Da necessità a opera d’arte
Se camminando per Madrid, in particolare nei quartieri del centro, vi capita di alzare lo sguardo sui muri per cercare il nome della via, vi imbatterete nelle splendide “azulejos“, ovvero delle piastrelle in ceramica che riportano sia il nome della calle o della plaza e un disegno legato al significato del nome stesso.
Ma facciamo prima una veloce incursione nel concetto generale di azulejo
Il termine “azulejo”, inteso come maiolica dipinta, è comune sia in Spagna che in Portogallo già dal XIII secolo ed è spesso realizzata in tonalità di blu. Per questo motivo, il nome richiama alla mente il colore azul (blu, in spagnolo). Eppure sembra che non sia non è questa l’origine del nome: in realtà viene dalla lingua dei mori.
In arabo, infatti, az-zulai significa “piccola pietra lucidata“.
In tutta la penisola Iberica è possibile trovare splendide facciate di palazzi, chiese, stazioni o anche locali come osterie e bar storici rifinite con immagini artistiche (anche astratte) che ne completano l’arredamento. A volte sono solo belle immagini, altre volte raccontano storie, come un fumetto d’epoca.
Ce ne sono di pregiate in ogni borgo del Portogallo e nella maggior parte della Spagna, comprese le grandi città come Siviglia, Cordoba, Madrid e Barcellona.
Sono così diffuse sulle facciate dei palazzi nobiliari che esiste un detto spagnolo per insinuare che qualcuno non riuscirà mai a diventare ricco:
Nunca arás casa con azulejos,
(non avrai mai case adorne di azulejos)
Le azulejos delle vie di Madrid
Torniamo ora alle vie della capitale: tra la fine del Medioevo e l’inizio dell’Età Moderna, quando si iniziarono a mettere sui muri i nomi delle strade per potersi orientare nelle città, l’analfabetismo era una caratteristica di gran parte della popolazione. Scrivere su una tavoletta “Calle Mayor”, quindi, non aveva molto senso per chi non sapeva attribuire un significato a quei simboli.
Fu così che, attingendo alla sapiente arte delle azulejos, si abbinò al nome un disegno che lo rappresentasse. Fu una sorta di ideogramma o, diremmo oggi, di infografica che permetteva anche alla parte non istruita della popolazione di poter immaginare il nome della via… in questo senso, forse, ciò che più rappresenta queste azulejos “toponomastiche” è un moderno rebus!
Oggi la Madrid moderna si è dotata di targhe “scritte” per indicare le vie sui muri della città, ma nel centro storico e in alcune vie storiche limitrofe fanno ancora bella mostra di sé queste piccole opere d’arte, che vi consiglio di andare a cercare.
In questa pagina vi ho messo un po’ delle immagini che sono riuscito a fotografare, ma come sempre il modo migliore per ammirarle è andare sul posto con scarpe comode e tanta curiosità!

La leggenda della cabeza del prete
Dovendosi muovere su un terreno culturale comune alla massa dell’epoca, per alcune azulejos l’immagine fu legata a storie popolari diffuse, come nel caso di Calle de la Cabeza, dove c’è una delle immagini più macabre: la leggenda narra di un prete molto ricco che viveva in questa zona. Il suo servitore, accecato dall’avidità, gli rubò le ricchezze ma venne scoperto e uccise il prete tagliandogli la testa per poi fuggire con la refurtiva.
Una volta in Portogallo, usò le ricchezze rubate per vivere agiatamente come fosse un nobile, ma ebbe la sventurata idea di tornare in visita a Madrid dove acquistò, in un mercato, una testa di montone per cibarsene.
Avvenne che, a causa del sangue che colava dalla sporta, venne fermato per un’ispezione e, una volta aperta la borsa, la testa di montone si era trasformata nella testa del prete che anni prima aveva ucciso.
Messo alle strette, dovette confessare. Per questo venne giustiziato in Calle Mayor.
La targa di Calle de la Cabeza riporta, appunto, la testa del prete adagiata su un vassoio d’argento.
Le azulejos di Madrid sono raccontate anche in un video nel mio canale di Tik Tok… sei già iscritto, vero?!?