La cattedrale di Bologna
Anche se i bolognesi sono mediamente più affezionati a San Petronio, la cattedrale designata per la città è la basilica di San Pietro. Se ancora vi sentite persi tra i termini di chiesa, basilica e cattedrale, in questa sede vi basti sapere che una chiesa diventa basilica su decreto della Santa Sede (a differenza del santuario, che invece nasce dalla volontà popolare) per ragioni di importanza o valore artistico. La basilica principale di una città si chiama cattedrale, poiché contiene la “cattedra“, ovvero il seggio del vescovo della diocesi (normalmente posto nell’abside, dietro all’altare).
Dopo questo rapido ripasso, sapete che per visitare la cattedrale di Bologna vi dovrete allontanare da Piazza Maggiore dando le spalle al Nettuno e dirigervi al numero 7 di via dell’Indipendenza. Non potete sbagliare: dopo pochi passi vedrete l’imponente facciata barocca che spezza la fila di archi.
La chiesa attuale risale al XII secolo ed è stata consacrata nel 1184 da papa Lucio III, ma sorge al posto di un tempio risalente al IV secolo, che venne distrutto in un incendio. Della precedente struttura restava il campanile paleoromanico, che venne poi inglobato nella torre attuale alta 70 metri.
Dalla sua costruzione la struttura subì molte modifiche, integrazioni e restauri, sia a causa dei terremoti, sia per gli stili e le esigenze che cambiavano negli anni. Si può dire che si arriva alla struttura attuale solo nella seconda metà del 1700.
L’ultima e più eclatante modifica si ha alla fine del XIX secolo con l’eliminazione di piazza San Pietro davanti all’ingresso per tracciare la nuova conformazione di via Indipendenza come la conosciamo ancora oggi. Devo dire, da profano, che secondo me questa scelta ha creato una delle principali vie di Bologna ma ha anche rovinato la prospettiva della basilica, che oggi sembra sacrificata tra gli edifici e non rende appieno la proprio maestosità.
La facciata
Di classico stile barocco, la facciata si distingue per tre ingressi, di cui il centrale più grande, e un finestrone nella parte alta.
Sopra al portale principale c’è lo stemma di papa Benedetto XIV che, tra il 1743 e il 1747, volle la nuova facciata.
Alla sommità del primo livello sono collocate le statue di San Pietro (a sinistra) e San Paolo (a destra).
A completare l’impatto visivo del visitatore, anche se arretrato rispetto alla facciata, c’è il campanile di 70 metri a base quadrata che ingloba quello precedente paleoromano di 40 metri a base tondeggiante. La campana più grande è detta “la nonna” e pesa 33 quintali. Tutte e quattro le campane pesano complessivamente 65 quintali e, nelle rare volte in cui vengono suonate tutte insieme, richiedono una squadra di 23 campanari.

L’interno della cattedrale
Una volta entrati si viene colpito per lo spazio e la luce.
La chiesa è divisa in 3 navate e la larghezza di quella centrale, 25 metri, è 5 volte quella delle navate laterali.
Le navate sono delimitate da imponenti colonne che sorreggono volte adornate di splendidi dipinti e stucchi.
Le acquasantiere poste ai lati della porta centrale sono poggiate su due antichi leoni stilofori (portatori di colonne) in marmo rosso di Verona. I leoni facevano parte della Porta dei Leoni, il portale laterale posto sul fianco meridionale della chiesa che venne demolito durante uno dei restauri.
Nelle navate laterali ci sono cinque cappelle per lato. Senza togliervi il piacere della scoperta e dell’esplorazione, vi segnalo solo alcune cose:
- Nella prima cappella a sinistra (Cappella del Battistero) è presente un fonte battesimale del 1698.
- Nella terza cappella a sinistra (Cappella del Santissimo Sacramento) si può ammirare al centro S. Ignazio di Loyola realizzato nel 1737 da Donato Creti.
- La prima cappella della navata di destra (Cappella del Beato Nicolò Albergati) si può ammirare il Compianto sul Cristo morto di Alfonso Lombardi, realizzato in terracotta tra il 1522 e il 1526. Degno di nota è il dolore che traspare dalla figura di Maria, sorretta dalle altre donne.
- Nella seconda cappella di destra (Cappella di S. Anna) si trova un tempietto contenente le reliquie di Sant’Anna, donate dal re d’Inghilterra Enrico IV.
- La quinta cappella di destra (Cappella di S. Carlo Borromeo) contiene l’opera S. Carlo che distribuisce l’elemosina di Donato Creti (1740).
Guardando verso l’altare si viene colpiti subito dal magnifico arco trionfale, sopra il quale due angeli sorreggono lo stemma di papa Gregorio XV.
All’incrocio tra la navata centrale e il transetto si può ammirare l’Eterno Padre, affrescato da Prospero Fontana nel 1579.
Nnel catino dell’abside c’è l’affresco dedicato a Cristo che consegna le simboliche chiavi a S. Pietro (1500-1600).
Sotto la volta, nella lunetta di fondo, Ludovico Carracci ha dipinto l’Annunciazione di Maria (1619) che sarà la sua ultima opera. Per rendervi conto delle dimensioni dell’opera, la superficie è di quasi 100 metri quadri.
L’altare maggiore in marmo è stato realizzato da Alfonso Torreggiani. Su di esso ci sono 3 statue in legno di cedro che rappresentano la Maddalena, Gesù crocifisso e San Giovanni evangelista.
Sotto il basamento della cappella maggiore è posta la cripta che, oltre a essere dedicata ai santi protomartiri Vitale e Agricola, ospita la statua bronzea del Cristo risorto di Paolo Gualandi e la tomba di Giovanni Acquaderni, co-fondatore della Società della Gioventù Cattolica Italiana, poi diventata Azione Cattolica Italiana.






