
Come raccontarvi la Polonia?
Visitare la Repubblica di Polonia è un’avventura che prima o poi va pianificata: è un Paese bellissimo, ricco di storia e di cultura, con una propria, forte, identità nazionale. Vi aspettano città meravigliose tutte da scoprire vicolo dopo vicolo, chiesa dopo chiesa (sono tante le chiese!), ma anche spazi naturalistici incontaminati in cui rigenerarvi. Il territorio è molto variegato, dalle pianure alle montagne, dalle foreste ai laghi, dalle miniere di sale alle spiagge di sabbia finissima sul mar Baltico.
La capitale è Varsavia, mentre le altre grandi città sono Cracovia, Breslavia, Danzica, Lublino, Chochołów, Lodz, Poznań, Zakopane e Zamość (chiaramente, nessuno di questi nomi è quello originale polacco che, per quanto ci proverete, non riuscirete mai a pronunciare nel modo giusto).
I polacchi sembrano un po’ burberi all’inizio, forse anche a causa della loro lingua così difficile da pronunciare e così ricca di consonanti ma, se gliene dai la possibilità, ti aprono il cuore e ti riservano quell’accoglienza calorosa che fa da contrasto al clima, spesso freddo e rigido.
La Polonia è nell’Unione Europea dal 2004, anche se mantiene lo złoty polacco come propria moneta, quindi è in zona Shengen: per accedervi basta una carta d’identità in corso di validità.
La lingua ufficiale è il polacco (una lingua slava occidentale, quindi molto diversa dalla nostra per alfabeto, fonetica, costruzioni lessicali e grammatica), ma moltissime persone parlano l’inglese e devo dire che, anche chi non lo parla, si fa in quattro per comunicare, capirti e farsi capire.
Dal punto di vista storico, è una nazione che ha patito e lottato tanto per arrivare a una propria indipendenza e a un’unità di popolo. La sua storia è costellata di tragedie, prima tra tutte l’essere stati legati all’Olocausto, come testimoniano i ghetti di Cracovia e di Varsavia e i campi di sterminio di Auschwitz-Birkenau. Almeno una volta nella vita è una visita che, a mio modestissimo parere, deve essere fatta per tornare a casa col monito di dove può arrivare la ferocia umana e dell’impegno necessario da parte di tutti affinché fatti come quello non succedano mai più.
I periodi migliori per visitare la Polonia sono da maggio a metà ottobre, poi sarà neve e freddo. Per gli amanti del genere, però, i mesi invernali si arricchiscono di neve e folklore, come i famosissimo mercatini di Natale. Siete avvisati, però, che le temperature possono andare spesso e volentieri sotto lo zero! La buona notizia è che, per ora, si mantiene una destinazione economica, anche se si vedono sempre più spesso segnali di aumento dei prezzi a seguito della crisi economica che ha investito tutta l’Europa negli ultimi anni.
Polacchi, russi, bielorussi, tedeschi, austriaci, ucraini, lituani, ebrei, cechi e anche italiani: le etnie e le popolazioni che hanno vissuto e lasciato un’impronta in Polonia sono tante e questa varietà di culture si riflette sicuramente nella gastronomia polacca che varia da regione a regione ma riserva sempre tantissime sorprese. Si tratta, per lo più, di poche materie prime, ma utilizzate sempre con fantasia e gusto.
Tanto per darvi due coordinate, Varsavia è stata una delle prime città al mondo a prestare attenzione alla cucina vegana, mentre Cracovia è stata Capitale Europea della Cultura Gastronomica nel 2019.

L’origine del nome
L’etimologia del nome “Polonia” va cercata nel termine polacco “pole” che sta per pianure.
Quindi il nome lega questa nazione alle sue origini rurali e alla terra traducendosi nell’immagine della “Terra delle pianure” o “Terra dei campi“.
Un’altra teoria vede il termine Polonia legato al termine Polani, il nome della tribù slava a cui si attribuisce il primo insediamento con dignità di stato nel Medioevo, embrione della futura Confederazione Polacca.
si attribuisce ai Polani, tribù slava occidentale e primi abitanti della Polonia. Questi riuscirono a formare un proprio Stato durante il Medioevo, il quale, crescendo, divenne con il tempo la Confederazione polacca. Si pensa che il nome moderno “Polonia” significhi ‘popolo dei campi’.
ATTENZIONE!
- In Polonia è illegale bere l’alcool all’aperto e in posti pubblici (come i parchi, le piazze, i mercati, per strada).
- Non si possono fumare sigarette (né tradizionali né elettroniche) in posti pubblici come le fermate dei mezzi pubblici, le stazioni ferroviarie o sui binari dei treni.
- La moneta locale, lo Zloty polacco, suddiviso in 100 Groszy. Molti esercizi commerciali accettano anche l’Euro ma applicano cambi tutt’altro che favorevoli, quindi vi consiglio di portare sempre con voi un po’ di moneta spiccia da utilizzare quando non vi accettano la carta di credito.
La bandiera polacca
La bandiera della Polonia richiama i colori del Regno di Polonia e del Granducato di Lituania. I colori vennero scelti il 7 febbraio 1831 durante la cosiddetta Rivolta di Novembre, scatenata contro il dominio russo proprio in Polonia e Lituania. La bandiera attuale venne creata solo nel 1919, ovvero dopo la proclamazione della Seconda Repubblica di Polonia alla fine della Prima Guerra Mondiale.
La scheda della Polonia
- Nome originale: Rzeczpospolita Polska
- Nome italiano: Repubblica di Polonia
- Lingue ufficiali: Polacco, Bielorusso, Slesiano e Casciubo
- Nome degli abitanti: Polacchi
- Capitale: Varsavia
- Governo: Repubblica parlamentare
- Moneta: Złoty polacco (paria a 100 Groszy)
- Festa nazionale: 11 novembre (Indipendenza: 1918)
- Popolazione: 38.036.118 abitanti (dati 2021)
- Membro UE dal: 1 maggio 2004
- Membro ONU dal: 24 ottobre 1945
- Membro NATO dal: 12 marzo 1999
- Superficie: 312.696 Kmq
- …di cui acque: 3,4%
- Fiume principale: Vistola
- Coste: mar Baltico (costa settentrionale)
- Estensione costiera: circa 440 km
- Confini:
- Lituania (N-E)
- Bielorussia (E)
- Ucraina (E)
- Cechia (S)
- Slovacchia (S-O)
- Germania(O)
La religione
Non so voi, ma io che sono nato negli anni 70 e che ho vissuto tutto il pontificato di Giovanni Paolo II, non posso che associare la Polonia di Karol Józef Wojtyła come una nazione cattolica. In effetti, la storia di questo Paese si lega da secoli al cattolicesimo, e ne diventa quasi baluardo rispetto all’ortodossa Bielorussia e alla luterana Germania che sono ai confini.
Chiaramente, nessuna nazione “libera” può essere ricondotta a una sola “religione di stato” e anche qui, come nelle altre citate, ci sono diverse minoranze, ma il cattolicesimo resta la religione predominante con un forte senso di partecipazione e di osservanza: vi posso assicurare che, svegliandomi presto per scattare delle foto senza le orde dei turisti, ho avuto modo di osservare la costanza della partecipazione alle messe prima di affrontare la giornata.
Oltre alla religione cattolica troviamo una buona rappresentanza ortodossa e protestante. La religione ebraica, che in epoche storiche precedenti alla seconda guerra mondiale aveva raggiunto numeri elevatissimi di presenze, oggi è ridotta a poche comunità a causa del genocidio nazista e dell’emigrazione. Nei ghetti ebraici di Cracovia e Varsavia possibile visitare sia sinagoghe storiche che moderne.
Forse proprio a causa della sua storia, la Polonia si è guadagnata la fama di nazione tollerante e inclusiva. Un esempio è la presenza di una delle comunità sunnite più antiche d’Europa, i Tartari Polacchi (con moschee storiche a Kruszyniany e a Bohoniki).
L’organizzazione territoriale
Il territorio polacco è diviso in regioni chiamate voivodati, che sono articolati in distretti e, a loro volta, in comuni. Anche de originariamente(1975) erano 49, dal 1999 i voivodati sono solo 16:
- Masovia (Mazowieckie) con capoluogo Varsavia (Warszawa) – Centro-Est
- Slesia (Śląskie) con capitale Katowice – Centro-Sud
- Grande Polonia (Wielkopolskie) con capoluogo Poznań – Ovest
- Piccola Polonia (Małopolskie) con capologuo Cracovia (Kraków) – Centro-Sud
- Bassa Slesia (Dolnośląskie) con capoluogo Breslavia (Wrocław) – Sud-Ovest
- Łodz (Łódzkie) con capoluogo Łodz – Centro
- Pomerania (Pomorskie) con capitale Danzica (Gdańsk) – Nord
- Lublino (Lubelskie) con capoluogo Lublino (Lublin) – Centro-Ovest
- Precarpazia (Podkarpackie) con capoluogo Rzeszów – Sud-Est
- Pomerania Occidentale (Zachodniopomorskie) con capoluogo Stettino (Szczecin) – Nord-Ovest
- Varmia-Masuria (Warmińsko-Mazurskie) con capoluogo Olsztyn – Nord-Ovest
- Santacroce (Świętokrzyskie) con capoluogo Kielce – Centro-Sud
- Podlachia (Podlaskie) con capoluogo Białystok – Nord-Est
- Cuiavia-Pomerania (Kujawsko-Pomorskie) con capoluoghi Bydgoszcz e Toruń – Centro-Nord
- Lubusz (Lubuskie) con capoluoghi Gorzów Wielkopolski e Zielona Góra – Centro-Ovest
- Opole (Opolskie) con capoluogo Opole – Centro-Sud
Viaggiare in Polonia
Principali aeroporti internazionali:
- WAW – Aeroporto di Varsavia-Chopin
- KRK – Aeroporto Internazionale di Cracovia-Balice-Giovanni Paolo II
- KTW – Aeroporto di Katowice-Pyrzowice
- GDN – Aeroporto di Danzica-Lech Wałęsa
- WRO – Aeroporto di Breslavia-Niccolò Copernico
- POZ – Aeroporto di Poznań-Ławica Henryk Wieniawski
La compagnia di bandiera polacca è la LOT (codice IATA: LO) con sede a Varsavia. La tratta Italia -Polonia è coperta da tantissime compagnie come Lufthansa, KLM, Austrian Airlines, Brussels Airlines e Air France. Sono molto gettonate anche le compagnie low cost come Ryanair e WizzAir.
Dalle principali città polacche ci sono collegamenti internazionali verso alcune capitali straniere, ma principalmente nell’Europa del nord, come Berlino, Praga, Vienna o Bratislava.
Non esistono collegamenti diretti con l’Italia, ma una buona soluzione è quella di cambiare a Vienna, dove si possono scegliere collegamenti per Varsavia, Cracovia, Danzica e altre mete polacche.
Per spostarsi internamente alla nazione, il treno è uno dei mezzi più comodi ed economici: la Polonia è servita da diverse aziende e quindi è necessario fare una ricerca mediante un motore comune, messo a disposizione dalla PKP, le Ferrovie di Stato polacche. Il sito in questione è pkp.pl ed è disponibile solo in polacco e in inglese. Per compare il biglietto basta premere su “Buy Ticket” e seguire la procedura, ma tenete un traduttore portata di mano perché spesso torna sul polacco.
Un sito alternativo è polishtrains.eu, disponibile in polacco, inglese e russo.
Esiste anche un’App, sempre distribuita dalla PKP, che si chiama rozklad-pkp , è disponibile per Android e Apple e permette di acquistare il biglietto elettronico sulla maggior parte delle tratte .
Con i bus le possibilità si ampliano moltissimo: dall’Italia partono quotidianamente una decina di vettori verso le destinazioni polacche a prezzi veramente convenienti.
Poiché la scelta è vasta e dipende dal momento dell’anno e dall’organizzazione delle compagnie, il modo più sicuro per avere informazioni è effettuare una ricerca mirata alla tratta d’interesse e alla data scelta per il viaggio.
Per citare alcune delle compagnie che coprono la tratta Italia-Polonia, troviamo FlixBus, MIS Krosno, Eurores, Trans-Europa, Infobus e tante altre.
Il viaggio dura minimo 20-24 ore.
La Polonia è membro UE, quindi per viaggiare in auto o moto basta attenersi alle regole europee e aver conseguito la patente europea, È bene portare con sé sempre anche la carta verde e la carta d’identità.
La rete autostradale è in via di sviluppo, ma per ora si limita alle direttrici principali. La rete di superstrade, invece, è abbastanza capillare, oltre che gratuita. Se foste nel dubbio, la scritta “płatna” all’imbocco di una strada indice che è a pagamento.
I pagamenti al passaggio del casello possono essere gestiti in modo automatico grazie all’APP prepagata E-TOLL.pl che memorizza i dati del vostro veicolo e vi scala il pedaggio al passaggio.
- Autostrada A1: Danzica (nord) – Gorzyczki (confine con la Repubblica Ceca)
- Autostrada A2: Świecko (confine con la Germania) – Kukuryki (confine con la Bielorussia)
- Autostrada A4: Jędrzychowice (confine con la Germania) – Korczowa (confine con l’Ucraina)
- Autostrada A6: Kołbaskowo (confine con la Germania) – Rzęśnica (dove si raccorda alle superstrade S3 e S6)
- Autostrada A8: Bielany Wrocławskie – Breslavia (è la circonvallazione ovest di Breslavia)
- Autostrada A18: Olszyna (confine con la Germania) – Krzyżowa (si raccorda con la A4)
Ecco di seguito qualche parola e qualche frase in polacco che potrebbe tornarvi utile più per strappare un sorriso al vostro interlocutore che a farvi capire… questo perché la pronuncia polacca è qualcosa di molto lontano dalla nostra cultura e ci sono suoni che, dopo giorni di prove, non sono ancora riuscito a emettere. Vi faccio un esempio: la parola dziewczynka vuol dire “ragazza”: provate a pronunciarlo con disinvoltura in una frase se non siete avvezzi con le lingue dell’est! 🙂
- Sì – Tak
- No – Nie
- Ciao – CZEŚĆ
- Buongiorno – Dzień dobry
- Buona sera – Dobry wieczór
- Buona notte – Dobranoc
- Destra – W prawo [v’pra-vo]
- Sinistra – W lewo [v’lè-vo]
- A presto – Wkrótce
- Grazie – Dziękuję
- Grazie mille – Bardzo dziękuję
- Prego – Proszę
- Come ti chiami? – Jak ci na imię?
- Mi chiamo… – Nazywam się …
- Sono qui in vacanza – Jestem na wakacjach
- Aiuto! – Pomoc!
- Mi scusi, Mi dispiace, Per favore – Przepraszam
- Mi sento male – źle się czuję
- Non ho capito – Nie rozumiem
- Dov’è il bagno? – Gdzie są toalety?
- Lei parla inglese? – Czy mówisz po angielsku?
- Come va? – Jak leci?
- Non mi sento bene – Kiepsko się czuję
- Mi fa male la schiena – Bolą mnie plecy
- Ho mal di testa – Mam ból głowy
- Ho mal di gola – Boli mnie gardło
- Farmacia – Apteka
- Ospedale – Szpital
- Acqua – Woda
- Latte – Mleko
- Pane – Chleb
- Caffè – Kawa
- Birra (chiara) – (Blond) Piwo
- Vino Bianco/Rosso – Białe/Czerwone Wino
- Posso avere una birra alla spina, per favore? – Poproszę o piwo z beczki
- Posso vedere il menù? – Poproszę o menu
- Buon appetito! – Życzę smacznego
- Il conto, grazie – Proszę o rachunek
- Quanto costa? – Ile to kosztuje?
- Via – Ulica
- Fermata della metropolitana – Przystanek metra
- Passaporto – Paszport
- Bagaglio – Bagażu
- Aeroporto – Lotnisko
- Dove va questo treno? – Dokąd jedzie ten pociąg?
- Le stazioni principali hanno il suffisso Główny. Sui tabelloni si legge il peron, ovvero la piattaforma su cui arriverà il treno e, successivamente, viene annunciato il tor, ovvero il binario della piattaforma.