della Norvegia.
Si stima che la caduta della frana e il violento impatto, unitamente alla conformazione geologica del fiordo, potrebbe sollevare un’onda alta all’incirca 100 metri che si propagherebbe in modo così violento da colpire e sommergere i villaggi di Geiranger e Hellesylt nel giro di 10 minuti.

Nonostante il rischio sia più che concreto, quasi “atteso”, gli abitanti dei due villaggi non hanno alcuna intenzione di lasciare le loro case o spostare l’abitato a una quota più elevata. Nel frattempo, però, hanno sviluppato un modello di evacuazione avanzato ed efficace per mettersi in salvo in tempo utile.
Dal punto di vista della prevenzione, invece, sono stati messi in campo dei sistemi di drenaggio con lo scopo di rendere più stabile la falesia.

Attenti ai Troll!

Per coloro che viaggiano in auto e coprono la tratta da Geiranger ad Åndalsnes, c’è un’altra occasione di brivido da non perdere: a circa 70 km a nord di Geiranger troverete un altro blocco di tornanti ripidissimi con carreggiate strette a doppio senso di marcia, spesso attraversate da cascate e piccoli corsi d’acqua che invadono la carreggiata.
Fu costruita a mano nel 1936 e le fu dato il nome di “scala dei Troll” o, in norvegese, Trollstigen.
Se voleste recarvici senza trovarvi di fronte a sorprese, verificate prima che non ci siano chiusure sul percorso.

Il fiordo visto dal monte Dalsnibba
Il fiordo visto dal monte Dalsnibba
L'ingresso al fiordo di Geiranger
L'ingresso al fiordo di Geiranger
Il casello per Dalsnibba
Il casello per Dalsnibba
Con l'auspicio di tornare
Con l'auspicio di tornare
La vista sul fiordo di Geiranger dal promontorio di Dalsnibba
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