La cattedrale dell'Almudena

Cattedrale Santa Maria la Real de la Almudena

La maestosa cattedrale di Madrid

by Nemo

La Cattedra dedicata alla Virgen de la Almudena

Prima di parlare di una cattedrale devo essere certo che sappiate cosa sia, quindi se non l’aveste ancora fatto, leggete l’articolo in cui vi spiego cos’è la cattedra del vescovo! Fatto? Bene! Ora vi sarà chiaro che la cattedrale di Santa Maria la Real de la Almudena, conosciuta anche come Catedral de la Almudena o Virgen de la Almudena è la chiesa madre (ecclesia mater) dell’arcidiocesi di Madrid, ovvero la chiesa più importante per la vita cristiana della capitale della Spagna.

A differenza di altre cattedrali sparse nel mondo, non ha una storia antica e la sua realizzazione è abbastanza recente. Considerate che all’inizio non doveva neanche essere lì: davanti al Palazzo Reale si voleva costruire un Pantheon per María de las Mercedes d’Orléans y Borbón, l’infanta cugina e prima moglie di Alfonso XII che fu regina per soli cinque mesi e poi morì prematuramente nel 1878 all’età di 16 anni (trovate alcuni cenni storici nell’articolo sulle nozze di sangue di Alfonso XIII). La prima pietra fu posata proprio dal consorte nel 1883.

Il motivo per cui Madrid non aveva un cattedrale è che la città era legata all’arcidiocesi di Toledo, che già aveva la sua cattedra dell’arcivescovo. Solo nel 1885 papa Leone XIII separò i territori creando la diocesi di Madrid-Alcalà. A quel punto, anziché scegliere un nuovo sito, si convertì il progetto originario in quello di una cattedrale neogotica mantenendo la dedicazione alla Vergine dell’Almudena, a cui Maria de la Mercedes era molto devota. La direzione fi affidata agli architetti Giovanni Battista Sacchetti e Francisco de Cubas y González-Montes (più noto come Marchese de Cubas).
Poiché si voleva che fosse la cattedrale dei fedeli, la costruzione venne alimentata dalle offerte che, per quanto generose, dettarono dei tempi più lenti del previsto e gli architetti originali non riuscirono mai a vedere l’opera terminata.

Alla base della struttura venne realizzata una Cripta romanica, che fu il primo luogo del complesso a essere aperto al pubblico nel 1911, ma il ritardo nei lavori e la guerra civile comportarono la sospensione dei lavori che vennero ripresi solo nel 1950 con un piccolissimo problema: i gusti estetici erano cambiati e si doveva correre ai ripari con correzioni che adattassero l’opera ai tempi correnti. Fu così che vennero approvati i nuovi progetti proposti da Fernando Chueca Goitia e Carlos Sidro.

Il chiostro venne terminato nel 1955 e la facciata nel 1960. La chiusura dei lavori venne dichiarata solo nel 1993 (ho detto “solo”, ma se confrontiamo i tempi della costruzione con quelli della Sagrada Familia di Barcellona, sembra quasi un record).

Il 15 giugno 1993 si svolse la dedicazione presieduta da papa Giovanni Paolo II, diventando di fatto la prima cattedrale consacrata al di fuori di Roma, nel senso che per la prima volta nella storia un papa viaggiò appositamente per consacrare una chiesa al di fuori della città eterna.

Prospettiva della Cattedrale dell'Almudena
Prospettiva della Cattedrale dell'Almudena
Prospettiva della Cattedrale dell'Almudena

La facciata esterna

Il cambio di stile adottato nel 1950 ha reso molto meno gotico e molto più classico l’esterno della struttura lasciando delusi gran parte dei visitatori, che l’hanno giudicata “povera di storia”. A mio modestissimo parere, le forme molto ordinate e le due file di colonne ioniche rendono slanciata e al tempo stesso imponente la facciata senza farla sentire “fuori posto” rispetto alla dirimpettaia facciata del Palazzo d’Oriente. E v assicuro che riuscire a trovare un’armonia con il Palazzo Reale più grande d’Europa deve essere stata una bella sfida per gli architetti!
Il porticato è d’ispirazione toscana, con il loggione, i due piani di colonne e i due campanili a fare da cornice all’immensa cupola davanti cui spicca la statua della Virgen de la Almudena, circondata dalle statue di sant’Isidoro, santa Maria de la Cabeza, santa Teresa d’Avila e san Ferdinando.

Se, come me, vi foste precipitati di mattina presto all’ingresso dell’edificio in Plaza de la Armeria, ora vi stareste guardando intorno per capire come caspita si entra, visto che i cancelli sono chiusi anche se ogni tanto qualche visitatore si affaccia dal portone principale scattando foto e facendo finta di non vedervi mentre vi sbracciate per chiedere indicazioni… il mistero è subito risolto: l’ingresso principale non è il vero ingresso. Per accedere alla cattedrale dovrete tornare su Calle de Bailén e raggiungere, quasi all’angolo con Calle Mayor, le scalinate o la rampa che vi porteranno all’ingresso del transetto (lo spazio delle chiese cristiane che interseca perpendicolarmente le navate all’altezza del presbiterio, spesso ponendo l’altare al centro di una croce). Se foste in dubbio, puntate verso la statua di Giovanni Paolo II e non potrete sbagliare!

L’origine del nome

Almudena” è un nome spagnolo comunemente utilizzato in onore della Madonna, come Consuelo, Milagros o Candelaria.
Anche se la sua origine è araba e deriverebbe dall’espressione “al-mudaynah” (letteralmente “la cittadella”), il legame con l’iconografia mariana si ha durante la Reconquista spagnola, quando una statua della Vergine Maria venne trovata in un edificio di Madrid chiamato proprio “Almudena”. Per inquadrare storicamente questo periodo, siamo nel XV secolo e il sentimento cristiano de Los Reyes Catolicos Ferdinando e Isabella smuove la popolazione per la cacciata dei mori dai territori spagnoli.

La chiesa madrilena, quindi, accettò il titolo voluto per tradizione popolare di “Virgen de la Almudena” verso cui si era sviluppata una grande devozione.

La Cattedrale “provvisoria”

Il 7 marzo 1885, quando papa Leone XIII con la bolla Romani pontifices praedecessores istituì la diocesi di Madrid, fu subito chiaro che la città aveva bisogno di una cattedra, come fu chiaro – poco dopo – che non l’avrebbe realizzata in tempi brevi.

Fu così che, dal 1885 al 1993, Madrid ebbe una “cattedrale provvisoria” nella Collegiata di Sant’Isidoro.

Un diverso orientamento

La maggior parte delle chiese, per tradizione architettonica e per seguire un certo simbolismo, sono orientate da ovest a est. La cattedrale dell’Almudena, invece, è orientata da nord a sud.
Non ci sono particolari significati o simbolismi in questa scelta, se non che doveva essere allineata con il “dirimpettaio” Palazzo Reale.

Il soffitto ispirato alle mudéjares
Il soffitto ispirato alle mudéjares
Cristo della Buena Muerte
Cristo della Buena Muerte
Scorcio della Corona dei Misteri
Scorcio della Corona dei Misteri
Prospettiva verso il presbiterio
Prospettiva verso il presbiterio

L’interno

Probabilmente, entrare dall’ingresso principale avrebbe amplificato l’effetto WOW, ma anche l’accesso dal transetto, alla sinistra dell’altare non è da meno. C’è da dire che il cambio di stile tra l’esterno e l’interno lascia un momento basiti. Eppure, bastano pochi passi durante i quali lo sguardo si posa sui diversi scorci per capire che la questione “miscuglio di stili”, in cui il neogotico fa da cornice e contrasto con altri più moderni, si fa interessante!
Avevo sentito critiche rispetto alla “contaminazione” presente nella cattedrale, ma devo dire che, nella consapevolezza di non essere un critico d’arte, mi ha piacevolmente stupito e interessato. Sì… interessante credo sia la parola adatta: i colori movimentati delle vetrate fanno contrasto con le linee rette delle colonne che sembrano puntare direttamente al cielo, il crocifisso ligneo e mesto ha come sfondo le pitture colorate dell’abside, gli archi, le volte, le bifore e i rosoni che incorniciano la parte alta delle pareti trovano sollievo dal loro grigiore scontrandosi con un soffitto a cassettoni pieno di colori accesi, mossi e variegati.

Si può dire ciò che si vuole di questa scelta architettonica – e può piacere o meno – ma, di sicuro, non è banale e non somiglia a nulla di già visto!

La pianta è a croce latina, con 3 navate, di cui la principale con soffitto più alto rispetto a quelle esterne, separate da colonne. La croce formata dalla navata principale e dal transetto ha il suo centro nel Cristo, ovvero nell’altare di marmo verde. Dietro all’altare, quasi sul fondo, c’è uno stupendo e imponente Cristo crocifisso che sembra non essere disturbato della fiumana di visitatori che gli girano intorno. Il nome completo dell’opera lignea, infatti, è Cristo de la Buena Muerte, realizzato nel ‘600 dello scultore Juan de Mesa: fu traslato nel presbiterio della cattedrale dalla Collegiata di San Isidro a testimonianza del cambio di titolo quando quest’ultima cessò di essere la cattedrale provvisoria (vedi box in pagina).
A “incoronare” l’altare, alzando gli occhi verso l’alto, si possono ammirare i sette murales che compongono la cosiddetta “Corona dei Misteri“, ovvero la rappresentazione di sette Misteri considerati più importanti per la salvezza: il Battesimo di Gesù, la Trasfigurazione, la Crocifissione, il Pantocratore, la Resurrezione, l’Ascensione e la Pentecoste.
Sono stati realizzati nel 2004 e infatti hanno uno stile completamente diverso da ciò che li circonda, come se tempi diversi si fossero fusi. E per completare questa fusione, al centro si trova una raffigurazione di Cristo che ricorda un po’ le icone ortodosse: regge in mano un libro su cui è scritto:

 Amad a vuestros enemigos. ¡Vengo pronto!

[Amate i vostri nemici. Presto arriverò!]

Sopra i murales ci sono sette vetrate (se vi state chiedendo perché torni il “7”, vi ho già parlato di alcuni significati di questo numero in questo articolo). Ci sono brani della Parola e, oltre allo spagnolo, sono scritte in lingue diverse come l’ebraico, il greco, il latino e il russo. Le sette opere in vetro sono state realizzate a Murano.
Il tutto è sigillato dalla splendida cupola, con i dipinti a tinte forti che richiamano i 4 elementi naturali: la terra, l’aria, l’acqua e il fuoco.
A questo punto spostate lo sguardo sull’arcobaleno che attraversa tutta la chiesa dall’altare fino all’ingresso principale.
Le pitture sul soffitto sembrano brillare di luce propria e si ispirano allo stile di soffitti della tradizione araba conosciuti col nome di “mudéjares”.

Lungo le navate laterali e intorno al presbiterio si aprono diverse cappelle, qualcuna con statue di santi e qualcuna con reliquie, come quella centrale, sul fondo, dedicata a San Isidro Labrador (sant’Isidoro lavoratore), patrono di Madrid, e a sua moglie, Santa María de la Cabeza. In quest’ultima è presente una cassa funeraria medievale splendidamente conservata in cui, fino al 1700, sono stati conservati i resti di San Isidoro prima di essere deposti nella chiesa che oggi porta il suo nome.

Tra tutte spicca, vicino all’ingresso principale, la cappella dedicata a Giovanni Paolo II… quantomeno perché non c’entra assolutamente niente col resto della chiesa!
Realizzata interamente in legno, sembra progettata per altri ambienti (un po’ anni ’80) e inserita a caso in un contesto che non le appartiene. Anche in questo caso, non si può non notarla. Contiene foto della vita del pontefice, una sua reliquia e, al centro, una grande pietra su cui sono incise, con adattamento spagnolo, le parole del suo famoso discorso di insediamento:

Non temete! Aprite, anzi spalancate le porte a Cristo!

Giovanni Paolo II

Ultimo, ma non per importanza, merita di essere citato l’organo della Cattedrale, ben visibile nella cantoria sopra l’ingresso principale, per la sua grandezza e complessità: costruito nel 1999 dall’organaro tedesco Gerhard Grenzing, è composto da quattro tastiere da 58 note ciascuna più una a pedali da 32 note.

Informazioni utili

  • Indirizzo della cattedrale: Calle Bailén 10
  • Indirizzo della cripta: Calle Mayor, 90
  • Sito ufficiale: catedraldelaalmudena.es
  • Per informazioni: informacion@catedraldelaalmudena.es
  • L’ingresso è gratuito, ma si fa appello alla generosità del visitatore affinché lasci una donazione di 1 euro per la manutenzione del tempio.
  • C’è la possibilità di prenotare visite guidate nella cripta su prenotazione dal lunedì al venerdì dalle 10.00 alle 12.00 al prezzi di 4 euro a persona (consultate il sito ufficiale per aggiornamenti).
  • Orario di apertura: dalle 10.00 alle 20.00 (luglio e agosto chiusura alle 21.00) ma vi consiglio di visitare sempre il sito ufficiale per essere al corrente di eventuali chiusure straordinarie.
  • Per gli orari delle messe e delle confessioni, consultare il sito ufficiale.
  • Le visite normali e senza guida non necessitano di prenotazione. Per contattare il museo della Cattedrale in caso di gruppi o visite speciali o prenotare visite guidate nella cripta: reservasmuseo@catedraldelaalmudena.es.
  • Metro più vicina: Ópera (L2, L5, R)
  • Bus: 3, 31, 50, 65, 148

La Capilla del Santissimo

Anche la Cappella del Santissimo questa cappella merita un paragrafo a parte, perché si tratta di un’opera ricchissima di particolari artistici e di simbolismi più o meno evidenti.
Si trova accanto all’altare della Vergine dell’Almudena ed è messa in posizione tale da non attirare l’attenzione a meno che non vi ci troviate davanti (altre cappelle, come quella di Giovanni Paolo II, richiamano l’attenzione anche da lontano). Eppure, entrarci e sedersi qualche minuto in adorazione è un’esperienza che – se ci credete, chiaramente – vi consiglio di fare per comprendere come a volte l’arte aiuti la preghiera..

Più che vista va “letta”, come si fa con le icone.
La mano inconfondibile è quella di padre Rupnik e del suo staff di maestri nella tecnica del mosaico.

Nel 2011 fu montato sulle pareti della cappella il mosaico che richiamava a 6 brani dell’Antico e del Nuovo Testamento:

  • Il Serpente innalzato
  • Il buon Samaritano
  • La Moltiplicazione dei pani
  • La Natività
  • Emmaus
  • La manna nel deserto

Una particolarità che lega questo tempio alla tradizioni delle cattedrali gotiche, è la collocazione del tabernacolo nella cosiddetta “torre eucaristica“. Su questa c’è il volto di Cristo, a indicare la sostanza presente nella specie del pane che vi è stato riposto.
Ma a parte questo e altri particolari facilmente interpretabili, voglio porre la vostra attenzione su quella fascia nera verticale circondata da tessere dorate: è nella notte e nelle tenebre che si compiono gli avvenimenti più tristi, come il tradimento e l’arresto di Gesù, ma anche le prove di personaggi biblici come Mosè, Abramo e Giacobbe. Chi si pone in preghiera davanti a questo tabernacolo vede la fascia nera e sa che il peccato ha portato il buio e la morte nel mondo, ma poi vede l’oro attorno al nero e ricorda che il primo atto della creazione del mondo da parte d Dio fu la luce e percepisce che, nella sua vita, niente può essere così nero e fitto da non poter essere penetrato dall’amore di Dio.

Di questi particolari che ne sono tantissimi, se solo si ha una buona guida per poterli individuare e interpretare: vi consiglio, quindi, di fare riferimento alla descrizione presente sul sito del Centro Aletti.

L’altare della Virgen de la Almudena

Uno dei punti più visitati della cattedrale è lo spazio del transetto di destra, sul lato opposto rispetto all’ingresso laterale.
Una doppia scalinata permette ai fedeli di raggiungere l’altare sopraelevato della Virgen de la Almudena, sovrastato da un retablo (questo e un termine che leggerete spesso nelle guide delle chiese perché indica l’immagine sopra un altare realizzata su pannelli di legno) realizzata da  Juan de Borgoña tra il XV e il XVI secolo, al cui centro troneggia l’immagine venerata di Maria de las Mercedes (la traduzione più vicina è Vergine delle Grazie) .

Sotto l’arco della scalinata si trova il sepolcro della regina María de las Mercedes, morta di tubercolosi dopo cinque mesi di regno. Il feretro venne trasferito tra queste mura nel 2000 dall’Escorial per la devozione della giovane regina alla Vergine, ma anche perché fu una delle maggiori promotrici della costruzione del tempio (vedi i cenni storici nella prima parte della pagina).

Diario di viaggio

Salire le scale per rendere omaggio alla Vergine e restare qualche secondo in preghiera e adorazione è una di quelle azioni da “pellegrino” che non ti aspetteresti in una cattedrale così grande e frequentata, eppure la fila è molto lunga e la devozione popolare è autentica. Mi sarebbe piaciuto provare questa esperienza, anche per vedere la chiesa dalla prospettiva rialzata con cui ci osserva Maria.

Purtroppo, quando ho visitato la chiesa, stavo recuperando i movimenti dopo la frattura del ginocchio ed è stato già faticoso visitare tutta la superficie della cattedrale, cripta compresa. Vi dico in sincerità che, col senno di poi, forse avrei potuto fare uno sforzo in più, perché ora è rimasta la voglia di tornare a Madrid per salire quei gradini.
Vi suggerisco di non fare il mio errore!

La scala verso l'altare alla Virgen de la Alnudena e il sepolcro di Maria de las Mercedes.
La scala verso l'altare alla Virgen de la Alnudena e il sepolcro di Maria de las Mercedes.
Scultura in legno della Sacra Famiglia su un confessionale
Scultura in legno della Sacra Famiglia su un confessionale
Prospettiva della cattedrale vista dal presbiterio
Prospettiva della cattedrale vista dal presbiterio
La Cappella di Giovanni Paolo II
La Cappella di Giovanni Paolo II
Cappella con la cassa funeraria di Sant'Isidoro
Cappella con la cassa funeraria di Sant'Isidoro

La cripta

Usciti dalla cattedrale sarete su Calle de Bailén. Proseguite fino all’angolo con Calle Mayor e voltate a destra. Dopo un centinaio di metri, proprio di fronte ai resti delle mura arabe, troverete l’ingresso alla Cripta. Non vi azzardate a lasciare questo luogo senza avervi fatto visita!
Non so perché sia così poco frequentata dai visitatori ma, se vi fidate di me, si rivelerà una piacevolissima sorpresa.

Come ogni cripta, l’atmosfera è più cupa della chiesa che la sovrasta e i soffitti sono più bassi, ma le vetrate permetteranno alla luce del giorno di illuminare i corridoi e le cappelline. Lo stile è neoromantico e la parola d’ordine è “colonne“. Sono più di 400 e dividono idealmente lo spazio in corridoi e navate, anche se di fatto l’ambiente è unico. Osservate i capitelli: sono tutti diversi e riproducono elementi biblici, temi floreali e persino “el oso y el madrono” (l’orso e il corbezzolo), simbolo della città di Madrid.

La pianta è a croce latina (navata e transetto hanno lunghezze diverse) e, anche se dà l’impressione di essere più piccola, vanta la stessa superficie della basilica superiore. Lo spazio è articolato in cinque navate e venti cappelline per ciascun lato.

Per realizzare una simile cura dei particolari, qui hanno lavorato tantissimi artisti. Per citarne alcuni, le vetrate sono di Maumejean e i bassorilievi di Benlliure, ma si possono trovare anche mosaici bizantini e pezzi di lavorazioni in ferro e bronzo ispirati all’arte araba o ai tesori di Toledo.
All’interno della cripta è conservata quella che viene considerata la più antica immagine della Vergine Maria presente a Madrid, chiamata Nuestra Señora de la Flor de Lis.

Il Museo

Se aveste tempo e voglia (ma non è strettamente necessario: la bellezza maggiore della Cattedrale di Madrid è la cattedrale stessa) il Museo offre un percorso ecclesiale lungo la vita ecclesiastica cristiana che si svolge idealmente attraverso i sette sacramenti. Si articola in dodici sale contenenti ornamenti ecclesiastici ed episcopali, mosaici e vari oggetti liturgici che aiutano a ripercorrere la storia della diocesi (che, mi perdoneranno i madrileni, non è così ricca e articolata da poter competere con i tantissimi altri musei di Madrid a cui darei la priorità di visita).

Tra le opere degne di nota vi segnale gli originali delle statue della Madonna dell’Almudena e di Sant’Isidoro Agricoltore, protettori della città.
Durante la tua visita, potrai vedere la Sacristia Mayor (sacrestia principale), con i moderni mosaici di  Padre Marko Rupnik, e la Sala Capitular (sala del Capitolo).

La Cupola

A differenza di altre cupole sparse nel mondo, la visita alla cupola dell’Almudena non è un’esperienza indimenticabile, poiché l’altezza e la posizione non sono tali da avere una prospettiva così diversa da altri punti panoramici della città. Il panorama sul lato ovest di Madrid, ad esempio, verso Campo del Moro e Casa de Campo, non è dissimile da ciò che si può vedere dal Mirador de la Cornisa del Palacio Real.
Vi consiglio di togliervi lo sfizio di salire alla cupola solo se avete in programma la visita al museo della cattedrale, in quanto il biglietto è combinato per entrambi i luoghi (per i prezzi, consultate il sito ufficale).

Scorci della Cripta della cattedrale dell'Almudena
Scorci della Cripta della cattedrale dell'Almudena
Scorci della Cripta della cattedrale dell'Almudena
Scorci della Cripta della cattedrale dell'Almudena
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