Benvenuti in Lapponia
Partiamo dal titolo: vi ho raccontato, parlando della Norvegia in generale, che la Lapponia, o Sápmi, come la chiamano i Sami, è quella regione geografico-culturale del Nord Europa che si estende trasversalmente su Norvegia, Finlandia, Svezia e Russia. Vi ho detto anche che in Norvegia vive quasi la metà della popolazione Sami mondiale. Benvenuti a Tromsø, che in lingua sami si dice Romsa, che è considerata la Capitale della Lapponia.
Pensavo fosse giusto aprire così perché chi ama viaggiare sa che deve accostarsi alle altre culture in punta di piedi e quindi non può dare mai nulla per scontato: da queste parti le tradizioni sami rivestono una parte importante degli usi locali e quindi è bene tenerlo in considerazione per non rischiare di sembrare irrispettosi. Questa caratteristica, inoltre, la caratterizza in modo diverso rispetto alle altre città norvegesi in cui siete già passati o passerete.
Tromsø è anche la città più a nord della Norvegia se escludiamo Alta, che però, sebbene rivesta un grande interesse storico, conta poco più di 20.000 anime e sta anch’essa nella contea di Troms og Finnmark, di cui Tromsø è capoluogo amministrativo.
Un’altra informazione importante è che le coordinate della città sono 69°38′58.6″N – 18°57′25.24″E. La latitudine vi dovrebbe dire qualcosa, perché il Circolo Polare Artico è posto sul parallelo a 66°33’39” di latitudine Nord. Questo significa che, quando sarete sul Tromsø Bridge, tra Tromsdalen sulla terraferma e l’isola di Tromsøya, e guarderete le navi passare nello stretto di Tromsøysundet, sarete coscienti di essere in pieno Artico.
Ciò significa che, a questa latitudine, l’inclinazione terrestre è tale da poter godere dei fenomeni della notte polare (in inverno) e del sole di mezzanotte (in estate). Avete già letto il mio articolo sul Circolo Polare Artico, vero?
La distanza di circa 350 km dal Circolo, rende Tromsø il luogo ideale dove avventurarsi a caccia delle Northern Lights senza dover fare i chilometri in lande desolate poiché l’inquinamento luminoso è molto ridotto, e quindi sarebbe già possibile vedere le luci danzanti comodamente seduti sulla terrazza del proprio albergo, ma comunque, se si cerca un’esperienza più intima e un’oscurità più intensa, basta guidare per qualche curva per essere fuori dalla portata visiva della città. In centro, infatti, troverete molte agenzie pronte a caricarvi sui propri pulmini per portarvi nelle radure circostanti.
Data la posizione privilegiata, infatti, nel 1927 fu inaugurato l’Osservatorio sull’Aurora Boreale.
Tromsø è considerata da molti il miglior posto al mondo dove aspettare le Luci del Nord poiché non è né troppo a nord, né troppo a sud rispetto all’area di maggior probabilità di avvistamento ed è facilmente raggiungibile con voli di linea.
In lingua danese, la lettera “ø” è anche una parola e vuol dire “isola“, quindi il nome Tromsø vuol dire “Isola di Troms“, riferito al fatto che più della metà della città, compreso l’aeroporto, si trovi sull’isola di Tromsøya.
Qualche cenno storico
Quest’area è stata popolata, praticamente da sempre: A Tønsvika, appena fuori città, ci sono reperti che rimandano all’età della pietra, mentre sul territorio urbano si sono avuti insediamenti già dopo l’ultima era glaciale.
Nel Medioevo c’erano sia popolazioni sami, sia villaggi norreni, guidati dall’avventuriero vichingo Ottar di Hålogaland, che regnò negli anni 890.
Nel 1252 venne edificata la prima chiesa cattolica più a nord del mondo, Santa Maria a Tromsø presso i Pagani (nome originale: Ecclesia Sanctae Mariae de Trums juxta paganos).
Il piccolo centro fu proclamao città nel Settecento da re Cristiano VII di Danimarca, ma il ruolo amministrativo di “comune” arrivò solo nel 1838. Questo comportò un aumento della popolazione e delle attività commerciale e 10 anni più tardi venne costruito il primo cantiere navale.
A testimonianza della modernizzazione portata in queste terre (che in precedenza erano popolate prevalentemente da Sami) restano il Museo Universitario di Tromsø (1872) e il birrificio Mack Bryggeri (1877) che vanta ancora oggi il primato del birrificio più a nord del pianeta. Ora, se volete una di quelle informazioni totalmente inutili ma che si possono spendere a cena con gli amici per far vedere quanto ne sapete, segnatevi che sulle navi Hurtigruten dirette verso Capo Nord, servono appunto la birra Mack alla spina.
Cenni storici più nefasti riguardano il periodo della Seconda Guerra Mondiale: nel 1940, quando la Germania invase la Norvegia, la capitale fu trasferita a Tromsø che purtroppo diventò teatro guerra e di sterminio: a poca distanza venne allestito dalle truppe naziste il campo di concentramento di Krøkebærsletta.
Il dopoguerra vide una lenta ma decisa rinascita che portò sia a un’estensione territoriale della città, sia all’aumento esponenziale degli abitanti. Un grande contributo fu dato dalla fondazione dell’Università di Tromsø nel 1972 che fu accorpata al museo. Ancora oggi è meta temporanea o permanente di studi per tantissimi giovani universitari che la scelgono sia per la sua efficienza, sia per la collocazione, che ne fa una sede privilegiata di studio dell’ambiente naturale, della cultura e della società della Norvegia settentrionale.
La porta per l’Artico
Se devi esplorare un ambiente prevalentemente sconosciuto, potenzialmente ostile e scomodamente lontano, non ti porti i cani da casa, immagino, ma cerchi il centro abitato più vicino al luogo in cui devi andare. Magari, passi prima per quello più civilizzato e fornito sia di materiali che di forza lavoro da ingaggiare. Quindi, se devi andare a esplorare l’Artico, la tua tappa obbligata sarà Tromsø che, già dalla fine del XIX secolo, è il punto di partenza delle grandi spedizioni artiche.
Ricordate Roald Amundsen? Quello che compì la prima traversata del passaggio a nord-ovest, dalla baia di Baffin allo stretto di Bering, e riuscì a determinare la posizione del polo magnetico boreale. Ebbene, lungo il corso principale di Tromsø troverete una statua a lui dedicata, rappresentato impettito e con sguardo fiero mentre sembra stia scrutando il confine che non ha ancora superato.
Tanti come lui, che hanno scritto il loro nome nella storia dell’Artico, hanno usato Tromsø come base di partenza per le loro spedizioni verso la frontiera inesplorata. Lo fece anche Umberto Nobile, ingegnere, generale ed esploratore, colui che pilotò il dirigibile Norge con a bordo i compagni di avventura Amundsen e Lincoln Ellsworth e riuscì a sorvolare il Polo Nord, dove lasciò cadere la bandiera italiana, insieme a quella norvegese e statunitense.
Se non conoscete la storia dell’amicizia tormentata tra Amundsen e Nobile e di come, nonostante i loro contrasti, il primo perse la vita alla ricerca dell’amico coinvolto nell’incidente del dirigibile Italia, vi consiglio di fare qualche ricerca in attesa che trovi il tempo di raccontarvela: per ora vi dico solo che, nelle isole Svalbard, c’è una struttura scientifica dedicata allo studio de cambiamenti climatici che si chiama “Amundsen-Nobile Climate Change Tower“.
La morale di questa storia è che questa città è parte dell’affascinante avventura della conquista dell’Artico.
La scheda della città
- Regione: Nord-Norge
- Contea: Troms og Finnmark
- Superficie: 2.521,27 km²
- Abitanti: 77.992 (dati 2023)
- Densità: 30.93 ab./km²
- Altitudine: da 0 a 20 m s.l.m.
- Nome abitanti: Tromsøværinger
- Codice postale: 9006-9024
- Time Zone: UTC+1
I primati di Tromsø
Diciamo che ai tromsøværinger piace vincere facile: quando sei il comune più popoloso del mondo a questa latitudine e più a nord di te non c’è nessuno, qualsiasi cosa fai sarà “quella più a nord”!
Ecco perché questo epiteto viene assegnato alle seguenti entità (immaginate di aggiungere dopo ogni voce “…più a nord del pianeta“):
- l’università (Università Artica della Norvegia)
- il teatro (Rådstua Teaterhus)
- la cattedrale protestante (Tromsø domkirke)
- la diocesi cattolica (Praelatura Territorialis Tromsoeana)
- la moschea (Alnor Moské)
- la distilleria (Aurora Spirit Distillery)
- il birrificio (Mack Bryggeri)
- lo stadio (Romssa Arena)
- l’orto botanico (artico-alpino o Botaniske Hage)
- il teatro (Hålogaland)
- il planetario (Nordnorsk Vitensenter)
- il conservatorio (Høgskolen i Tromsø, o Collegio Universitario)
- l’acquario (Polaria)
Ci sarebbe anche l’escape-room più a nord del mondo, ma sorvolerei per non scivolare nel cringe e mettermi a nominare la bocciofila, il club del libro…
Visitare Tromsø
Come già accennato, Tromsø è divisa in parti separate dal mare: il centro è sull’Isola di Tromsø (Tromsøya) e due ponti lo collegano alla terraferma a est, verso Tromsdalen (La valle di Troms) e a Kvaløya (Isola delle balene) a ovest. Verso Tromsdalen c’è anche il Tromsøysundtunnelen un tunnel che passa sotto le acque dello stretto. Il Tromsøbrua (o Tromsø Bridge) è il ponte principale sullo stretto di Tromsøysundet, tra Tromsdalen e Tromsøya: è lungo 1.036 metri e ha 58 campate di cui la piu ampia è alta 38 metri dal livello del mare e larga 80 metri (per il passaggio delle navi).
Sulla terraferma si erge il monte Tromsdalstinden (il picco di Tromsdalen) che raggiunge i 1.328 mslm. La Fjellheisen è la funivia che, salendo da 85 mslm a 421 mslm, permette di arrivare fino alla terrazza panoramica Utsiktspunkt da cui è possibile vedere un panorama emozionante di tutta Tromsø. Alternativamente, potete affrontare i 1.300 scalini della scalinata degli sherpa, che coprono i 360 metri di dislivello.
Per la vostra visita, mettete in conto di visitare due strutture religiose che hanno un nome simile e vengono spesso confuse:
La Cattedrale Artica
Il nome norvegese è Ishavskatedralen, che letteralmente significa “la cattedrale del mar Artico“.
Non si può non vederla: troneggia il Tromsdalen alle pendici del monte e sembra passare in rassegna le navi che solcano lo stretto.
Il progetto dell’architetto Jan Inge Hovig è del 1965, quindi molto recente e in stile moderno. Ad alcuni ricorda una nave, ad altri un iceberg, mentre qualcuno ci vede una somiglianza con l’Opera House di Sydney. In realtà dovrebbe ispirarsi alle forme del lavvu, una tenda tipica dei Sami oppure, ancora, ai tradizionali essiccatoi in legno su cui si appendono i merluzzi a essiccare in questa terra così intrinsecamente legata all’arte e alla cultura della pesca.
Qualsiasi forma essa rappresenti, è costituita da undici archi di calcestruzzo rivestiti di alluminio alternati da ampie vetrate che ne addolciscono le forme.
Di certo ti colpisce: perché è grande rispetto a ciò che la circonda, perché è unica, in questo nord a volte inospitale, o perché il materiale bianco, illuminato nella notte, sembra brillare di luce propria.
Vi consiglio di andare a vedere il lato posteriore dove la grande vetrata posta oltre l’abside, dietro l’altare, quando è illuminata offre uno spettacolo d’impatto.
Devo dire che dentro non c’è molto da vedere, a parte i banchi di quercia e la grande vetrata dell’abside con il mosaico di vetro multicolore “Return of Christ“, realizzato nel 1972 da Victor Sparre.
Quindi se non siete degli estimatori del genere o non vogliate fare un servizio fotografico, risparmiate il biglietto d’ingresso e accontentatevi di girarle intorno.
Per essere precisi, anche se viene chiamata “cattedrale”, in realtà è una normale chiesa parrocchiale dedicata al culto della chiesa luterana di Norvegia. Vi potreste trovare mee, battesimi e funerali, come in qualsiasi altra parrocchia. Il pragmatismo dei norvegesi, comunque, si vede anche qui: per permettere ai genitori di godersi la celebrazione, dietro una porta scorrevole che isola l’ambiente è stata allestita un’area giochi dove alcuni volontari intrattengono i bambini affinché non disturbino l’assemblea.
Data l’ottima acustica, qui si tengono concerti serali, sia in estate (concerto del sole di mezzanotte), sia d’inverno (concerto dell’aurora boreale).
La Cattedrale di Tromsø
Anche se la regina dell’artico è la star del posto, la Tromsø domkirke è la vera Cattedrale di Tromsø.
Costruita interamente in legno di Norvegia, è la cattedrale più a nord del mondo ed è dedicata al culto della Chiesa Luterana di Norvegia. L’architettura è neogotica e si sposa bene con le tradizionali case in legno norvegesi.
Il progetto è dell’architetto norvegese Christian Heinrich Grosch e fu inaugurata nel1861, anche se i lavori per completarla, sia esternamente che all’interno, proseguirono fino al 1880 .
Gli interni sono spogli, com’è nella tradizione luterana, ma l’atmosfera è calda e suggestiva, grazie al colore, all’odore e allo scricchiolio del legno usato per edificarla.
Si trova sull’isola di Tromsøya, in pieno centro della città vecchia. Anche qui, per entrare è previsto un biglietto di poche corone: vi consiglio comunque di metterci il naso se avete tempo.
Considerate che è spesso chiusa, quindi per sicurezza potreste verificare gli orari di apertura sul sito ufficiale (kirken.tromso.no) che però, vi avverto, è totalmente in norvegese!
Anche in questa cattedrale è frequente che si tengano concerti, quindi occhio al sito ufficiale dell’ufficio del turismo di Tromsø per gli annunci di tutti gli eventi della città: visittromso.no
La storia di Hein e del suo nastro adesivo
Diario di Viaggio
Erano circa le 10.00 del mattino… o almeno così mi diceva lo smartphone, visto che era buio pesto!
Cercando di non cadere sui lastroni di ghiaccio a bordo strada, io e i miei compagni di viaggio ci stavamo dirigendo verso il luogo dell’appuntamento di un’escursione prenotata sul posto, in attesa di poterci imbarcare sull’Hurtigruten per procedere in direzione Capo Nord.
Per le vie di Tromsø, l’indifferenza generale della gente che affrontava un nuovo giorno lavorativo o universitario lasciava intendere che questa atmosfera da “notte di Natale” fosse più che normale.
Alle 10.15, puntuale come il singhiozzo quando cerchi di non farti notare, arriva un minivan a 7 posti guidato da un ragazzetto che, spero, abbia avuto l’età per guidare (…e la patente, naturalmente).
Giovane, biondo, magro e perennemente sorridente, dice qualcosa che non sentiamo, ma il gesto della “mano a paletta” è palesemente un invito a salire sul veicolo.
Appena siamo comodamente sistemati, si presenta: “Mi chiamo Hein, come in Heineken!“.
Grande! In questo modo si è evitato il classico quarto d’ora in cui ognuno dei presenti ripete il suo nome per farsi dire se lo avesse pronunciato bene. Di come ci chiamiamo noi, gli interessa al pari della protezione solare durante la notte polare e quindi, senza troppi complimenti, parte allegramente verso fuori città, per la Tønsvikvegen, la strada che costeggia lo stretto di Grøtsundet, tra Tromsø e Karlsøy.
Tra nuvole inquinamento luminoso, aspettare l’aurora boreale sarebbe stata una inutile perdita di tempo, così Hein ignora allegramente il parcheggio dell’Aurora Viewpoint e ci porta in un posto che conosce lui.
A un certo punto parcheggia a bordo strada e ci fa scendere chiedendoci di non parlare a voce alta. Poco distante da noi, su una roccia che si protende nel fiordo, c’è nientemeno che un’aquila di mare, in norvegese havørn , conosciuta come il più grande rapace del nord Europa. Ci spiega che le aquile di mare fanno il nido lungo la costa e da quel momento l’intero fiordo diventa il proprio esclusivo territorio di caccia. La nostra aquila non ne ha voluto sapere di alzarsi in volo, ma era comunque inquietante sia per le dimensioni, sia per il modo attento con cui scrutava il mare, pronta ad assalire una potenziale preda.
Hein, vedendo che armeggiavamo con i nostri smartphone, ci dice che possiamo usare il wifi del suo pulmino. “Cavolo”, penso io, “sembrava tanto sgangherato e invece il minivan è davvero tecnologico!”. Guardo verso l’interno e vedo che il “wifi” altro non è che un ripetitore attaccato al soffitto del van con del nastro adesivo che faceva da ripetitore all’hotspot del cellulare di Hein… e mentre mi chiedo quali altre sorprese ci riserverà la nostra giovane guida, tira fuori dal bagagliaio un termos con della cioccolata calda fatta in casa ancora a temperatura di fusione e dei bicchierini termici per poterci scaldare mentre facciamo le nostre foto lungo il fiordo.
Non pago della nostra sorpresa, apre una scatola evidentemente acquistata poco prima al supermercato di Tromsø con dei piccoli cinnamon rolls da mangiare con la cioccolata calda.
Dopo un paio d’ore dalla partenza siamo di nuovo al porto di Tromsø mentre salutiamo Hein, che ci augura buon viaggio col suo imperturbabile sorriso a 32 denti. Tutto sommato, per un prezzo pari a una decina di euro a testa (più mancia meritata per la disponibilità e la pazienza) abbiamo passato una bella mattina ingannando il tempo dell’attesa. Non abbiamo fatto nulla di particolare e immagino che Hein non abbia studiato questa escursione sul National Geographic, ma con pochi gradevoli elementi è riuscito a farci stare bene.
Queste esperienze e questi incontri mi fanno riflettere molto sul vecchio adagio per cui molti giovani si sentano privi di opportunità nel posto in cui vivono. Può anche essere vero che ci sono molte situazioni in cui l’imprenditoria e la libera iniziativa sono tenute a freno per interessi che vanno oltre le nostre comprensioni o le nostre forze, ma è anche vero che la voglia di emergere, l’intraprendenza e l’inventiva sono i mezzi con cui chiunque può spiccare il salto verso la realizzazione die propri sogni.
A volte potresti avere solo un vecchio furgoncino e un rotolo di nastro adesivo, ma tanto basta a fare la differenza.
Altre attrazioni di Tromsø
Il Polaria
Polaria è un acquario artico e un centro esperienze situato nel cuore di Tromsø: è il luogo perfetto per sperimentare e comprendere la vita nell’Artico.
Durante la visita, oltre a scoprire le diverse specie animali che si muovono sul fondo dell’oceano, si possono ammirare alcune piccole vasche con le foche, gli squaletti e i pesci gatto . Quotidianamente, i visitatori vengono coinvolti in sessioni di alimentazione e addestramento delle foche, sia quelle comuni che quelle barbate (con i grandi baffi).
Per chi volesse vivere l’emozione dell’aurora boreale nella regione di Tromsø o sorvolare i ghiacciai e le montagne delle Svalbard, un cinema con schermo panoramico proietta a rotazione alcuni filmati.
L’edificio è molto particolare e rappresenta calotte di ghiaccio ammassate nell’artico.
Accanto al Polaria si può vedere una grande serra di vetro in cui è custodita una vecchia nave da esplorazione dell’artico. Vicino a essa c’è la statua dell’esploratore norvegese Helmer Hanssen , uno dei primi cinque uomini ad aver esplorato l’Antartico con Roald Amundsen, raffigurato mentre esplora i ghiacci con la sua slitta trainata dai cani.
Museo dell’Università dell’Artico norvegese
Conosciuto anche col nome originale di Norges arktiske universitetsmuseum, il museo presenta mostre scientifiche aggiornate alle ricerche più recenti. A partire dai fossili e dalle rocce, analizzando e spiegando i cambiamenti della natura, le esposizioni attraversano la storia del pianeta Terra, con una particolare attenzione alle regioni del nord. Tra le attrazioni principali figurano un enorme fossile di ittiosauro, uno scheletro di balena e una pepita d’oro massiccio.
Immancabile la mostra espositiva interattiva sull’Aurora Boreale.
La mostra sui Sami, infine, racconta una vita difficile nella natura e la lotta che questo popolo ha dovuto sostenere per la propria cultura e i propri diritti.
Molto probabilmente, è il più completo e interessante museo di Tromsø.
Troll Museum
Il primo museo in Norvegia interamente dedicato ai troll e alle fiabe. Le mostre utilizzano figure tradizionali e tecnologie moderne, come la realtà aumentata, che trasporta i visitatori attraverso il folklore norvegese per scoprire come l’idea dei troll è cambiata nel tempo.
Nordnorsk Kunstmuseum
Il Museo d’Arte espone opere classiche e moderne di artisti nordici in una molteplicità di stili. Ci sono spesso delle mostre temporanee. In generale, non ci sono molte opere e si riesce a vedere tutto in meno di un’ora: vi consiglio di verificare sul sito se ci sono delle giornate con ingresso ridotto o gratuito perché il prezzo pieno è un po’ esoso per il contenuto offerto, benché l’architettura del posto e lo studio dell’illuminazione meritino una visita.
The Polar Museum
Il museo è allestito in alcuni edifici storici dell’antica dogana di Tromsø. Qui è possibile ripercorrere la storia polare sia locale, sia nazionale. Le mostre permanenti riguardano la caccia, lo svernamento, le spedizioni polari e la storia culturale delle Svalbard. L’ex rimessa per barche ospita mostre temporanee basate sulla nuova ricerca polare.
Il museo Polare è ricco di oggetti e attrezzi usati dagli esploratori che hanno scritto la storia della conquista del Polo Nord. Si parla anche del rapporto tra gli esseri umani e gli animali in queste regioni del nord.
Arctic Pride
L’Arctic Pride è l’evento LGBTQIA+ più a nord del pianeta. Si svolge generalmente a novembre ed è molto particolare proprio per l’atmosfera invernale, che quindi contrasta con la classica immagine solare dei pride europei di giugno.
Si tratta di un evento molto popolare che attira gente da tutto il mondo. Essendoci la neve e con temperature sotto lo zero, i costumi succinti lasciano il posto a ad abiti colorati di lana. Andando verso la notte polare, dato che siamo a un mese circa dal solstizio d’inverno, il buio permette di creare giochi di luci che trasformano le strade di Tromsø in passerelle e discoteche a cielo aperto.
Come gli altri eventi simili, lo scopo del festival è quello di promuovere comportamenti inclusivi per combattere la discriminazione e l’odio nei confronti delle persone queer in una prospettiva internazionale dei diritti umani. Arctic Pride, inoltre, avrà un occhio particolare per le popolazioni indigene della regione artica.
Sustainable Destination
Tromsø, grazie ai suoi sforzi di attenuare l’impatto dell’industria, delle comunicazioni e del turismo in un ciclo che rispetti sempre più la natura, l’ambiente e l’ecosistema, ha ottenuto la certificazione di Destinazione Sostenibile.
“Sustainable Destination” è il sistema nazionale di certificazione ambientale per le destinazioni turistiche dei Paesi del Nord Europa: non significa che hanno già raggiunto l’obiettivo di “impatto zero”, ma che lavorano in modo sistematico per diventare più sostenibili per quanto riguarda l’ambiente, le comunità locali, il patrimonio culturale e l’economia..
Attività da fare a Tromsø
Una volta visitate le poche attrazioni presenti in città, ecco qualche idea per vivere l’atmosfera di questa città giovane e vivace:
- Per cominciare, si può entrare a contatto con la natura: le escursioni nei boschi limitrofi alla città permettono di interagire con la grande varietà di fauna locale: aquile del mare, husky, foche, orsi, lupi e renne (alcuni esemplari, magari, solo in centri attrezzati e sotto la supervisione di personale qualificato, chiaramente).
- Ogni giorno partono dal porto navi, motoscafi e gommoni ad alta velocità per esplorare il fiordo, provare la pesca al salmone oppure affrontare un safari fotografico alla ricerca delle balene.
- In inverno le montagne ospitano le piste per sciare.
- In estate si può scegliere di esplorare i dintorni in bicicletta.
- Si può esplorare il fiordo in kayak.
- Si può andare a pescare nel silenzio irreale del fiordo.
- Le agenzie offrono tour sulle slitte a motore oppure trainate dai cani.
- Può essere l’occasione per approfondire la conoscenza della cultura sami, con tour, eventi o specifiche esperienze tra il popolo lappone.
- Il carattere allegro e multiculturale di Tromsø è l’incentivo giusto per il susseguirsi di mostre, eventi, festival e tante altre occasioni di socializzazione.
E se la giornata è particolarmente fredda, perché non fare un tuffo nella piscine riscaldata all’aperto del centro Tromsøbadet? Oltre alle vasche per nuotare o rilassarsi ci sono la piscina con effetti sonori, le piattaforme per i tuffi, le pareti per arrampicarsi, la sauna e il bagno turco. In inverno è possibile attendere le luci del nord immersi nelle piscine climatizzate.
L’immagine di copertina è di Sharon Ang da Pixabay