Panoramica di Telthusbakken

Mathallen, Telthusbakken e Damstredet

Mangia, prega, passeggia

by Nemo

Una passeggiata tra cibo e tradizione

Se poteste dedicare una mezza giornata a una bella passeggiata tra le atmosfere di una Oslo diversa dalle trafficate vie del centro o dai ristoranti blasonati, vi voglio suggerire questo piccolo itinerario che potreste fare in circa 3 ore e che vi farà scoprire dei luoghi incantevoli, tra tradizione popolare, folklore e religione.

Se la mattina siete stati a visitare qualche muso o un parco, fate in modo di prendere un mezzo di trasporto che, verso l’ora di pranzo, vi porti verso Mathallen. Siamo a nord della Stazione Centrale (Oslo S), tra la sala per concerti Vulcan Arena e il fiume Akerselva.

Il Mercato di Mathallen

Qui c’è un mercato coperto che ha tutte le caratteristiche di una food court ma che sa coniugare la tradizione, di carne o di pesce, con cibo etnico e street food. E, per la gioia dei cultori del caffè come me, c’è del buono anche in questo campo.
Oltre a girare tra i prodotti di piccoli produttori norvegesi e quindi rischiare di fare il pieno di souvenir gastronomici da riportare a casa, nel Mercato di Mathallen troverete caffè, punti di ristoro e chioschi dove assaggiare prodotti locali.

Strano ma vero: ci ho mangiato una delle zuppe di pesce più buone della mia vacanza a un prezzo davvero popolare!

La food court del mercato di Mathallen
La food court del mercato di Mathallen
Il mercato di Mathallen
Il mercato di Mathallen

Su per la collina

Terminato il pasto (e gustato un buon caffè), superate il Vulcan e attraversate la Maridalsveien fino a imboccare la Telthusbakken, una graziosa stradina in salita con tante casette colorate, caratteristiche dell’architettura scandinava del periodo tra il 1700 e il 1800.
Un piccolo atelier per gli amanti della fotografia.
Sembra una bella impresa, ma vi assicuro che si percorre facilmente.

La chiesa antica

Arrivati in cima, alla vostra destra, non potrete non notare un vecchio edificio con un campanile. C’è una pietra a forma di croce nordica, che indica 389 Km di distanza da Nidaros, la Cattedrale di Trondheim.
Si tratta della  Gamle Aker kirke, che è considerata la chiesa più antica della penisola scandinava e l’edificio più antico di Oslo ancora in piedi.

Costruita in muratura e pietre nel XII secolo, regala un’atmosfera d’altri tempi, grazie anche al piccolo cimitero annesso. Vi consiglio di dedicare un po’ di tempo a passeggiare tra le lapidi, non solo per godere della pace che si respira in questo luogo, ma anche per arrivare sul ciglio della collina, da cui si può godere di un panorama insolito sulla parte nord della città

Alla ricerca di nomi famosi

Anche se foste stanchi, comincia la discesa per tornare verso il centro, ma non per la strada dell’andata!
Cominciate a scendere per la Akersveien, fiancheggiando un altro cimitero, più grande del precedente. Appena trovate un’apertura, entrate!
Siete nel Vår Frelsers gravlund, il cimitero monumentale di Oslo, o anche Cimitero del Nostro Salvatore.
A essere interessante, non è solo l’architettura delle lapidi del cimitero, tipicamente nordiche nei materiali e nell’estetica, ma anche il fatto che qui sono sepolti personaggi famosi della storia, della letteratura e dell’arte di Oslo.
Recatevi nella parte chiamata Æreslunden e guzzate la vista: troverete le tomba del pittore Edvard Munch, del drammaturgo Henrik Ibsen, dei poeta Henrik Wergelands e Bjørnstjerne Bjørnson, del compositore Richard Nordraak, del pittore e scrittore Christian Krogh, ma anche di artisti contemporanei come il musicista Joachim Nielsen.
Magari non tutti i nomi vi diranno qualcosa, ma per la cultura norvegese il cimitero è un vero e proprio monumento.

Le case di legno rosso

Usciti dal cimitero a sud della Akersvien, proseguite qualche metro e girate a sinistra per Damstredet. Si tratta di un’altra strada stretta con case in legno rosso tipiche di un tempo andato: come per Telthusbakken, vi ritroverete tra edifici rustici ben tenuti risalenti datati tra la fine del 1700 e i primi anni del 1800.
Qui l’esperienza è completa: la strada ciottolata vi regalerà anche sensazioni sonore di una Norvegia d’altri tempi.

Ospiti del Vescovo

Tornando sui vostri passi e completando verso sud la Akersvien, arriverete al cospetto della Cattedrale cattolica si Sant’Olav. Non ve la descriverò qui nel dettaglio, perché trovate già le informazioni in quest’altra pagina.
Vale la pena entrare per qualche minuto e “respirare il silenzio” di questo luogo!

Panoramica di Telthusbakken
Panoramica di Telthusbakken
Gamle Aker kirke: la chiesa più antica di Oslo
Gamle Aker kirke: la chiesa più antica di Oslo
Il cimitero monumentale di Vår Frelsers
Il cimitero monumentale di Vår Frelsers
La caratteristica via Damstredet
La caratteristica via Damstredet
Cattedrale di Sant Olav
Cattedrale di Sant Olav

E prima di tornare a casa…

Dalla Cattedrale di Sant’Olav si può camminare verso sud sull’Akersgata fino a Christian Torv, passando per alcuni luoghi d’interesse, come la Chiesa della Santa Trinità (Trefoldighetskirken), il Parlamento norvegese (lo Stortinget) e il 22.Juli-Senteret, ovvero il memoriale degli attentati del 22 luglio 2011 in cui morirono 77 persone, un evento che ancora oggi la Norvegia considera una ferita a cuore aperto (sito ufficiale: 22julisenteret.no).

Gli spazi un po' stretti del rettilario
Gli spazi un po' stretti del rettilario

…uno sguardo ai rettili

Prima di mettervi in cammino, però, se aveste ancora un mezz’ora di tempo e l’Oslo Pass attivo, a pochi metri dalla Cattedrale, sulla sinistra (all’inizio di St Olavs Gate) c’è un portone con delle impronte di rettile disegnate per terra. Seguitele e, anche se vi sembrerà di essere entrati nel retro di un ristorante, in realtà sarete all’ingresso dell’Oslo Reptilpark, ovvero il rettilario. Vi ho detto di avere l’Oslo Pass funzionante perché altrimenti il prezzo de biglietto vi andrà di traverso. Si tratta di diverse teche su due piani, ma tutte piuttosto piccole e ammassate. L’immagine più brutta è quella di due teche poste accanto alla porta del bagno.

Visti i bellissimi esemplari di serpenti e rettili, voglio credere che sia una sistemazione provvisoria, perché questa serie di stanzini, di sicuro non rende giustizia al materiale esposto.

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