L’angolo degli Otaku
Dillo con i Kanji
Hiroshima è una città… e se vi dicessi che è anche un’isola? Vista la sua estensione nella terraferma, siamo portati a non considerare Hiroshima come un’isola, ma il suo nome ci smentisce: i kanji che compongono il nome di questa città sono due:
広 島
広 – Questo è “Hiro” e vuol dire “ampio” o “largo”.
島 – Questo è il kanji della celeberrima “Shima“, che vuol dire “isola”.
Insieme, prendono il significato di “Isola Ampia”, forse perché la città è stata edificata sulle terre circondate dalle ramificazioni della foce del fiume Ōta, che con le proprie acque abbraccia quelle che, di fatto, sono isole. Ad essere ampio, quindi, non è l’isola ma l’insieme di terre emerse che forma la municipalità di Hiroshima. A essere precisini, quindi, più che un’isola dovremmo parlare di un arcipelago anche se bisognerebbe chiedere a qualche geologo il confine tra un gruppo di isole separate dalle acque e un’isola solcata da fiumi che sembrano dividerla in più parti.
Hiroshima: una città moderna dal cuore ferito
Hiroshima (qualunque sia l’accento da usare) è una città che ti colpisce già dal primo impatto: non è caotica, non è immensa, non è iper-elettronica e non è percorsa da centinaia di impiegati che vanno e vengono dai propri uffici. Non è piena di templi o attrazioni turistiche e non sprigiona odori forti dalle proprie cucine. Hiroshima è una città che sembra pianificata e realizzata a misura d’uomo, con il giusto equilibrio tra modernità, tradizione, palazzi moderni e aree verdi.
D’altronde, la maggior parte di ciò che si vede non ha più di 80 anni: la storica deflagrazione del 6 agosto 1945, distrusse il 90% degli edifici di Hiroshima, compresi i 51 templi. All’indomani dello scoppio della bomba atomica, questa città era totalmente da ricostruire.
Oggi è la capitale dell’omonima prefettura di Hiroshima, nella regione di Chugoku, sulla costa occidentale dell’isola di Honshu. Le sue origini risalgono al periodo Sengoku, quando i feudi si combattevano per il potere dei daimyo: fu proprio il daimyo Mōri Terumoto che, tra il 1589 e il 1593, la dotò di un castello per renderla la capitale del suo feudo.
Dopo la ben nota battaglia di Sekigahara (21 ottobre 1600) e l’unificazione del Giappone, il nuovo shogun Tokugawa Ieyasu si appropriò del territorio, ponendo come amministratore il daimyō Fukushima Masanori. Dopo la sua morte, avvenuta nel 1624, Hiroshima passò in mano alla dinastia Asano che la governò fino al periodo Meiji.
La costruzione del porto di Ujina, nel 1880, la rese uno dei più importanti poli commerciali marittimi del Giappone e, nel 1894, venne realizzata la ferrovia Sanyo per scopi militari e fiorirono le industrie belliche. Per circa un anno, nel 1895, divenne la capitale del Giappone.
Nel 1920 Hiroshima fu la sede principale della casa automobilistica Mazda.
Il crescere del prestigio, sia civile che militare, venne interrotto dallo scoppio della Seconda Guerra Mondiale.
Ciò che accadde di lì a poco, purtroppo, è storia.
Per avere un’idea più ampia del susseguirsi dei fatti storici e del ruolo dei personaggi citati in queste pagine, c’è un apposito articolo che tratta la storia completa del Giappone!
La scheda della città
- Nome originale: Hiroshima-shi – 広島市
- Regione: Chūgoku
- Prefettura: Hiroshima
- Superficie: 905,14 km²
- Abitanti: 1.185.849 (dati 2014)
- Densità: 1.310,13 ab./km²
- Altitudine: 5 m s.l.m.
- Nome abitanti: Hiroshimajin
- Prefisso: 82
- Gemellaggi: Nagasaki, Montréal, Chongqing, Taegu, Hannover, Harrisburg, Honolulu, Volgograd
I monumenti della memoria
I monumenti e i luoghi simbolo degli eventi del 6 agosto 1945 sono principalmente 4:
- La Cupola della Bomba Atomica (Genbaku Dome): Questo edificio, che era l’ex Ufficio di Promozione della Prefettura di Hiroshima, è stato l’unico a rimanere in piedi vicino all’epicentro dell’esplosione. Oggi è un simbolo potente della devastazione causata dalla bomba e un monito per la pace. È patrimonio UNESCo e rappresenta, al tempo stesso, la distruzione e la rinascita della città.
- Il Parco Memoriale della Pace di Hiroshima (Hiroshima Heiwa Kōen): questo parco, nei pressi della cupola, ospita diversi monumenti e memoriali, tra cui il Cenotafio per le vittime della bomba atomica e il Museo Memoriale della Pace di Hiroshima.
- Il Museo Memoriale della Pace di Hiroshima è un percorso intenso e toccante attraverso la storia dell’attacco alla città: presenta storie, testimonianze, reperti originali e documenti dell’epoca. Non vi nascondo che il senso di malessere che pervade il visitatore durante il percorso è una sensazione che non va via facilmente, neanche una volta usciti. Quello che ti resta dentro è un grido di dolore e un messaggio intenso di pace.
- La Fiamma della Pace: Situata nel cuore del Parco Memoriale della Pace, di fronte al Museo. Questa fiamma arderà fino a quando tutte le armi nucleari nel mondo non saranno eliminate. Di fronte a essa c’è il Cenotafio per le Vittime della Bomba Atomica, che contiene i nomi di tutte le vittime conosciute. La sua forma ad arco rappresenta un riparo per le anime.
- La Campana della Pace: i visitatori possono suonarla come gesto simbolico per la pace nel mondo.
Questi simboli non vogliono essere solo un ricordo di tragici eventi, ma uno stimolo e un monito per le generazioni future, un segno di speranza.
Una descrizione più approfondita merita la storia di Sadako e del…
Monumento della Pace dei Bambini
All’interno del Parco della Pace, tra gli alberi, è facile che sentiate spesso provenire un suono metallico, come una campana dal suono un po’ sordo. Proviene dal Monumento alla pace dei bambini (Children’s Peace Monument) in memoria di Sadako Sasaki e di tutti i bambini morti in seguito allo scoppio della bomba atomica.
Ai piedi del monumento si legge:
Questo è il tuo pianto. La nostra preghiera. Pace nel mondo
Tutto intorno ci sono teche dove vengono quotidianamente portate collane d 1000 origami a forma di gru: ogni collana è un desiderio di pace proveniente da tutto il Giappone e da ogni parte del mondo. Al centro c’è una cupola: sopra di essa c’è Sadako circondata dagli angeli che lancia un orizuru verso il cielo e sotto la cupola c’è una campana a forma di origami che puoi suonare per far sapere a Sadako che hai avuto un pensiero per lei.
C’è davvero tanto da dire sulla storia di Sadako e non vorrei correre il rischio di banalizzarla, quindi vi rimando all’articolo che ho scritto sull’argomento: vi consiglio di leggerlo se pensate di andare a Hiroshima, perché è una di quelle belle storie che nascono proprio dove la storia scrive le pagine più buie.
Curiosità: una statua simile è stata dedicata a Sadako nel Parco della Pace di Seattle.
Gli altri luoghi della storia di Hiroshima
I fatti della bomba atomica monopolizzano giustamente l’attenzione dei visitatori, ma non va dimenticato che a Hiroshima è presente un vero e proprio gioiello dell’architettura giapponese, tramandato dall’epoca Sengoku e ricostruito con tutti i crismi. Il Castello di Hiroshima, datato 1591, è detto anche “Castello della Carpa“. Oltre a essere una testimonianza di epoche passate, è costruito in posizione rialzata e quindi offre una vista panoramica sulla città. Si tratta, chiaramente, di una ricostruzione dell’antico castello distrutto nel 1945 ma presenta tratti fedeli all’originale. La visita al parco che lo circonda è già un’esperienza che vi consiglio. Al suo interno è presente anche un piccolo museo della storia feudale di questo territorio.
All’interno del parco c’è anche il Santuario Gokoku, dedicato alle anime dei soldati caduti. L’atmosfera è tranquilla e molto spirituale: raramente è meta del turismo di massa.
Il Giardino Shukkei-en è un tipico giardino giapponese, che si svolge attorno a un laghetto corredato di ponticelli tipici e sala da té. Una piccola oasi per fermarsi un attimo a respirare l’atmosfera di questi luoghi che ci riportano in altri tempi. Il giardino originale risale al 1620.
Un bagno di umiltà
Diario di Viaggio
La mattina del 6 agosto 1945 era previsto l’attacco americano sulla città di Kokura: col senno di poi, lo sgancio di una bomba atomica poteva sembrare un’azione contro ogni criterio di umanità, ma l’America doveva rifarsi dello schiaffo ricevuto a Pearl Harbor e qualcuno decise che questa fosse una risposta adeguata per dare, allo stesso tempo, una svolta alle sorti della Seconda Guerra Mondiale.
Il ricognitore B-29 segnalò delle nubi che rendevano difficile la visibilità, così il bersaglio fu spostato sulla cittadina di Hiroshima.
Nelle prime ore del mattino, tre bombardieri sorvolavano la città: Enola Gay trasportava la bomba, The Great Artiste faceva da scorta e Necessary Evil (“male necessario“) si occupava della documentazione dell’impresa.
Alle 08.14 Enola Gay sganciò Little Boy, una bomba a gravità contenente 60 Kg di Uranio 235. La bomba deflagrò a 580 metri di altezza, quasi sulla verticale della cupola della “Sala della prefettura per la promozione industriale” che quindi, non essendo colpita dall’onda d’urto distruttiva che si allargò in modo concentrico, sopravvisse alla devastazione e ancora oggi troneggia al centro del Memoriale della Pace col nome di Genbaku o “Cupola della bomba-A“.
Quella mattina morirono sul colpo tra le 70 000 e le 80 000 persone a causa dell’esplosione equivalente a 12.500 tonnellate di tritolo. Coloro che erano sopravvissuti subirono le conseguenze delle radiazioni nucleari e, nel 1945, le vittime erano salite a circa 200.000 persone.
Il Parco della Pace, oggi, ospita una fiamma che non sarà spenta fintanto che il disarmo nucleare non sarà effettivo in tutti i Paesi del mondo. Il Memoriale della pace di Hiroshima si unisce a quei luoghi che, nel mondo, ci ricordano quanto può essere terribile la furia distruttiva dell’uomo verso se stesso e i suoi simili. L’UNESCO ha dichiarato questo sito Patrimonio dell’umanità nel 1996. Per dovere di cronaca, va registrato che Stati Uniti e Cina presentarono delle obiezioni in merito alla decisione.
Non so descrivervi le emozioni provate camminando in quei luoghi, guardando fotografie, filmati e reperti… ho passato il resto della sera in silenzio, cercando di digerire e dare un senso a quanto avevo visto.
La mia opinione personale è che visitare questo luogo sia una di quelle azioni necessarie, da fare almeno una volta nella vita.
È necessario per comprendere che cose del genere non devono accadere mai più, anche se la storia recente ci suggerisce che i buoni propositi durano veramente poco di fronte agli interessi internazionali.
Un altro buon motivo per visitare questo luogo è per farci tutti un bel bagno di umiltà: quante volte, in quanto occidentali, ci siamo sentiti dalla parte del giusto, portatori di valori universali come pace e democrazia. Eppure qui ti rendi conto che a sganciare l’unica bomba atomica nella storia dell’umanità commettendo un genocidio ai danni di tante persone che non avevano colpe da spartire con i propri governanti, è stato proprio l’evoluto occidente.
Due passi per Hiroshima
Partendo dalla stazione di Hiroshima, è possibile seguire una linea ideale dei luoghi storici e importanti per la città, che è contraddistinta da segnali disposti lungo i marciapiedi che hanno la forma di tombini con l’indicazione della “Promenade of Culture“.
Vi ricordo che Hiroshima è famosa per l’Okonomiyaki, ovvero quello che agli scout chiamiamo “frittatone svuotacambuse”, ma qui è speciale perché arricchito con frutti di mare e ostriche. Okonomimura è un edificio a più piani dedicato proprio al piatto tipico!
- Hondori Street (本通り) è una via pedonale coperta piena di negozi, caffè, ristoranti, e souvenir, perfetta anche per lo street food.
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Orizuru Tower è una terrazza panoramica con vista sulla Cupola che propone attività interattive con gli origami (è possibile piegare un orizuru secondo tradizione).
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Mazda Museum: è possibile visitare la prima fabbrica e il museo dedicati alla Mazda, nata proprio a Hiroshima.
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Fudoin Temple: uno dei pochi templi risparmiati dalla bomba atomica.
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MOCA (Museo d’Arte Contemporanea di Hiroshima): Situato su una collina tranquilla, ospita mostre di arte contemporanea giapponese e internazionale.
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[…] complice il fatto che sia facilmente raggiungibile in 45 minuti dal Parco della Pace di Hiroshima con mezzi inclusi nel Japan Rail Pass, passando per la stazione di Miyajimaguchi. Chiaramente, se […]