Non so se sia capitato anche a voi, ma c’è stato un tempo in cui mi sono guardato allo specchio e mi sono scoperto cintura nera di alibi e procrastinazione. Continuavo a ripetermi che non c’era tempo per seguire i miei sogni per i motivi più disparati e quindi rimandavo tutto a un generico “domani” in cui sarei stato più tranquillo e avrei avuto più tempo e più soldi per fare tutto.
Purtroppo o per fortuna, arriva un momento della vita in cui ti accorgi che quel “domani” lo devi far capitare perché altrimenti non arriva mai. La sorpresa peggiore è che questa presa di coscienza arriva quando perdi qualcosa o qualcuno e finalmente realizzi che le cose rimandate per aspettare momenti migliori non potranno più realizzarsi.
È successo anche a me e, anche se per qualche osservatore è sembrata la classica crisi di mezza età, dal mio punto di vista è stata la svolta necessaria a muovere quel primo difficile passo verso la rottura di un equilibrio che, nel bene e nel male, costituiva la mia zona di comfort. Ma non mi ricordo chi mi disse che
“se si sta troppo comodi non viene voglia di cambiare il mondo”.
Non so se alla fine cambierò il mondo, ma almeno ho iniziato a cambiare il mio atteggiamento verso la progettazione della mia vita e, nello specifico, ho realizzato che decidere di partire per un viaggio, con tutte le incognite e le insicurezze che si porta dietro, non è mai una questione di soldi o di opportunità ma, prima di tutto, di coraggio.

Il coraggio non è l’assenza di paura, ma la capacità di dominarla e di affrontarla.
Una cosa che mi piace testimoniare ai ragazzi che incontro sulla mia strada come capo scout è che il buio esiste nella vita di tutti: sarebbe sciocco sperare di avere una vita senza momenti di buio perché altrimenti non godremmo della bellezza dei momenti di luce. La vera grazia, quindi, non è il non avere il buio, ma trovare una mano da afferrare che ci aiuti ad attraversarlo.
Quando Rosy, mia moglie, era la mia compagna di viaggio, incarnava la mia coscienza e mi costringeva a partire nonostante fossimo carichi di impegni per il lavoro e le continue visite mediche e le terapie che lei doveva subire. Ricordo che, tornando a casa dall’ufficio, mi salutava chiedendo “che ne pensi di andare a visitare Cracovia/il Messico/il Canada/ … ?”
Ignaro della trappola, io rispondevo con un distratto “mmm… sì, carino… se vuoi andiamo a informarci in agenzia…” e lei ribatteva “Tranquillo, ho già fatto io oggi: partiamo venerdì prossimo!“.
Ogni volta che provavo a proporle di andarci piano e di aspettare momenti migliori, lei rispondeva “Io sto bene ora e quindi ora dobbiamo partire. Che ne so di come starò domani e se arriveranno questi momenti migliori!”
Ringrazio il cielo di aver avuto accanto una persona così determinata: in 8 anni insieme, di cui 6 di matrimonio, abbiamo fatto 46 viaggi in Italia e nel mondo… tutte esperienze che porto dentro, che in un modo o nell’altro mi hanno cambiato, e che costituiscono quel trolley con milioni di ricordi che rendono unico e irripetibile il nostro matrimonio. Se Rosy non mi avesse spronato ogni volta a fare il primo passo, non avremmo “osato” ed è grazie a questo coraggio che oggi lei è ancora con me, ma in un altro modo.

Vi ho raccontato tutto questo per rendervi partecipe del viaggio interiore che ho affrontato per diventare consapevole che “oggi”, e non un generico “domani”, è il momento giusto per prender in mano la propria vita e ritagliarsi “un tempo opportuno” (gli antichi greci lo chiamavano “Kairos” per distinguerlo dal “Kronos“, il tempo che scorre) per lavorare sui propri sogni. A questo punto potete cercare il sito più adatto ai vostri sogni, ma se tra questi ci sono i viaggi, allora concedetemi una possibilità e continuate con la lettura di queste pagine.
La parte più sfidante di qualsiasi viaggio, si sa, è muovere il primo passo: più aumenta la complessità della destinazione, più la quantità di informazioni e possibilità da prendere in considerazione può spaventare.
In modo molto naturale, mettendo insieme la mia competenza di Project Manager e l’esperienza da Capo Scout, mi sono ritrovato un giorno con la consapevolezza di aver sviluppato una sequenza di azioni e di buone prassi che mi permettevano di superare la “sindrome del foglio bianco”, ovvero quei primi momenti in cui non sai a che santi votarti e rischi di mollare il tuo progetto!
Per amore della trasparenza, vi premetto che non è nulla di così assurdo o complesso e, volendo acchiappare più casistiche possibili, va sicuramente riadattato al tipo di viaggio che volete organizzare voi, ma l’obiettivo è stato quello di rendere semplice una cosa complessa stabilendo un ordine e creando delle schede che guidino passo passo verso la definizione di un piano concreto.


Nel nel Project Management che negli scout mi hanno insegnato a chiamare questo insieme di passi che formano una strada verso un obiettivo col nome di “metodo”. E quindi non vi formalizzerete troppo se ho deciso di coniare questa mia piccola guida “Il Metodo Lallero“.
Se qualcuno si sta chiedendo perché “Lallero”, probabilmente non si è accorto in che sito sta navigando oppure non ha avuto modo di leggere questa pagina.
Il sottotitolo, “dal sogno al viaggio” riassume tutti i pensieri che ho condiviso sopra.
Sognare il viaggio
La prima parte del manuale introduce il Metodo Lallero con una serie di schede studiate per appuntare i propri desideri e i propri sogni, i suggerimenti per arricchirli di informazioni in tempi successivi e arrivare preparati al momento della scelta: sognare è una capacità innata di ogni essere umano ma, come ogni possibilità, va coltivata ed esercitata.
Anticipare i dubbi e annotare le alternative è il modo migliore per rendere più semplice il processo decisionale.
Pianificare il viaggio
Nella seconda parte del libro, il Metodo Lallero accompagna il lettore nel percorso che parte da un sogno e lo rende via via concreto a piccoli passi, tenendo conto dei vincoli come il tempo, il budget e le disponibilità del mercato. Le schede di queste sezioni sono pensate per aiutare i viaggiatori a mettere ogni cosa al posto giusto in un’impostazione agile della pianificazione del viaggio.
Giocando con le informazioni, i vincoli e le alternative, il nostro viaggio prenderà forma senza ansie o preoccupazioni.
Vivere il viaggio
Si termina con gli strumenti per la parte più bella, ovvero vivere l’esperienza! Ma sarà sfidante e costruttiva solo con la preparazione adeguata, gli strumenti giusti e un atteggiamento positivo al cambiamento. I consigli scritti in queste pagine e lo spazio per gli appunti di viaggio aiuteranno i viaggiatori a fare tesoro di ogni attimo.
Per riconoscere, bisogna prima conoscere… e quindi cosa aspetti a metterti in viaggio?
Vi anticipo subito una possibile obiezione: se il metodo è composto di schede, devo comprare un nuovo libro ogni volta?
Naturalmente no!
Il libro “Il Metodo Lallero: dal sogno al viaggio” illustra il metodo e mette in campo tutti gli strumenti e i consigli attinenti al viaggio. Oltre al libro, potete trovare delle raccolte, più economiche, che contengono solo le schede per applicare il Metodo. Eccovi una carrellata veloce: li trovate su molti store online e nelle librerie che li espongono. In alternativa, potete ordinarli presso il mio editore.




I diari di viaggio
- Gli obiettivi di viaggio, l’itinerario, le tappe e i punti di interesse.
- Le prenotazioni di auto, treni, aerei, bus, navi e traghetti.
- Le informazioni sugli hotel prenotati.
- Gli appunti per anticipare e gestire gli imprevisti.
- La checklist delle cose da fare prima, durante e dopo.
- L’organizzazione dei bagagli.
- Il Diario di Viaggio.
- Le spese e le lezioni apprese.
Eccovi la raccolta di schede pensata per preparare, vivere e ricordare il viaggio. Anche questi libretti sono ispirati al Metodo Lallero® e vi aiuteranno a mettere in pratica i passi descritti nel libro. Per gli amanti dello spazio c’è il formato quaderno, mentre per chi vuole avere le mani libere, c’è il formato tascabile!


Le vendite dei libri mi aiutano a finanziare il progetto Lallero, di cui fa parte il blog che stai navigando. Se ti andasse di darmi una mano, prova uno dei miei diari di viaggio per accompagnarti nel prossimo viaggio e, se non ti piace ordinare online, chiedi alla tua libreria preferita di fare da tramite e di esporre i miei libri: è una piccola cosa, ma mi aiuterebbe moltissimo!
Grazie mille!