C’è un legame tra Roma e il numero 7?
Ok, in ciò che leggerete non c’è niente di storico o di scientifico, ma vogliamo divertirci un po’ a navigare tra miti e leggende e a instillarvi qualche ragionevole dubbio sul fatto che la storia di Roma è costellata di riferimenti al numero 7 e, con l’occasione, raccontare qualche informazione in più sulla storia di questa città.
Di fatto il 7 è già presente in tantissimi ambiti:
- 7 sono i i sacramenti della religione cattolica
- 7 sono i vizi capitali
- 7 sono i doni dello Spirito Santo
- 7 sono i giorni della settimana
- 7 sono i bracci della Menorah ebraica
- 7 furono le piaghe d’Egitto
- 7 sono i chakra
- 7 sono le arti liberali
- se si parla delle “meraviglie del mondo” se ne citano 7
- un gatto ha 7 vite
- se rompi uno specchio avrai 7 anni di sventura
- se sei felice salirai al settimo cielo
- se fatichi, sudi 7 camicie
- 7 sono le Sfere del Drago di Dragonball
- 7 le stelle di Hokuto di Ken il Guerriero (che poi sarebbero le 7 stelle del Grande Carro)
Eppure Roma sembra concentrare molti riferimenti a questo numero!
Pura botta di casualità o c’è qualcosa dietro?
I 7 Colli
Non superano i 50 metri di altezza, ma sono ancora visibili nel centro storico di Roma: sono i 7 colli su cui venne edificata la città antica a partire dalle sponde del Tevere.
I colli riportati da Cicerone e Plutarco sono: Aventino, Campidoglio, Celio, Esquilino, Palatino, Quirinale e Viminale.
Solo successivamente, con l’allargarsi del nucleo cittadino, si aggiunsero altri colli come il Pincio, il Vaticano e il Gianicolo (questi ultimi due sulla sponda opposta del Tevere).
I 7 Re di Roma
Secondo la tradizione, sette re governarono Roma nel periodo che si colloca tra il 753 e il 509 a.C.
A scuola li studiamo così:
- Romolo, il primo dei Re di Roma, fratello di Remo e figlio del dio Marte e della vestale Rea Silvia, discendente di Enea. Così determinato a fondare Roma da uccidere il suo stesso fratello perché quest’ultimo aveva saltato il solco sul quale dovevano sorgere le mura della città, compiendo un sacrilegio! Romolo sparì misteriosamente durante una tempesta.
- Numa Pompilio, seguace della ninfa Egeria, portò nella città un ordine religioso. Modificò il calendario portando i giorni dell’anno a 355 e aumentando i mesi da 10 a 12. Durante il suo regno non ci furono guerre.
- Tullo Ostilio, famoso perché, a differenza del suo predecessore, il suo regno fu tutto una guerra! Riuscì a conquistare Albalonga, la città più grande nelle vicinanze, col celebre episodio dello scontro tra Orazi e Curiazi. Sotto di lui, Roma aumentò l’influenza e il potere sulle popolazioni circostanti, istituendo il collegio dei feziali, con il compito di trovare un pretesto per ogni guerra che fosse gradita agli dei.
- Anco Marzio, il re dell’espansione e delle grandi opere: fondò la colonia di Ostia che doveva essere il “porto di Roma”. Il nuovo impulso al commercio portò al fabbisogno di sale e quindi allo scavo di nuove saline. Venne inoltre costruito il primo ponte sul Tevere: il ponte Sublicio.
- Tarquinio Prisco, di origine etrusca, stabilì accordi di non belligeranza con numerosi popoli etrischi, allargando ulteriormente i confini di Roma. Sotto di lui vennero edificate opere grandiose visibili ancora oggi, come il Circo Massimo, il Tempio di Giove Capitolino, protettore della città, e alcune parti del Foro romano. Fu ucciso dai figli di Anco Marzio, che lo accusavano di aver conquistato il trono grazie al favore che godeva presso il padre.
- Servio Tullio, salito al trono con uno stratagemma, fu promotore di un censimento generale con cui prese coscienza della composizione e dei numeri della popolazione e la suddivise in classi. Fece costruire le imponenti Mura Serviane intorno ai sette colli e il tempio di Diana sull’Aventino. Fece coniare 4 tipi di monete con l’effige di 4 capi di bestiame a seconda del valore: proprio da queste monete col bestiame (in latino pecus) deriva il termine “pecunia“. Sua figlia Tullia, d’accordo col marito, lo uccise e passò sul suo corpo con il proprio carro… ma poi uccise anche il marito e si sposò col fratello di quest’ultimo, Lucio Tarquinio, che divenne il nuovo re.
- Tarquinio il Superbo, o il tiranno, si presentò subito sciogliendo il senato, uccidendo i propri oppositori e aumentando le tasse per aumentare le proprie ricchezze. Il fatto che scatenò la rivolta contro di lui fu l’abuso, da parte di suo figlio Sesto, di Lucrezia, la moglie di Lucio Tarquinio Collatino perché, secondo la leggenda, era l’unica ad essere fedele a suo marito. Lucrezia, per quanto subito, si uccise scatenando la reazione dei Romani, che cacciarono Tarquinio il Superbo e uccisero Sesto.
Le 7 chiese
Il Giro delle Sette Chiese è un itinerario di pellegrinaggio cristiano di circa 20 chilometri, praticato a Roma sin dal Medioevo. Fu riportato in auge da san Filippo Neri e prevede il passaggio presso queste 7 basiliche:
- Basilica di San Pietro in Vaticano
- Basilica di San Giovanni in Laterano
- Basilica di Santa Croce in Gerusalemme
- Basilica di San Paolo fuori le mura
- Basilica di San Sebastiano fuori le mura
- Basilica di Santa Maria Maggiore
- Basilica di San Lorenzo fuori le mura
C’è chi ricollega questa tradizione alle Sette Chiese dell’Asia minore citate nell’Apocalisse di San Giovanni. San Filippo Neri gli attribuì un significato di redenzione e penitenza, recitando durante il pellegrinaggio i sette salmi penitenziali (6, 31, 37, 50, 101, 129, 142), per invocare il perdono dei sette peccati capitali e chiedere le sette virtù per contrastarli.
Durante il cammino si ricordano le sette principali tappe di Gesù durante la Passione, le sette effusioni del sangue di Cristo, le sette parole di Cristo in croce, i sette doni dello Spirito Santo, i sette sacramenti, le sette opere di misericordia.
I 7 simboli dei numeri romani
Come certamente sapete, i romani non utilizzavano un sistema di numerazione posizionale come quello arabo che usiamo oggi, ma un sistema additivo in cui ogni simbolo ha un diverso valore e va sommato o sottratto a seconda di dove viene scritto. Ciò che forse non sapete è che per comporre tutti i possibili numeri con il sistema romano bastano 7 simboli:
- I che vale 1
- V che vale 5
- X che vale 10
- L che vale 50
- C che vale 100
- D che vale 500
- M che vale 1000
Molto probabilmente, in origine non erano stati pensati come numeri per fare conti complessi, ma solo come intagli nel legno per contare: il numero I, infatti, viene anche chiamato “tacca” e rappresenta facilmente l’unità, mentre il simbolo “V” è molto simile a una mano aperta con le 4 dita unite. Unendo due mani aperte all’altezza dei polsi, si ottiene una “X”.
E non finisce qui: c’erano i 7 oggetti fatali dalle quali dipendevano le sorti di Roma, i 7 Colossi costruiti in città ma distrutti durante le invasioni barbariche, i 7 magistrati (septemviri) incaricati di distribuire le terre, i 7 sacerdoti (epulones) dediti ai sacrifici in onore di Giove, …
Persino alcune località tra Roma e il suo circondario possiedono il numero 7 nel nome, come Setteville, Settecamini, Settebagni e Settevene.
Una possibile spiegazione
Il 7 è da sempre un numero misterioso, ammirato per la sua unicità e velato da un alone di mistero.
Per molte culture, come probabilmente per quella romana dopo Cristo, il 7 era un simbolo di perfezione, equilibrio e completezza, poiché era la somma di due numeri importanti:
- del numero 3, che rappresenta la trinità, quindi il divino (per questo, prima di Cristo questa spiegazione non avrebbe avuto senso),
- e il numero 4, che rappresenta i 4 elementi naturali acqua, fuoco, aria e terra, e quindi l’umano.
È plausibile, quindi, che un numero che unisce l’umano e il divino sia stato utilizzato come guida nella scelta di architetture, proporzioni e organizzazioni.
…oppure, chissà, è solo un caso!



