Rådhuset, il Municipio di Oslo

Il Municipio di Oslo

Rådhuset

by Nemo

Il Municipio di mattoni rossi

A guardarlo da fuori sembra il classico palazzo delle poste dell’epoca fascista, mentre si tratta di uno dei simboli di Oslo: il palazzo del Municipio della città fu realizzato nel 1950 in stile funzionalista (il funzionalismo è una corrente architettonica che vede le forme di un edificio legate alla sua funzione sociale, spesso a scapito dell’armonia artistica fine a se stessa).
A decorare interni ed esterni si sono cimentati diversi artisti norvegesi che hanno voluto rappresentare la storia e la cultura della Norvegia, specialmente attraverso il suo popolo.

La facciata posteriore è decisamente più curata delle altre, grazie a 12 fregi in rilievo realizzati in legno di pino, impregnato con olio di lino, quindi dipinto e dorato con oro o argento da Dagfin Werenskiold, I fregi riproducono riferimenti all’Edda poetica e si affacciano su una piccola piazza da cui si può accedere alla visita degli interni. Al centro della piazza, la fontana Norway Swan con i cigni ad ali spiegate realizzata da Dyre Vaa.

La parete occidentale dell’edificio è dominata dalla scultura di Anne Grimdalen raffigurante Harald Hardråde a cavallo.
Sul fronte principale, verso il fiordo, ci sono la scultura di San Hallvard, il santo patrono della città, realizzata da Nic Schiøll, e 6 figure di operai di diverso genere dell’artista Per Palle Storm: rappresentano gli artigiani che costruirono l’edificio.

Oltre le statue degli operai, di fronte al molo sull’Oslofjord, nel mezzo della Rådhusplassen, c’è un’installazione che è una vera e propria ode alle donne.
Al centro di una fontana a base ottagonale c’è un basamento con 4 persone che si tengono per mano, un uomo, una donna, un ragazzo e una ragazza. La fontana è al centro di un quadrato ai cui angoli si trovano 4 sculture di donne in diverse posizioni. Ai lati della fontana ci sono due vasche rettangolari con sculture di donne e bambini.
In alto, sospesa, c’è una campana utilizzata per accogliere chi approda dal mare.

Il colore scuro fa sì che l’edificio spicchi in mezzo ai colori tenui del circondario. Inoltre, le due torri ne fanno un punto di riferimento per orientarsi nella città.

Le statue degli operai al lavoro
Le statue degli operai al lavoro
I fregi in legno della saga norrena
I fregi in legno della saga norrena
La fontana dei cigni norvegesi
La fontana dei cigni norvegesi

Viaggio all’interno del Municipio

Per accedere all’interno dell’edificio dovrete ignorare l’ingresso fronte mare, che è quello dell’auditorium, e dirigervi sul lato opposto, oltre la statua dei cigni (tutt’ora non mi è chiaro quale sia la facciata anteriore e quella posteriore). Entrati da una porta dovrete superare i controlli di sicurezza e sarete finalmente dentro: la visita è gratuita.
Se non siete con un tour guidato, sappiate che potete girare l’edificio a vostro piacimento fintanto che troverete porte aperte (così mi ha detto la guarda quando gli ho chiesto se ci fosse un percorso di visita).

Se volete lasciare i cappotti (nel caso in cui siate nei mesi invernali) potete andare al piano inferiore e servirvi gratuitamente di una stampella del guardaroba dell’anfiteatro, che ha un ingresso anche da questo lato.
Al piano inferiore ci sono anche i bagni.

L’anima dell’edificio è la Hall o Sala grande delle cerimonie (Rådhushallen): larga 31 metri, lunga 39 metri e alta 21 metri, la sala è decorata con marmo e grandi dipinti murali raffiguranti la Norvegia (e Oslo) tra le due guerre e durante l’occupazione nazista. I dipinti sono enormi e coprono la quasi totalità delle pareti. Le immagini ritraggono il movimento operaio e l’importanza dell’attività commerciale della città.
Sono anche raffigurati diversi monarchi e San Hallvard, il santo patrono della città.
La parete di fronte all’ingresso  ha diverse finestre da cui si può vedere la Rådhusplassen e il fiordo.

alla destra dell’ingresso c’è una scala che porta al piano superiore, che è interamente percorribile grazie a un anello di corridoi e stanze. Una di queste è la Munch Room, una sala utilizzata per i matrimoni che è caratterizzata dalla presenza del dipinto “Life” di Edvard Munch.

La sala dei banchetti è la più grande delle sale funzionali del primo piano. Vi si trovano un tavolo per i pasti e alcuni ritratti dei reali. La parete di fondo è affrescata con un dipinto a olio di Willi Midelfart che ritrae una giornata estiva sulle rive del fiordo di Oslo. Per accedere alla sala dei banchetti, si passa per la Krogh Room, una sala utilizzata per attività informali della politica, interamente affrescata con la vita urbana da un lato e quella rurale dall’altro. Sulla parete intermedia c’è una rappresentazione a memoria dei campi di concentramento della Seconda Guerra Mondiale.
Una curiosità: l’artista, Per Krogh, ha lasciato le proprie iniziali in una sigla nel pavimento: “PK1950” (dove 1950 è l’anno di realizzazione dell’opera).

Il cuore della visita al secondo piano è la Sala del Consiglio Comunale, o Bystyresalen. Si tratta di un emiciclo su cui sono disposti i seggi dei consiglieri comunali e sono tutti rivolti alla parete dove ha sede il tavolo del presidente del consiglio comunale. Tutte le postazioni sono in legno e l’intera sala è rivestita di legno di quercia e arazzi.
L’arazzo più importante è stato progettato da Else Poulsson, la nipote dell’architetto, e tessuto da Else Halling. Rappresenta San Hallvard e le sette virtù. Lo scopo di metterlo in questa sala era quello di ricordare ai politici l’etica e la saggezza nel prendere decisioni che riguardano il popolo.

In uno dei corridoi sono esposte alcune teche contenenti oggetti legati al cerimoniale oppure donati al Comune. Al centro del corridoio, esposti su una squallidissima mensola di Ikea, ci sono i premi che la città ha ricevuto per il proprio impegno sul tema ambientale della sostenibilità.

Veduta della grande hall dalla balconata del primo piano
Veduta della grande hall dalla balconata del primo piano
La Sala Munch riservata ai matrimoni
La Sala Munch riservata ai matrimoni

La Cerimonia del Nobel per la Pace

Oltre che per i valori simbolici che rappresenta, il palazzo del municipio è famoso perché ogni anno vi si consegna il Premio Nobel per la Pace. nella grande hall.

Dal 1990, la cerimonia avviene il 10 dicembre di ogni anno, anniversario della morte di Alfred Nobel, nella grande hall principale (Rådhushallen), al cospetto della famiglia Reale e del Parlamento.

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